Perché donare il microbiota intestinale
Cos'è il microbiota?
Il microbiota intestinale umano è l'insieme di microrganismi che abitano il tratto digerente dell'uomo, costituendo l’ecosistema più concentrato finora noto. Comunemente chiamato flora intestinale, esso comprende principalmente batteri, ma anche miceti (funghi) e virus.
L’analisi del DNA di questi microrganismi ha identificato oltre 3 milioni di geni, un numero 150 volte superiore a quello della specie umana.
Il microbiota è altamente individuale e può essere considerato una sorta di "carta d'identità biologica": ogni persona ha una propria, unica popolazione di batteri.
A che scopo si dona il microbiota?
In Italia, pochi centri specializzati utilizzano il trapianto di microbiota intestinale per trattare l’infezione ricorrente da Clostridioides difficile, un batterio che può essere farmaco-resistente e che causa diarrea, colite e, nei casi più gravi, perforazione del colon. Questa infezione, spesso legata a un'alterazione del microbiota intestinale, presenta un elevato tasso di mortalità.
Il trapianto permette di introdurre un microbiota sano, proveniente dalle feci di donatori idonei, in pazienti con infezione ricorrente, farmaco resistente. Questa procedura si è dimostrata efficace nel 90% dei pazienti trattati.
Come si dona il microbiota intestinale?
Il Policlinico di Milano adotta un iter unico in Italia per la selezione dei donatori, grazie alla collaborazione tra le specialità di Gastroenterologia ed Endoscopia, Medicina Trasfusionale, Microbiologia e Virologia, e Malattie Infettive.
Il reclutamento avviene tra i donatori di sangue, persone sane e già propense al gesto della donazione.
Chi aderisce all’iniziativa viene sottoposto a:
- Valutazione iniziale: approfondimento anamnestico.
- Indagini sierologiche: esami effettuati in occasione della donazione di sangue.
- Indagini microbiologiche: esami microbiologici e parassitologici su campioni di feci raccolti dal donatore a domicilio.
La donazione in sicurezza
- Idoneità. Dopo aver superato la selezione, il donatore è considerato idoneo per 4 settimane dalla data della donazione di sangue. Entro questo periodo deve effettuare la prima donazione di biomassa presso la SC Medicina Trasfusionale.
- Lavorazione e utilizzo. La biomassa donata viene sottoposta a ulteriori indagini microbiologiche e, se idonea, viene lavorata per ottenere l’unità di microbiota destinata al trapianto.
- Donazioni successive. Entro 8 settimane dalla prima donazione di biomassa, il donatore idoneo è invitato a donare altre due volte. Ogni biomassa donata viene sottoposta a indagini microbiologiche.
DOVE: Medicina Trasfusionale - Padiglione Marangoni, via Francesco Sforza 35
La donazione di microbiota intestinale è solo su appuntamento
SCRIVI a centrotrasfusionale@policlinico.mi.it
Chi può donare il microbiota?
Donatori di sangue del Policlinico: i requisiti per poter essere selezionati come candidati donatori sono estremamente stringenti. Riportiamo di seguito i criteri di esclusione del potenziale donatore:
FATTORE DI RISCHIO PER MALATTIE INFETTIVE, AD ESEMPIO
- Storia nota o esposizione a HIV, HBV o HCV, sifilide, virus umano T-linfotropico I e II, malaria, tripanosomiasi, tubercolosi, vaiolo della scimmia
- Uso di droghe e/o sostanze illegali
- Comportamenti sessuali a rischio (rapporti/contatti sessuali occasionali/anonimi, comportamenti sessuali ad alto rischio con prostitute, tossicodipendenti, soggetti positivi per HIV, epatiti, sifilide; prostituzione; storia di malattia sessualmente trasmissibile)
- Soggetto sottoposto a trapianto di tessuti / organi
- Precedente (<12 mesi) trasfusione di sangue/emocomponenti o somministrazione di emoderivati
- Recente (<6 mesi) puntura accidentale con siringhe
- Recente (<6 mesi) esecuzione di tatuaggi, piercing, agopuntura
- Recente trattamento medico in condizioni di scarsa igiene (es. ospedali da campo, trattamenti medici in condizioni di fortuna, trattamenti medici non standardizzati)
- Rischio di trasmissione di malattie causate da prioni (Encefalopatie spongiformi trasmissibili)
- Presenza di anamnesi familiare per TSE e altri fattori di rischio
- Recenti (<6 mesi) infezioni batteriche, virali, fungine o parassitarie con implicazione gastrointestinale
- Recenti viaggi (<6 mesi) in paesi tropicali, paesi ad alto rischio di malattie trasmissibili o diarrea del viaggiatore
- Recente (<6 mesi) storia di vaccinazione con virus attenuato vivo, se c'è un rischio di trasmissione
- Lavoro come operatore sanitarioLavoro a contatto con animali (per escludere il rischio di trasmissione di infezioni zoonotiche)
- Lavoro nel trattamento di depurazione delle acque reflue e nel trattamento di rifiuti organici, es.compostaggio.
PATOLOGIA GASTROINTESTINALE, METABOLICA, NEUROLOGICA, AD ESEMPIO
- Storia di sindrome dell’intestino irritabile, malattie infiammatorie croniche intestinali, stipsi cronica funzionale, morbo celiaco, altri disturbi gastro intestinali cronici
- Storia di malattie autoimmuni croniche e sistemiche con coinvolgimento gastrointestinale
- Storia o rischio elevato di cancro gastrointestinale (incluse poliposi)
- Comparsa recente di diarrea o ematochezia
- Storia di patologie neurologiche o psichiatriche
- Sovrappeso e obesità (indice di massa corporea> 25)
FARMACI NEGLI ULTIMI 3 MESI
- Recente (<3 mesi) esposizione ad antibiotici, immunosoppressori, chemioterapici
- Terapia occasionale o continuativa con inibitori della pompa protonica effettuata nei 3 mesi precedenti
Aggiornato alle 15:34 del 31/01/2025