La beneficenza all’ospedale non si è mai interrotta nel corso dei secoli, e ancora oggi il Policlinico di Milano riceve lasciti, legati e donazioni da parte di cittadini, aziende, associazioni, tutti accomunati da grande affetto e stima nei confronti dell’Ospedale.
Il ritratto pittorico viene eseguito a fronte di una donazione pari o superiore a 250.000 Euro, come da delibera consiliare n. 159/2014.
I ritratti dei Benefattori del 2025
Daniela Iandola
1964 - 1970Daniela Iandola è nata a Milano. Affetta da leucemia linfoblastica acuta, è stata curata alla Clinica pediatrica De Marchi, dove è deceduta a soli 6 anni nella notte della Vigilia di Natale. La piccola Daniela era allegra e gioiosa e le foto del tempo la mostrano col viso rotondo, le guance rosse, gli occhi vivaci e un sorriso spensierato. Considerata la tenera età ha affrontato la malattia con forza e coraggio fino alla fine, abbracciando la sua famiglia e con dolce cura anche la bambolina del cuore. A seguito di questo doloroso evento per lasciare una traccia d’amore incondizionato dedicato alla sua giovane vita, la madre Adele Padovani, ha creato un’associazione, diventata Fondazione De Marchi ETS, per supportare e assistere i piccoli pazienti colpiti da gravi malattie croniche, ricoverati nella stessa clinica milanese: ancora oggi, dopo oltre 30 anni, la Fondazione lavora presso la Clinica Pediatrica De Marchi del Policlinico di Milano ed è impegnata nella lotta alle più gravi malattie dell’infanzia, si impegna a migliorare le strutture e acquistare moderne apparecchiature, istituisce borse di studio per giovani medici e ricercatori, fornisce assistenza psicologica per i piccoli pazienti e le famiglie, i medici e gli infermieri, organizzando attività ricreative, formando numerosi volontari che si dedicano all’intrattenimento e finanziando vacanze assistite per i piccoli ammalati, con l’accompagnamento del personale sanitario. A Daniela è stato dedicato il Day Hospital della clinica, che la Fondazione ha ristrutturato, rendendolo più efficiente e gradevole. Continua così la sua eredità virtuosa: ogni giorno in ricordo della sua vita si rinnova l’impegno per salvare altre vite e quella bambolina rivive in ogni stretto abbraccio, il suo sorriso innocente in ogni bimbo che torna felice a sorridere.
Giuseppe Scalabrino
1944Giuseppe Scalabrino, professore, ricercatore e intellettuale stimato, è nato a Milano, dove tuttora vive. Ha frequentato la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, laureandosi nel 1968 col massimo dei voti con lode, diventando nel 1974 Professore Associato di Patologia Generale. Vince una borsa di studio della NATO. per compiere ricerche all’estero e nel 1976 lavora all’Istituto di Biochimica dell’Università di Helsinki. Dal 1979 partecipa a conferenze in tutto il mondo ed è spesso invitato negli Usa, tanto che dal 1981 è membro della Società Americana di Cancerologia (AACR). Nel 1983 riceve il prestigioso Premio Internazionale Röntgen dall’Accademia Italiana dei Lincei (Roma) per le ricerche in campo oncologico. Dal 1986 al 2014 è Professore Ordinario di Patologia Generale nella Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Milano e Direttore dell’Istituto di Patologia Generale (dal 1998 al 2004), poi nel 2006 è Direttore della Scuola di Specializzazione in Scienze Biomediche Cliniche e Sperimentali, sempre all’Università Statale milanese, che definisce una “seconda casa”. Ha pubblicato centinaia di articoli su riviste scientifiche internazionali nel campo della neurobiologia, oncologia e biologia molecolare e i suoi studi sono citati in numerosi trattati. Ironico e curioso, appassionato di arte e volumi pregiati è un vero mecenate letterario e ha donato importanti prime edizioni a prestigiose biblioteche, da Firenze a Oxford. Tra le sue più grandi passioni resta la ricerca in campo medico e gli ultimi studi sono dedicati alla sclerosi multipla. La sua generosa donazione permetterà la costruzione del reparto di Nefrologia e Dialisi del nuovo Padiglione Sforza del Policlinico di Milano, che ospiterà ammalati, specialisti e giovani ricercatori, perché come ricorda il professore è necessario sperimentare, ma anche pensare al futuro perché: “La ricerca è come una staffetta e a un certo punto devi passare il testimone”.
Mario Pugni e Giuseppa Rivolta
1914 - 1997, 1922 - 2020Mario Pugni e Giuseppa Rivolta dedicano la loro esistenza alla professione medica e alla famiglia, premurosi e attenti alle esigenze dei pazienti, ma sempre umili e riservati. Sono nati e cresciuti in provincia di Pavia, a Mortara (i nonni sono contadini e i genitori piccoli commercianti) e il loro riscatto sarà laurearsi e diventare medici fra le due guerre, in un’epoca estremamente difficile, in cui le donne laureate in medicina erano davvero pochissime. Mario trascorre un periodo di prigionia in Africa, in Algeria, dove salva le vite dei soldati in qualità di ufficiale medico. Nel frattempo Giuseppina, come la chiamavano gli amici, così minuta di statura, ma così seria e dedita al lavoro, diventa medico di famiglia. Dopo la guerra conosce un collega gentile: è Mario, che condivide con lei progetti e futuro. Si sposano nel 1954 e pochi anni dopo nasce l’unica figlia, Lorenza. Nelle foto in bianco e nero sono affiatati e appaiono spensierati nelle gite in montagna o sorridenti ed eleganti prima di assistere a un’opera lirica del Teatro alla Scala di Milano, assecondando la passione per la musica. La figlia, sempre legata come i genitori alle radici lomelline, decide di seguirne professionalmente le orme, spostandosi per lavoro nella metropoli lombarda. Con orgoglio Mario e Giuseppina la vedono diventare pediatra, al fianco dei bambini più fragili, i neonati della Terapia Intensiva, che hanno bisogno immediato di cure per aggrapparsi alla vita. Così si fortifica in loro la decisione di fare un generoso lascito testamentario alla Clinica Mangiagalli, un desiderio per rafforzare il legame della figlia con il luogo dove ha lavorato per lunghissimo tempo e per contribuire alla cura dei piccoli nati. La loro donazione ha favorito l’istituzione presso la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano del Centro Clinico e di Ricerca di Infettivologia e Immunologia Neonatale Sangregorio-Pugni, che si propone di potenziare l’attività di ricerca sulle infezioni neonatali, ancor oggi una delle cause più frequenti di malattia e mortalità nei neonati, diventando un punto di riferimento per le neonatologie lombarde e nazionali in questo ambito.
Claudia Pizzi
1939 - 2022Claudia Pizzi è stata una biologa e pioniera della medicina dei trapianti. Milanese doc, è spirata al Policlinico che ha considerato una “casa”, svolgendovi l’intera carriera per ben 46 anni (dal 1967 al 2013). Dopo un incarico in laboratorio, venne assunta al Centro di Immunoematologia nell’Istituto di Semeiotica Medica, lavorando nel Padiglione Bertarelli in via Pace, dove col suo mentore Girolamo Sirchia e una equipe di giovani medici apprese le tecniche per la trasfusione del sangue e l’amore per la ricerca, volta a migliorare il trattamento dei malati ematologici. Claudia studiò la caratterizzazione del sangue, la compatibilità in campo trasfusionale e dal 1972 si dedicò al trapianto di rene, svolgendo un ruolo importante nel Coordinamento del Nord Italia Transplant program (NITp), modello organizzativo che ha fatto scuola in tutta Italia e all’estero, come nel 1982 quando al Policlinico di Milano si eseguì il primo trapianto di fegato e nel 1985 a Padova con il primo trapianto di cuore d’Italia o nel 1993 con la legge italiana che definì i criteri di morte neurologica e il prelievo di organi e tessuti a scopo di trapianto. Occhi azzurri e capelli biondi erano per i pazienti le sembianze di un angelo, mentre i colleghi la ricordano come una professionista instancabile, che commossa accarezzava la testa dei pazienti, instillando la parola “forza”, la stessa che la muoveva come donna, personificando l’etica soroptimista (è stata anche socia e Presidente del Soroptimist Club Milano Fondatore, associazione che si batte per l’affermazione femminile). Il suo motto “I care”, ovvero “Io prendo a cuore” è stato un invito concreto ad agire, tanto che nel 2003 il Presidente della Repubblica Ciampi le consegnò la Medaglia d’oro al merito della Sanità Pubblica. La scelta della sorella Gianna di destinare una donazione al Policlinico di Milano interpreta la sua volontà, con un lascito destinato alla ricerca sui trapianti. Nel ritratto, seduta fra i vicoli di Bormio, sembra di rivederla con l’animo leggero, certa di aver contribuito ad aumentare il numero di organi messi a disposizione e di aver salvato quante più vite possibili.
Valerio Valier
1911 - 2005Valerio Valier Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nasce a Venezia e muore a Milano, a 94 anni. Discendente di una famiglia aristocratica veneziana (città che porterà sempre nel cuore), si laurea in Chimica col massimo dei voti all’Università di Padova. Durante il servizio militare è un tenente e lavora per uno zuccherificio sul Delta del Po, dove incontra la giovane Ludinea, che diventerà sua moglie e madre delle adorate figlie, Valeria e Silva. Viene assunto come ricercatore di laboratorio dalla Farmitalia, la più importante azienda farmaceutica, dove lavorerà orgogliosamente tutta la vita, facendo carriera dallo stabilimento a Settimo Torinese, fino a diventare Vicedirettore Generale della sede centrale a Milano. Durante i bombardamenti la sua casa milanese viene distrutta e con la famiglia si trasferisce qualche anno a Rovellasca (Como), da cui partirà ogni giorno in bicicletta, macinando chilometri verso l’ufficio: in paese diventa il “Sciur Dutur” e generosamente tutti i giorni trasporta i medicinali per gli ammalati. I suoi sforzi e le sue intuizioni in laboratorio sono premiati: per anni lo ricorderanno come l’inventore del farmaco che ha curato il singhiozzo di Papa Pio XII. La stima professionale cresce ed è scelto da Confindustria come rappresentate italiano per il settore farmaceutico nazionale, così viaggia in tutto il mondo, presenziando a eventi organizzati dalla NATO o la Comunità Economica Europea, al fianco di Ministri e Autorità, invitato di fronte ai maggiori esperti a illustrare i suoi pareri e le analisi effettuate per il nostro Paese. La generosa donazione in sua memoria della figlia Silva ha permesso la costruzione dell’Auditorium del nuovo Padiglione Sforza, che ospiterà le conferenze più importanti del Policlinico di Milano: dotato di collegamenti con le sale operatorie, consentirà la trasmissione in diretta di interventi per scopi didattici e di ricerca e sarà considerato un vero teatro del sapere per accogliere eventi e promuovere l’innovazione e la cultura. Intitolato alla sua memoria sarà inaugurato come “Auditorium Valerio Valier” e ospiterà il suo ritratto.
Annamaria Sangregorio
1925 - 2022Annamaria Sangregorio è stata, soprattutto, un’imprenditrice. Dopo il diploma in ragioneria si trasferisce con la famiglia ad Asmara, in Eritrea, dove il padre Antonio, appassionato pilota da corsa amico di Gigi Villoresi, dirige la concessionaria italiana delle Officine Meccaniche (“OM”). La famiglia Sangregorio è quindi per diversi anni parte di quell’estesa colonia italiana che caratterizza la popolazione di Asmara, e dell’Eritrea in generale, tra le due guerre. Rimpatriati su una nave della Croce Rossa nel 1942, i coniugi Sangregorio Antonio e Luisa (che lui chiamerà sempre “la mia leonessa”) ricominciano da zero a Milano, ma Annamaria ricorderà per sempre il difficile periodo vissuto nelle colonie, e in Africa non vorrà mai più tornare. Annamaria si impegna nella concessionaria paterna col fratello minore Alberto, al quale è concesso, contrariamente a lei, di frequentare l’università. Nel 1950 a un ballo conosce Lino Razzetta, ingegnere ligure dirigente della Fabbrica Italiana Tubi (FIT) a Milano. Il loro matrimonio durerà 47 anni, in cui condividono la passione per l’amatissima Liguria, i viaggi e anche accanite discussioni a bridge. Con l’approvazione e il sostegno dei suoceri, Lino e Annamaria fondano la loro concessionaria in Milano: Annamaria si occupa della gestione immobiliare, Lino diventerà poi presidente dei concessionari italiani IVECO. Annamaria e Lino hanno due figlie, nate nel 1954 e 1957, entrambe indirizzate a studi prima classici e poi scientifici (Matematica e Fisica). La secondogenita Francesca darà ad Annamaria due nipoti, Carlo e Andrea, i maschietti che lei e Lino hanno sempre desiderato. Imprenditrice inflessibile, madre e nonna implacabile ma generosa, ha scelto nelle sue disposizioni testamentarie di sostenere l’inizio e la fine della vita, con un lascito alla Clinica Mangiagalli ed un secondo ad una fondazione milanese che sostiene gli ultimi istanti dei malati terminali. I suoi familiari sono stati felici della sua scelta. La generosità di Annamaria ha favorito l’istituzione presso la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano del Centro Clinico e di Ricerca di Infettivologia e Immunologia Neonatale Sangregorio-Pugni. Il Centro si propone, tra i suoi obiettivi, quello di potenziare l’attività di ricerca sulle infezioni neonatali, ancora oggi una delle cause più frequenti di malattia e mortalità nei neonati, diventando un punto di riferimento per le neonatologie lombarde e nazionali in questo ambito.
Gli artisti
Angera, 2000
Agnese Introini è nata nel 2000 ad Angera, ha frequentato il Liceo Artistico Frattini di Varese e prosegue gli studi di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, seguita dal Prof. Carlo Pizzichini. Si diploma a pieni voti nel 2023 e da allora si dedica principalmente a commissioni ritrattistiche. La sua ricerca si basa sull’essenza e il dettaglio e attraverso tecniche e metodi tradizionali porta su tela temi come l’introspezione e il ricordo lasciato al passare del tempo. Nel 2018 è prima classificata al concorso “Daverio in Fiore”. Lo sguardo dell’artista “Realizzare il ritratto di Daniela è stata un’esperienza speciale è un grandissimo onore per me. Questo dipinto mi ha fatto conoscere una bambina che riusciva a sorridere di fronte a tutto: così ho lavorato al suo ritratto ogni giorno per conoscerla sempre più e farla rivivere”.
Nicosia, 1998
Michele D’Amico nasce nel 1998 a Nicosia (Enna) e manifesta subito la passione per il disegno. Si diploma col massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Brera, al corso di Pittura sotto la guida di Omar Galliani e Stefano Pizzi. Ha esposto in prestigiosi spazi a Milano (Museo della Permanente, Lorenzelli Arte, Museo Bagatti Valsecchi e Fabbrica del Vapore), Torino (Galleria Châssis) e Francoforte (Westend Galerie). Nel 2023 e 2024 partecipa a due residenze artistiche nel Monferrato e a Bacău (Romania), curate da Claudio Mogliotti e Pippo Altomare. La sua ricerca artistica si concentra su scene, ambientazioni ed eventi ispirati all’esperienza personale: percezioni e sogni prendono vita sulla tela come in un diario visivo, un’esplorazione di ricordi ed emozioni.
Lo sguardo dell’artista “È la seconda volta che partecipo a questo progetto, un momento di crescita professionale: dopo il ritratto dell’ex-presidente Carlo Tognoli, quest’anno ho realizzato quello del professor Scalabrino, avendo il privilegio di conoscerlo, intrattenendo con lui conversazioni utili per apprezzarne la straordinaria disponibilità e smisurata cultura. In abiti formali, comodamente seduto nella sua casa, è davanti a due stampe di Burri, opere a lui particolarmente care e che testimoniano il forte legame con l’arte: una composizione che riflette il suo profondo senso di intellettualità e la sua connessione con la cultura visiva”.
Lidzbark Warmiński, 2001
Mirella Jaworska é nata nel 2001 a Lidzbark Warmiński, in Polonia. Diplomata al Liceo Artistico di Olsztyn, riceve una menzione d’onore alla XV Biennale nazionale di disegno e pittura degli studenti a Bielsko-Biała. Nel 2009 vince il 1° Premio al XIII Concorso Nazionale di Pittura Plein-air Zamość-Perla del Rinascimento. Nel 2022 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera per dedicarsi completamente alla ricerca pittorica, dove frequenta il terzo anno ed è prossima al diploma. Nel 2024 partecipa a una mostra collettiva degli studenti di Brera al Museo Butti di Viggiù.
Lo sguardo dell’artista “La vita dei dottori e coniugi Pugni raccontata dalla figlia Lorenza mi ha toccata profondamente: c’è in loro una forte passione per il loro mestiere, l’amore per la famiglia e l’adorata figlia e il legame forte con la terra d’origine, la campagna Lomellina dove hanno sempre vissuto. Sono felice che attraverso questo ritratto io possa raccontare la loro storia e tramandare il loro esempio di generosità e onestà”.
Varese, 1999
Giacomo Cazzaro Nasce a Varese nel 1999, studia al liceo artistico Frattini e si diploma col massimo dei voti all’Accademia di Belle Arti di Brera al corso di Pittura seguito dal professor Ugo Molgani. Al corso di pittura di II livello sperimenta la pittura acrilica su vetro sintetico. Dal 2019 espone le opere in vari spazi: a Villa Borromeo (Viggiù), alla mostra curata da Dany Vescovi e Marco Casentini per Arte Lorenzelli (Milano) e Westend Galerie (Francoforte), al Museo della Permanente, alla mostra MIRABILIS-Eastriver meets Brera a Palazzo Meravigli e a Palazzo Pirelli per la mostra “La cultura della legalità: l’Accademia di Brera se ne fa immagine. Contro le mafie, dalla parte delle vittime”.
Lo sguardo dell’artista “Il mio dipinto si concentra sulla dott.ssa Pizzi in un momento di riposo, nella cittadina di montagna che amava: Bormio e i suoi boschi intorno erano luoghi di svago a Lei cari e la benefattrice era devota a un crocefisso che è venerato proprio nella chiesa di cui raffiguro il campanile. La richiesta di questa ambientazione di sfondo mi lega a Lei e mi ha riportato alla memoria gli anni in cui in estate frequentavo anch’io quei luoghi spensierati con la famiglia”.
Santiago del Cile, 1993
Letizia Carattini, nata a Santiago del Cile nel 1993, vive 20 anni in Svizzera, poi si diploma in Pittura (II Livello) all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, città dove lavora, collaborando con gallerie in Italia, Svizzera e Francia. Cerca la maturità personale e artistica approfondendo il tema della figura. Al centro della sua ricerca c’è la memoria umana collettiva, connessa alle fonti letterarie: la trama pittorica è soffusa, la percezione dello spazio vuoto delicata, uno specchio sottile fra l’uomo e l’infinità dell’Universo.
Lo sguardo dell’artista “Rappresentare in un’unica immagine la vita di una persona che non c’è più non è facile: si entra in punta di piedi nei ricordi dei vivi e nelle fotografie del passato. Si ricostruiscono le linee e i volumi, si coglie all’interno di quegli scatti (che non appartengono alla nostra contemporaneità) qualcosa di conosciuto e riconoscibile: un’emozione o uno sguardo che ci permetta di tracciarne con consapevolezza i tratti. Sono onorata di rappresentare su tela una personalità così influente. Dialogando con chi ne tramanda il ricordo, il ritratto diviene essenza stessa dell’affetto riportato. Il compito del pittore è quello spostarsi di lato, mettendo la propria mano a disposizione del ricordo”.
Tokyo
Kumi Cristina Watanabe è un’eclettica artista, cantante, autrice, compositrice, musicista e sound designer. Nata a Tokyo (da padre diplomatico giapponese e madre italiana), cresce tra Germania, Messico, Giappone, Francia e Italia, mostrando sin da bambina la passione per l’arte e studiando pianoforte, canto e batteria. Ha collaborato con artisti di fama internazionale tra cui Franco Battiato, Deep Purple, Vasco Rossi e Gabry Ponte. Ha scritto e prodotto colonne sonore per cortometraggi, serie animate e pubblicità. Oggi parla e canta in cinque lingue e studia Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Lo sguardo dell’artista “Ho accolto con orgoglio e grande entusiasmo questo incarico impegnativo e coinvolgente: Annamaria Sangregorio è una donna raffinata, dal viso elegante e con un sorriso solare, ma al tempo stesso una imprenditrice di grande carisma e autorevolezza. È un onore per me poter ritrarre una benefattrice come Lei, che ha lasciato per il futuro il suo segno indelebile”.
I ritratti dei Benefattori dal 2019 al 2023
Elda Rizzi e la sua figlioccia Antonietta Ragosta
La Signora Elda Rizzi (1931-2016) si trasferisce giovanissima a Milano per lavorare ed intraprendere una vita indipendente dalla famiglia di origine. Dopo il matrimonio e la nascita del figlio si dedica con passione alla cura della casa e della famiglia, ma mantiene il suo spirito indipendente ed anticonformista, dedicando i pomeriggi a sviluppare la sua cultura e la sua passione per l’arte e per la letteratura. La Signora Antonietta, all'epoca bambina, frequenta la casa della Signora Elda per l’amicizia con il figlio Guido, e ben presto si appassiona alle letture che la Signora Elda le propone. Si instaura così un forte legame affettivo che si consolida quando la Signora Elda viene scelta come madrina della cresima di Antonietta. Dopo la morte prematura del figlio e, nel 2012, anche del marito, la sig.ra Elda decide di trasferire il suo patrimonio alla figlioccia Antonietta, con l’indicazione di donare, alla sua morte, la somma al Policlinico. La Signora Elda si spegne il 29 Settembre 2016 dopo un breve periodo di malattia e la signora Antonietta devolve la donazione al Policlinico, in esecuzione delle volontà della sua cara madrina, a cui sarà per sempre grata per l’affetto e tutti gli insegnamenti ricevuti.
Dario Granata
1918 - 2010È stato un grande sportivo, campione nazionale di nuoto con medaglia d’oro per quattro anni consecutivi durante gli anni universitari. Dopo la laurea in Chimica all’Università di Pavia si è dedicato alla professione con successo. Si è spento all’età di 92 anni ancora efficiente, guidava l’auto e andava in bicicletta. Il sig. Granata ha suddiviso il suo patrimonio tra Palazzo Marino, l'Arma dei Carabinieri e il Policlinico.
Giancarlo Rampezzotti
1939 - 2017È stato Presidente della SACMA S.p.A., avviata dal padre Valerio nel 1939. Nel 2000, unitamente alla moglie Monica Casa Rampezzotti, costituisce a Milano la Fondazione per la Ricerca e Terapia in Urologia RTU onlus, con lo scopo di sostenere lo sviluppo dell’attività clinica, scientifica e didattica volta alla diagnosi e alla cura delle malattie urologiche. Nel 2003 la Fondazione RTU dona al Policlinico di Milano la ristrutturazione del padiglione Cesarina Riva dedicato all’Urologia. Nel 2009 una nuova donazione porta all’ospedale il robot chirurgico “Da Vinci” (tra i primissimi in Italia e in Europa), e nel 2013 il nuovo sistema “Da Vinci Si HD”. Nel 2013 i coniugi Rampezzotti sono stati insigniti dell’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.
Anna Teresa Maiolo
1932Prima donna nominata Professoressa Ordinaria di Ematologia in Italia, ha dedicato la sua vita professionale al Policlinico di Milano, dove fino al 2004 ha diretto l'Unità di Ematologia. E' stata cofondatrice dell’associazione Asme (Assistenza e studio malati oncologici) e socia Soroptimist International Italia, di cui è stata anche presidente (1996-98). La sua donazione ha permesso di creare il Centro per la Diagnosi Ematologica dell’Anziano (DEmA) con lo scopo di facilitare l'accesso alla diagnosi e alle cure delle patologie del sangue nei pazienti anziani e fragili.
Angelo Bianchi Bonomi
La famiglia Bianchi Bonomi costituisce nel 1971 una Fondazione per sostenere la ricerca scientifica sull’emofilia, le malattie ereditarie della coagulazione del sangue e la trombosi, che viene intitolata ad Angelo Bianchi Bonomi dai figli Ambrogio e Carla. Sin da subito affianca il Centro Emofilia e Trombosi del Policlinico di Milano creato negli anni '60 dai professori Pier Mannuccio Mannucci e Nicola Dioguardi, colonne portanti della Medicina, che in seguito viene proprio dedicato alla memoria di Angelo Bianchi Bonomi. La Fondazione nel corso degli anni finanzia borse di studio, laboratori ed ambulatori, studi scientifici. Il 13 dicembre 2018, a seguito di un’ulteriore donazione, la Fondazione inaugura insieme al Policlinico di Milano, in via Pace, il nuovo Centro di Ricerca con 1400 mq di laboratori per la terapia genica, lo studio delle malattie metaboliche e rare e per la cura delle malattie emorragiche e trombotiche.
Paolo Branca
1981 - 2018Paolo Branca studia alla "NABA", Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, dove si diploma col massimo dei voti nel 2004. Si specializza come Motion Graphic Designer nella progettazione delle interfacce utente per siti web ed applicazioni software. Ha dedicato le sue energie a studiare le connessioni tra videogiochi e le altre forme di cultura come l'arte visiva, il design e la musica. Nel 2012 fonda e dirige artisticamente le manifestazioni Playing The Game e Game Design Week. Ha partecipato a numerosi festival ed eventi con esposizione delle sue opere a livello nazionale ed internazionale. È scomparso prematuramente a soli 37 anni. I genitori hanno voluto ricordarlo con una donazione al Policlinico di Milano a favore della ricerca scientifica.
Rosa Maria Bellè
1927 - 2015Oggi quelle come lei le chiamerebbero "self made women", le donne che si sono fatte da sé. Nata in Friuli in una famiglia operaia, si trasferisce a Milano coi genitori e la sorella per cercare fortuna. Inizia da piccola come apprendista in un laboratorio di sartoria; grazie alla sua ferrea volontà e alla tenacia, fa carriera fino a diventare "premiére", la capo-sarta di una sartoria del centro di Milano. In seguito si mette in proprio e apre una sartoria artigianale, che conduce per decenni. Interessata all’arte ed alla musica, non ha mai perso occasione per trascorrere il suo tempo libero visitando musei e assistendo a concerti di musica sinfonica e rappresentazioni operistiche. Scomparsa nel 2015, ha lasciato una donazione in favore dell'Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianti di Rene del Policlinico.
Maria Luisa Frigerio
1908 - 1990Nasce a Milano nel 1908 e studia presso le Marcelline, frequentando sempre ambienti altolocati. Già dagli anni Venti passa le vacanze a Ouchy sul lago di Losanna, trasferendo poi definitivamente la sua residenza all’Hôtel Beau-Rivage dove muore il 31 maggio 1990. Il suo testamento, aperto nel 1990, recitava testualmente: "Lascio ciò che possiedo in Italia all’Ospedale Maggiore di Milano per un padiglione intestato ai miei genitori e a me stessa". È il segno di un legame con la città, e con il suo Ospedale, particolarmente forte. Il suo lascito comprende appartamenti a Milano e una cascina a Zibido San Giacomo. Persona eclettica ma allo stesso tempo molto schiva, non ha lasciato fotografie di sé. Nel 2016 il Consiglio di Amministrazione del Policlinico ha deliberato di intitolare il padiglione Lamarmora alla famiglia Frigerio.
Francesca Rava
1972 - 1999Era conosciuta per il suo sorriso e per la sua acuta empatia verso gli altri, con la quale coglieva ciò che veramente sta nel cuore. Si era laureata molto giovane in economia e commercio all'Università Cattolica di Milano con i massimi voti, e aveva presto intrapreso la carriera di revisore presso la società KPMG. In poco tempo aveva conquistato tutti i colleghi di lavoro e i suoi capi, che tutt'oggi costituiscono una rete di persone animate da vero sentimento così come lo era lei. Conosceva molte lingue e amava viaggiare, ma soprattutto amava il mare ed era una velista a livello agonistico; esile ma molto sportiva ed energica, sprizzava energia contagiosa dagli occhi e dal suo sorriso. È morta prematuramente a 26 anni in un incidente d'auto di ritorno dalla giornata sportiva aziendale dove aveva vinto tutte le gare di sci da fondo e di sci su pista. L'eredità di amore di Francesca è stata raccolta con la costituzione nel 2000 della "Fondazione Francesca Rava - NPH Italia" ETS per aiutare i bambini in difficoltà. Oltre alla famiglia, anche una stupenda squadra di persone altamente motivate si è unita alla Fondazione in questi anni per concretizzare tanti importanti progetti di salvezza e empowerment. Francesca oggi riposa nel cimitero di San Michele di Pagana vicino agli spruzzi del mare e ai gabbiani, ma è viva nei cuori dei tantissimi bambini aiutati in Haiti, in Italia e nel mondo e di tutte le persone salvate negli anni anche in questo ospedale Policlinico di Milano.
Giuseppe Caprotti
1960Giuseppe Caprotti (Milano, 15 Dicembre 1960) è Presidente della Fondazione Guido Venosta. Figlio di Giorgina Venosta e di Bernardo Caprotti, cofondatore, con Nelson Rockefeller, Guido Caprotti, Marco Brunelli e altri azionisti italiani, di Esselunga, è stato imprenditore, manager e consulente nella grande distribuzione. Studente dapprima all’Istituto Leone XIII, poi presso il collegio svizzero di Le Rosey, consegue il baccalauréat francese presso l’accademia di Grenoble. Insieme agli studi universitari compie diverse esperienze di lavoro. Si laurea in Storia Contemporanea alla Sorbona di Parigi; la sua tesi sulla situazione politica, economica e storica in Alto Adige, è frutto di studio sugli archivi diplomatici francesi presso il Ministero degli esteri di Quai d’Orsay, ed è pubblicata da FrancoAngeli. L’anno della laurea inizia l’attività nell’azienda Esselunga S.p.A., collaborando presso vari uffici. L’esperienza acquisita in società americane di grande distribuzione gli consente di importare in Italia il format del “superstore” all’americana, allora totalmente inesistente nel panorama distributivo europeo. La sua carriera in Esselunga lo porta a rivestire ruoli di sempre maggior responsabilità, e ad apportare nuovi modelli di gestione e marketing. Tra le tante cose fatte, crea la carta fedeltà, la linea bio, le pubblicità sulla qualità e l’e-commerce di Esselunga. Successivamente svolge attività di consulenza strategica con primarie società (Bain and Co., gruppo Messaggerie Italiane, Aspiag del gruppo Despar). Tra le attività vanno ricordate le cariche di Consigliere di Messaggerie Italiane, Consigliere degli Amici della Triennale, Vicepresidente della Società Storica Lombarda e Presidente dell’advisory board di ONIlab (Unimi-Bicocca); è stato per decenni Consigliere dell’Associazione Nazionale per la Ricerca sul Cancro (Airc).
Sandra Bignami
1949 - 2020Sandra Bignami (1949-2020) è nata a Cascina Castelletto, nel comune di Cumignano sul Naviglio (Cremona). Ancora adolescente si è trasferita a Milano con i genitori, che lavoravano come custodi di un palazzo signorile in via Gustavo Modena. Sandra, terminati gli studi, ha vissuto per un lungo periodo a Londra per imparare l'inglese. Tornata dall'avventura londinese ha iniziato a lavorare nel mondo della moda in Mila Schön e successivamente in altre aziende tessili dedicando la sua vita alla passione per tessuti e vestiti. Altra sua grande passione erano i viaggi. Ha girato il mondo incontrando personalmente le realtà delle terre visitate e le relative popolazioni. Purtroppo appena prima di arrivare alla pensione si è ammalata e per questo motivo non ha più potuto viaggiare come avrebbe voluto, ma iscrivendosi all'università è riuscita a colmare la sua voglia di sapere e di impiegare il tempo libero. Le amiche la ricordano amante della vita, del divertimento e dell'emancipazione! Con testamento olografo del 4 dicembre 2019 prescrive che “al Policlinico di Via Francesco Sforza Milano andrà tutto ciò che rimane come somma di denaro, azioni, fondi ecc. per la ricerca contro le leucemie - linfomi e mieloma”. È tumulata al cimitero di Soresina.
Maria Serafini
1933 - 2021Maria Apollonia Serafini (1933-2021), trentina di nascita e milanese di adozione, ha lavorato nel campo alberghiero, condotto una vita modesta, ma coltivando sempre una grande passione per i viaggi. Le piaceva la frase “la vita è un viaggio e chi viaggia vive due volte” e lei ci è riuscita: America, Oriente, Europa, Italia, sempre guidata dalla curiosità, ma tornando ogni volta nel suo amato Trentino perché i sentimenti che la legavano alle sue origini sono stati sempre presenti e intensi. Infatti in quel piccolo paese in cui ha trascorso la sua infanzia - cresciuta da una famiglia molto umile - è stata educata al valore del rispetto, delle piccole cose, del trovare il coraggio di fronte alle difficoltà. Ci piace ricordarla abbracciata dalle sue montagne, serena e sicura, con un binocolo per guardare lontano, presagio di un futuro che le ha regalato soddisfazioni e felicità.
Maria Luisa Scarini e Luigi Conca
1932 - 2018, 1928 - 2016Maria Luisa (1932-2018) e Luigi (1928-2016) si conoscevano dall’età di 12 anni, si sono sposati nel 1954 e hanno sempre vissuto insieme a Milano nella loro casa di viale Ungheria. Affettuosamente, nell’ambito famigliare, solevano chiamarsi Marisa e Giordano. Maria Luisa ha sempre fatto la sarta, lavorava in casa ed eseguiva lavori su commissione. Luigi aveva un’azienda di produzione e riparazione di macchine fotografiche, con commissioni anche all’estero. Si recavano spesso al mare e in montagna, privilegiando le località italiane: Liguria e Lombardia in testa. La vita non ha regalato loro la gioia di avere figli, ma Maria Luisa e Luigi hanno sempre avuto un pensiero per gli altri, per i meno fortunati, per i bambini orfani, e hanno aiutato come potevano attraverso donazioni e beneficenza. Erano persone molto carine, attente, riservate. Nel condominio in cui vivevano, Luigi era sempre pronto a risolvere qualche problema e a disposizione degli altri condomini. Sia Maria Luisa che Luigi erano spesso in cura al Policlinico; qui si recavano per esami e visite ed avevano uno stretto legame di fiducia con l’ospedale, al quale hanno lasciato parte della loro eredità. Sono rimasti autosufficienti fino alla fine, con il solo aiuto di una signora, Maria, alla quale erano molto legati. Si sono spenti a distanza di due anni l’uno dall’altro, Luigi nel 2016 e Maria Luisa nel 2018.
Dal 2014 al 2018 sono stati eseguiti ritratti fotografici anziché ritratti pittorici per alcuni benefattori.
2015
Tecnica:
Fotografia
Romeo ed Enrica Invernizzi
1906 - 2004, ... - 2005Invernizzi è uno dei nomi che hanno fatto la storia dell’industria alimentare italiana. Romeo Invernizzi e la moglie Enrica Pessina sono stati sposati per 69 anni e neanche la loro morte, avvenuta a pochi mesi di distanza (il 17 luglio 2004 lui, il 27 gennaio 2005 lei), è sembrata in grado di dividerli. Il medico di famiglia dei coniugi Invernizzi è stato per 30 anni il prof. Antonio Randazzo, primario della Medicina d’Urgenza del Policlinico. La professionalità e la dedizione straordinarie di Randazzo ispirarono nei coniugi il desiderio di beneficiare l’ospedale in cui il loro medico era stato primario. Il prof. Girolamo Sirchia, allora Ministro della Salute, suggerì di destinare la donazione alla realizzazione di un centro nazionale di ricerca dedicato alla genetica molecolare. Così, il 24 febbraio 2004, nella loro casa di corso Venezia, i coniugi Invernizzi firmarono un’ingente donazione da destinare all’integrale edificazione dell’Istituto Nazionale di Genetica Molecolare (INGM), che avrebbe portato il loro nome. L’attività di ricerca dell’INGM inizia già nel 2007; nel 2008 iniziano i lavori di edificazione del padiglione; nel 2013 il trasferimento effettivo dell’attività di ricerca. Il 28 novembre 2014 l’intitolazione del padiglione ai Coniugi.
2015
Tecnica:
Fotografia
Artista:
Valerio Gavana
Giancarlo Cesana
1948Nel 2009, iniziando il proprio mandato come presidente della Fondazione, il professor Cesana dispone che l’emolumento di propria spettanza sia ridotto del 50%, istituendo un fondo speciale finalizzato alla valorizzazione dei beni artistici e ad iniziative culturali della Fondazione. Grazie a questo lascito si è completato il restauro della Cripta della Chiesa dell’Annunciata, sono state finanziate alcune borse di studio, si è proceduto al restauro di quadri dell’archivio storico, è stato avviato il progetto di collocazione definitiva dei fondi librari, sono stati intrapresi innumerevoli progetti di valorizzazione scientifica e pubblica del patrimonio storico della Ca’ Granda.
2015
Tecnica:
Fotografia
Artista:
Valerio Gavana
Luigi Vertemara
1932 - 2015Il 22 ottobre 2014 effettua una donazione in vita da destinare alle attività di cura e di ricerca della UOC di Oncoematologia, allora diretta dal prof. Agostino Cortelezzi, nella quale era stata curata la sorella Liliana. Il lascito è alla memoria della mamma Virginia, del papà Angelo, della sorella Liliana e del fratello Franco, morto di malaria a 20 anni, nel 1943, in Sardegna.
2015
Tecnica:
Fotografia
Artista:
Valerio Gavana
Franca Chiappa
1924 - 2011Dal 1959 per cinquant’anni dirige l’attività di comunicazione dell’ospedale e, con tale funzione, è responsabile del primo esempio in Italia di ufficio stampa ospedaliero. Fonda la rivista ospedaliera “La Ca’ Granda” e si dedica tenacemente alla valorizzazione scientifica e pubblica del patrimonio storico e artistico dell’ospedale. Nel 1981, insieme con Giovanni Testori, cura a Palazzo Reale la mostra “La Ca’ Granda. Cinque secoli di storia e d’arte dell’Ospedale Maggiore”. In particolare, Franca Chiappa si dedica instancabilmente all’abbazia di Mirasole: inizialmente, attraverso concerti benefici presso il Teatro alla Scala; successivamente, attraverso progetti istituzionali, procura i fondi necessari per il sostanziale restauro del complesso abbaziale. Nel 2011, pochi mesi prima di morire, effettua una donazione destinata al restauro e all’esposizione definitiva del Gonfalone dell’ospedale e al restauro del quadro del Morazzone: “L’Annunciazione”.
2015
Tecnica:
Fotografia
Artista:
Valerio Gavana
Bruno Andreoni
1946Il professor Andreoni è stato Direttore dell’Istituto di Chirurgia d’Urgenza del Policlinico per alcuni anni; nel 1994 diventa Direttore della Divisione di Chirurgia Generale dell’Istituto Europeo di Oncologia. Nel 1998 è l’ideatore del progetto “Cascina Brandezzata”, che prevede la ristrutturazione di un antico cascinale lombardo di proprietà del Policlinico per farne un luogo di vita e di incontro per i cittadini milanesi. Il progetto, inserito nella programmazione della rete regionale degli Hospice, prevede un’integrazione di assistenza, formazione, ricerca e comunicazione con la popolazione. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione Lu.V.I. (di cui B. Andreoni è Presidente); per la rimanente parte, dal Ministero della Salute. La ristrutturazione edilizia è stata completata e oggi la Cascina Brandezzata è sede dell’hospice del Policlinico e sede operativa del Centro Universitario Interdipartimentale per le Cure palliative.
Sono in attesa di un ritratto pittorico:
Ernesta Morpurgo Tagliabue
1904 - 2003Non sposata e senza figli, è un nome noto nella beneficenza milanese: nel 1999, a 95 anni, donò una somma ingente alla Biblioteca Trivulziana, in virtù della sua passione per i libri antichi. Nel 2001 fece testamento, nominando l’Ospedale Maggiore erede di diversi immobili e donando una quota in denaro «da destinare al completamento ed all’allestimento dell’intera quadreria nell’Abbazia di Mirasole in Milano, con l’obbligo di iscrizione all’esterno e targa in memoria di mio fratello Prof. Guido Morpurgo Tagliabue». Tali fondi sono stati investiti, dal 2003 al 2007, nell’ultimazione dei lavori di allestimento dell’area ex stalle di Mirasole. La targa menzionata nel testamento è stata realizzata e affissa nel 2015.
Adele Canegalli
1897 - 1992La sig.ra Adele Canegalli ha disposto un legato in memoria di due fratelli, Enrichetta e Lorenzo Mentasti. La benefattrice ha chiesto di essere seppellita, a spese dell’Ospedale, nella tomba della famiglia Canegalli ad Abbiate Guazzone.
Ines Giuliani
1917 - 2003Nel 2002, con atto notarile, Ines Giuliani deposita il proprio testamento, nel quale «l’ospedale Maggiore, padiglione “Croff”» è indicato erede per il 40% dei suoi beni.
Gli artisti
Reggio Calabria, 1994
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera, affiancando la ricerca artistica a progetti di didattica sperimentale.
L'opera e l'artistaOristano, 1981
Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha vinto il Premio Giovani 2015 dell’Accademia Nazionale di San Luca (Roma).
L'opera e l'artistaComo, 1989
Allievo dell'Accademia di Belle Arti di Brera, nel suo lavoro affronta principalmente temi della storia e della filosofia occidentale attraverso le immagini della cultura visiva contemporanea.
L'opera e l'artistaSanta Margherita Ligure, 1941
Figlio del pittore Renato, animatore del gruppo dei Chiaristi lombardi, è stato docente per molti anni all’Accademia di Brera. Nella Quadreria del Policlinico è custodita un'altra sua opera: il ritratto di Vittoria Lambertini.
L'opera e l'artistaTreviso, 1996
Diplomata in Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, ha orientato la sua ricerca artistica nell’ambito della post-fotografia, selezionando immagini di seconda mano e rielaborandole in un processo di ripensamento e riscrittura attraverso il linguaggio pittorico.
L'opera e l'artistaCagliari, 1990
Allievo di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera, il suo disegno è fortemente legato alla tradizione, pur volendosi inserire coerentemente nel contesto contemporaneo.
L'opera e l'artistaMilano, 1991
Barnaba Canali (Milano 1991) si laurea a pieni voti in entrambi i livelli presso l’Accademia di Brera. Collabora con l’Accademia “Aldo Galli” di Como come docente di Anatomia Artistica e insegna Discipline Plastiche presso il liceo artistico “Pascal” di Voghera. Tiene inoltre corsi di disegno. Utilizza principalmente la pittura ad olio.
Brașov (RO), 1997
Romeo De Giorgi nasce il 14 aprile 1997 a Brașov (RO). Si diploma al liceo artistico “Carlo Dell’Acqua” di Legnano. Durante gli studi ha modo di disegnare reperti del museo Sutermeister e di appassionarsi di spettacolo, teatro e musica (suona come batterista, interpreta il campanaro Quasimodo nel Notre-Dame de Paris di Victor Hugo negli spettacoli che coinvolgono altri studenti, nel LAIV Laboratori di Arti interpretative dal Vivo). Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. I suoi interessi artistici lo portano a dedicarsi particolarmente all’anatomia umana.
Calabria, 2000
Nasce in Calabria nel 2000. Nel 2019 si diploma al Liceo artistico Oliveti Panetta di Siderno e nello stesso anno inizia a studiare Pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera. Attualmente sta approfondendo la ricerca sulla pittura antica e si dedica, in particolare, a quella caravaggesca e a quella accademica.
Sesto San Giovanni, 1999
Nasce a Sesto San Giovanni nel 1999. Nel 2018 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera al corso di Pittura di I° Livello concludendolo a pieni voti assoluti. Attualmente studia nel corso di Pittura di II° Livello presso la stessa Accademia. Dal 2021 fa parte della Consulta degli Studenti di Brera come rappresentante in seno al Consiglio Accademico. Il suo lavoro si basa su aspetti intimi a lei cari, a tratti malinconici, che si caratterizzano per una delicatezza che si traduce in toni morbidi ed evanescenti. Nel 2021 viene selezionata per esporre alla seconda edizione di "ReA! Art Fair" presso la Fabbrica del Vapore a Milano. Nel 2022 espone alla mostra "Human Innovation Art" presso Cariplo Factory a Milano, al "Premio Equita" presso il Museo della Permanente a Milano, e svolge una mostra personale intitolata "Il Posto Ideale" presso MiLO Studio sempre a Milano. Nello stesso anno espone alla XIX edizione di "InverArt - Padiglione d'Arte Giovane" presso Inveruno (MI), collaborando nella coordinazione della stessa. Nel 2023 partecipa alla mostra "Muselmann" in varie sedi, a San Carpoforo in zona Brera e al Memoriale della Shoah di Milano, curata da Barbara Nahmad con la collaborazione di Stefano Pizzi. Invitata da quest'ultimo, partecipa anche alla mostra "Tribute to Piero" presso lo Studio Zecchillo (ex Studio di Piero Manzoni) a Milano. Sempre nel 2023 espone presso Palazzo Meravigli, a Milano, nella mostra curata da Marco Casentini e Dany Vescovi intitolata "MIRABILIS".
Desio, 1998
Si è diplomato in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, e dal 2022 è parte del direttivo di Ex Amato. Le sue opere sono state esposte in mostre su scala nazionale ed europea, tra cui "Mirabilis” (2023), presso Palazzo Meravigli, Milano, a cura di Marco Casentini e Dany Vescovi, “Italiamania” (2023), presso lo Chalet Borgeaud, Saanen, Gstaad, Svizzera, curata da Fabio Bechelli, “Alberobello Contemporary Art” (2022), curata da Antonella Pierno, “Grand Tour”, presso la Galleria Cartavetra di Firenze, curata da Ex Amato, “Fortunato”, presso Luca Tommasi Arte, curata da Ex Amato, “Osservatorio X” (2021), presso Superstudio a Milano, curata da Ilaria Mariotti e Daniela Moro, “Sguardi”, presso la galleria Lorenzelli Arte a Milano e la Westend Galerie a Francoforte, curata da Marco Casentini e Dany Vescovi, “Capsula Project” (2021) a Seregno. Ha partecipato inoltre a mostre accademiche quali le edizioni di Accademia Aperta 2021, curata da Stefano Pizzi, e Accademia Aperta 2019, curata da Ilaria Mariotti.
Gallarate, 2000
È nata nel 2000 a Gallarate, in provincia di Varese, dove risiede tutt’oggi. Ha studiato al liceo artistico P. Candiani di Busto Arsizio e, dopo il corso triennale di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, frequenta il primo anno del biennio di Scultura. Al terzo anno accademico svolge assistenza per il corso di Anatomia Artistica della prof.ssa Maria Cristina Galli. La sua ricerca scultorea al momento si divide in due direzioni: da una parte la moltitudine seriale di piccoli soggetti del mondo naturale, realizzati in ceramica, moltiplicati nello spazio a livello installativo seguendo una disposizione circolare; dall’altra, la ritrattistica animale come pretesto per raccontare di sé senza linguaggio verbale. Tra i diversi riconoscimenti artistici, si ricordano: 1a classificata distrettuale al concorso “Un poster per la pace” dei Lions Clubs (2013-2014); Progetto vincitore per la realizzazione di un pannello decorativo per la Pediatria dell’Ospedale di Busto Arsizio (2018-2019); Mostra collettiva presso la Fondazione FGS di Cassano Magnago, nell’ambito dell’evento “Scuola - famiglia: educare oggi”, Lions Club di Gallarate (2019); Mostra collettiva presso il Padiglione d'Arte Giovane di Inveruno (MI), in occasione della XIX edizione di “InverArt”, manifestazione multidisciplinare collettiva del Comune di Inveruno, a cura di Guado Officine Creative dal 1969 (2022).