Baldassare Longoni protagonista della nuova esposizione per i Ca’ polavori
— di Lino Grossano
Dopo il successo di visite del Ritratto di Carlo Rotta dipinto da Giovanni Segantini, e del tour dell’Annunciazione che aveva come protagonista una tela del Morazzone, proseguono gli appuntamenti con i Ca’ polavori della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano.
Dal 4 luglio, nella teca espositiva di Palazzo Uffici (via Francesco Sforza 28, Milano) sarà visitabile il ritratto di Virginia Zuffi Paravicini, opera del pittore divisionista Baldassare Longoni.
La visita, guidata e gratuita, è esclusivamente su prenotazione, ed è prevista ogni giovedì alle 13.30. La visita comprende una breve incursione nella Quadreria-Caveau della Fondazione Ca’ Granda, dove sono conservate oltre 900 opere d’arte, per un piccolo tour nelle altre tele che, come il ritratto di Virginia Zuffi, hanno un’ambientazione marina.
E’ possibile prenotare una visita ai numeri 02 5503 8408 oppure 02 5503 4557, dal lunedì al giovedì, dalle 10.00 alle 16.00. E’ possibile prenotare anche via email, scrivendo a capolavori@policlinico.mi.it.
Il dipinto di Baldassare Longoni rappresenta una benefattrice dell’Ospedale Maggiore e appartiene così ai numerosi ritratti di benefattori commissionati in segno di riconoscenza dal Consiglio Ospedaliero a partire dal XVII secolo.
Virginia Zuffi, nata a Milano nel 1847 e qui vissuta, aveva sposato l’architetto Tito Vespasiano Paravicini. Rimasta vedova nel 1899, vive con una domestica nella sua villetta in via Napo Torriani 17 e durante la stagione estiva trascorre qualche periodo in campagna. Il 6 settembre 1904, il giorno prima di morire, nomina con testamento pubblico erede universale dei propri beni l’Ospedale Maggiore. In seguito a una donazione di circa settanta mila lire, il 30 settembre di quello stesso anno il Consiglio Ospedaliero affida la realizzazione del suo ritratto a Baldassare Longoni.
Il pittore, che appartiene alla generazione dei divisionisti successiva a quella di Segantini, Previati e Grubicy, nasce nel 1876 a Dizzasco d’Intelvi, vicino a Como. Formatosi all’Accademia di Brera e accostatosi alla nuova tecnica solamente negli anni Novanta, si avvicina al divisionismo soprattutto sul piano linguistico. La sua vita e produzione, scandite da avvenimenti familiari quali il matrimonio e la nascita dei figli, si collocano tra Verona, Buccinigo, Arosio e Camerlata. Longoni si afferma principalmente come autore di paesaggi e di dipinti a tematica familiare, mentre non sono numerosi i ritratti da lui eseguiti: il più noto risulta essere proprio quello realizzato per la quadreria della Ca’ Granda. Muore improvvisamente il 1° marzo 1956 in un incidente automobilistico.
Virginia, seduta su una sedia di tipo savonarola, si staglia su un ampio e luminoso sfondo, caratterizzato da una sottile linea d’orizzonte e da una costa appena accennata. La donna, ritratta di tre quarti e con lo sguardo fisso davanti a sé, indossa un bellissimo abito scuro con sfumature verdi, la cui resa conferisce una certa dinamicità alla scena.
L’opera, esposta per l’ultima volta a Milano in occasione della Festa del Perdono del 1971 e del 1975, è stata recentemente prestata alla mostra sul divisionismo tenutasi a Rovigo, per la quale si è provveduto anche a un suo restauro. La tela, che presentava diverse cadute di tensione e significativi strati di depositi atmosferici sulla superficie, è oggi nuovamente visibile in tutta la sua cromia originaria, molto più chiara e giocata sui toni del celeste.