Come funziona la Procreazione Medicalmente Assistita? Un breve viaggio nel percorso di cura

La Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) è un insieme di tecniche che hanno lo scopo di aumentare le possibilità di una gravidanza per una coppia infertile. In particolare queste tecniche puntano ad incrementare le probabilità di incontro tra i gameti maschili (spermatozoi) e quelli femminili (ovociti). La scelta della procedura adatta dipende principalmente dalla causa di infertilità della coppia; si segue un principio di gradualità, partendo dalle tecniche meno invasive, sia da un punto di vista tecnico che psicologico, per passare eventualmente a quelle più complesse in caso di bisogno.

La tecnica più semplice, di primo livello, è l’inseminazione intrauterina (IUI, IntraUterine Insemination). E' minimamente invasiva e consiste nell’iniettare il liquido seminale precedentemente trattato in laboratorio direttamente nell’utero della paziente, agevolando l’incontro tra spermatozoo e ovocita. Ci sono poi le tecniche di secondo livello, più complesse, che seguono un percorso diverso: dato che il loro utilizzo è frequente, abbiamo chiesto di raccontarcelo al team di esperti di Procreazione Medicalmente Assistita del Policlinico di Milano, che ogni anno seguono quasi 1000 coppie.

 

Come funziona il percorso della PMA?

 

I percorsi di PMA di secondo livello comprendono la fecondazione in vitro e il successivo trasferimento dell’embrione in utero. In pratica, lo spermatozoo e l'ovocita vengono fatti incontrare in laboratorio, e quando la loro unione riesce a produrre un embrione questo viene trasferito nell'utero della donna per dare l'avvio alla gravidanza.


 Il percorso dura in tutto circa 2-3 settimane e consiste in 7 diverse tappe.

 

1) Stimolazione Ormonale

Consiste nella somministrazione alla donna di farmaci capaci di favorire la crescita e la maturazione di numerosi follicoli ovarici. All'interno di questi follicoli si trovano gli ovociti, ovvero le cellule capaci di diventare un embrione quando si fondono con uno spermatozoo.
La somministrazione di questi farmaci è accompagnata da una attenta valutazione clinica,  ecografica e ormonale, fino a che i follicoli raggiungono il diametro ottimale.

 

2) Prelievo Ovociti

Una volta che i follicoli sono stimolati adeguatamente viene programmato il prelievo degli ovociti. E' un piccolo intervento che viene eseguito in regime di day-surgery in analgesia e dura circa 10-20 minuti. Il prelievo degli ovociti avviene mediante l'aspirazione dei follicoli attraverso il canale vaginale, utilizzando una sonda ecografica munita di ago.

 

3) Raccolta sperma

In parallelo con il prelievo degli ovociti si raccoglie lo sperma dal partner maschile, di norma attraverso la masturbazione. Gli spermatozoi vengono poi isolati dal liquido seminale e preparati all'incontro con l'ovocita.

 

4) Formazione embrione

Ora che i gameti maschili e femminili sono pronti, è il momento di farli incontrare per dar luogo ad un embrione.
Gli ovociti, in particolare, possono essere inseminati mediante due differenti tecniche a seconda delle caratteristiche del liquido seminale del partner. Se i parametri sono normali è possibile semplicemente aggiungere al terreno di coltura che ospita l'ovocita una frazione del liquido seminale precedentemente trattato.
In caso contrario si può procedere con la tecnica dell'iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (ICSI), che consiste nell'iniettare delicatamente un singolo spermatozoo all’interno di ciascun ovocita.

 

5) In Laboratorio

L'incontro dei gameti ha potenzialmente prodotto uno o più embrioni. Ora questi embrioni vengono accuditi in laboratorio in appositi terreni di coltura (un ambiente, cioè, studiato apposta per favorire la loro crescita), e si attendono da 2 a 7 giorni per dare loro il tempo di svilupparsi correttamente.

 

6) Trasferimento in utero

Gli embrioni sono ora pronti per essere trasferiti nell'utero della donna, per dare il via alla gravidanza. Si trasferiscono 1-2 embrioni per tentativo, attraverso un piccolo catetere. Oggi la percentuale di successo di queste tecniche raggiunge un picco del 44%, con quasi un tentativo su due che va a buon fine, ma le possibilità dipendono da numerosi fattori, e calano con l'avanzare dell'età della donna che cerca una gravidanza.

 

7) Crioconservazione

Se si sono sviluppati più embrioni rispetto a quelli necessari al primo trasferimento in utero, oppure se le loro condizioni non sono ottimali, possono essere crioconservati. In particolare, gli embrioni vengono 'ibernati' in modo estremamente controllato grazie all'azoto liquido, e sono in grado di tornare perfettamente funzionali anche a distanza di tempo, nel caso sia necessario. La crioconservazione migliora l'efficacia del percorso di PMA e riduce i costi del trattamento, oltre a consentire un impatto più lieve sulle donne.
In casi specifici, la crioconservazione può essere effettuata anche con gli ovociti: questo permette di preservare la fertilità di una donna che deve sottoporsi a cure particolarmente invasive o gravose (ad esempio una chemioterapia).

 

Una volta avviata la gravidanza, questa prosegue esattamente come tutte le altre: è comunque indispensabile che la coppia venga seguita da un Centro specializzato nei percorsi di Procreazione Medicalmente Assistita, come quello del Policlinico di Milano, per poter avere a disposizione i migliori professionisti e un'assistenza su misura per la coppia, sia dal punto di vista clinico che psicologico.


Aggiornato alle 10:01 del 18/10/2023