La diversità che fa bene
Cosa accomuna persone di epoche diverse, con sogni, vite e carriere totalmente differenti? La capacità di immaginare un futuro migliore per un ospedale al servizio di tutti. Sono i Benefattori del Policlinico di Milano: persone che hanno scelto di sostenere l’ospedale con donazioni in vita o lasciti testamentari.
Nel corso dei secoli, l’ospedale ha saputo valorizzare questo patrimonio, trasformandolo in una crescita economica, strutturale e di capacità al servizio della città.
Ma chi sono davvero i Benefattori? Scopriamo alcuni di loro insieme.
1. Ha vissuto nel tardo Rinascimento. Era conosciuto da tutti come "il Ricco". Era infatti banchiere e commerciante di lane, oltre a essere considerato il secondo fondatore dell'Ospedale dopo Francesco Sforza, grazie alle sue laute donazioni.
È Giovanni Pietro Carcano (1559-1624).
2. Era un visionario, capace di trasformare una piccola impresa familiare in un marchio internazionale, simbolo del Made in Italy. Con intuizione e creatività, ha portato l’aperitivo italiano a essere un’icona globale.
È Davide Campari (1867-1936).
3. Nato nel 1911, si è trasferito da Bari a Milano per cercare fortuna. Ma per tutta la vita ha venduto limoni nei pressi dell’Ospedale, facendo di questo mestiere uno schermo al suo civico pudore: in realtà chiedeva l’elemosina. È rimasto sempre solo, senza famiglia né figli. E alla sua morte ha lasciato il frutto di una vita di risparmi all’Ospedale: ben 90 milioni di Lire.
È Giuseppe De Palo (1911-1978).
4. Era uno dei più brillanti ed innovativi imprenditori dell'industria alimentare italiana. La moglie era una costante presenza nella vita sociale milanese. Il loro matrimonio ha compiuto quasi 70 anni. E il giardino della loro villa di Milano è celebre per ospitare una colonia di fenicotteri rosa.
Sono Romeo ed Enrica Invernizzi (1906-2004, ...-2005).
5. Era campione nazionale di nuoto con ben 4 medaglie d’oro consecutive. Nella vita si è dedicato alla professione scientifica, portando avanti la sua passione per lo sport, tanto da girare in bicicletta fino a 92 anni. È Dario Granata (1918-2010).
6. Era una donna di umili origini, dal Friuli si trasferì a Milano per cercare lavoro. Ha iniziato come sarta apprendista, poi è diventata "premiére", dopo capo-sarta, fino ad aprire una sua sartoria artigianale.
È Rosa Maria Bellè (1927-2015).
Queste persone hanno giocato un ruolo concreto nella crescita del Policlinico di Milano.
Dal 1600, per ringraziare i benefattori e stimolare nuove donazioni, l'Ospedale ha commissionato ritratti pittorici per coloro che si sono distinti in generosità. Le opere d’arte, eseguite da grandi artisti dal Seicento ai giorni nostri, sono esposte al museo “I Tesori della Ca’ Granda”, in via Francesco Sforza 28. Ci sono dipinti di pittori quali Hayez, Segantini, Sironi, Carrà, per citarne alcuni.
L’ingresso a “I Tesori della Ca’ Granda” è gratuito: vieni a visitarlo, per scoprire più da vicino come il Policlinico sia un simbolo di cura e innovazione, grazie alla generosità di chi crede in un futuro migliore per tutti.