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Non il solito cantiere


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September 2024
notizia

È possibile considerare un cantiere un’opera d’arte, o meglio, una “performance” a cielo aperto, con richiami alla storia, alle grandi capacità umane, alle continue innovazione che favoriscono il progresso e il miglioramento della vita delle persone? Tutto questo accade mentre vige la frenesia cittadina tutt’attorno, che non sempre si rende conto del valore di questa presenza temporanea.

 

Se la figura dell’“umarèll” è diventata celebre e tante persone si fermano a guardare i cantieri, un motivo ci sarà. Se poi si tratta di un cantiere particolare come quello di via della Commenda, in cui nascerà il nuovo Padiglione Sforza, allora le scoperte non potranno che sorprendere e rendere affascinante qualcosa con cui la città convive senza comprenderne le qualità.

Quali sono le particolarità del cantiere su cui sorgerà il Padiglione Sforza? Vediamo insieme alcuni aspetti.

 

Ritrovamenti archeologici

Durate i primi scavi sono emersi una serie di preziosi reperti di epoca romana e medioevale, tra cui anche numerosi scheletri. Dopo le dovute verifiche, il cantiere è ripartito con “scavi controllati”, ovvero supervisionati da archeologi professionisti della Sovraintendenza.

 

Area sottoposta a debombing

Milano, come altre città italiane, è stata al centro del mirino della Seconda Guerra Mondiale. Per questo, nel cantiere è stata fatta un’attività di bonifica bellica, per rilevare la presenza di eventuali ordigni esplosivi interrati o comunque non individuabili a vista.

 

È riemersa una roggia

Il canale sotterraneo ha un nome, si chiama Bolagnos, risale al 1500 ed è destinato all’irrigazione dei campi a sud di Milano. Passa proprio sotto l’ospedale. Il risultato? Il canale è stato spostato, ma anche il Padiglione Sforza, di 4 metri rispetto al progetto iniziale.

 

La complessità di manovra

Il perimetro dell’edificio corrisponde al perimetro del cantiere, quindi non ci sono altri spazi di manovra in cui spostarsi. Ne risente ovviamente la logistica che deve essere millimetrica, anzi, chirurgica.

 

La viabilità cittadina mai interrotta

Grazie alla collaborazione con il Comune di Milano sono state rilasciate specifiche autorizzazioni ed è stato adottato un doppio senso di circolazione in via della Commenda, che ha permesso di mantenere aperta la strada, riservando solo alcuni posti per i mezzi del cantiere.

 

Accesso a maxi mezzi da lavoro

Nel cantiere accedono bilici di 17 metri di lunghezza (quasi come un campo da padel) e gru da 300 tonnellate (come un Boing 747). Entrano anche veicoli con braccio lungo pompa da 72 metri lineari (poco più della Torre del Filarete del Castello Sforzesco).

 

In conclusione, il grande cantiere di via della Commenda non è solo un luogo di costruzione, ma una finestra aperta sulla storia, sulla cultura e sull'innovazione: una manifestazione di creatività umana e tecnologia capace di arricchire la città e l’animo umano.

Il progetto che connette Ricerca e Cura, Ambiente e Città.
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