Evacuata la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico per probabile cortocircuito. Situazione risolta in pochi minuti, stanno tutti bene
Pare sia stato un cortocircuito elettrico a far scattare l'allarme anti-incendio questa notte, alla Terapia Intensiva Neonatale (TIN) della Clinica Mangiagalli - Policlinico di Milano. Un problema che, per precauzione, ha richiesto la rapida evacuazione di tutti i piccoli pazienti ricoverati in TIN ma che si è risolto nel giro di pochi minuti e che non ha creato alcun danno rilevante. Tutti i bimbi e tutti gli operatori stanno bene, grazie anche al protocollo di sicurezza che viene attivato in questi casi.
Tutto è iniziato 4.57 del mattino, quando il probabile cortocircuito avrebbe innescato un principio di incendio. I dispositivi di sicurezza si sono subito attivati, bloccando il problema sul nascere; in contemporanea il personale sanitario ha predisposto la rapida evacuazione dei piccoli pazienti ricoverati, avvenuta in pochi minuti. Per precauzione sono stati allertati anche i Vigili del Fuoco, intervenuti sul posto.
"La situazione sta già tornando alla normalità - spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico - le procedure interne hanno funzionato perfettamente, così come i protocolli di sicurezza messi in atto dal personale. Siamo lieti di confermare che nessun paziente o operatore ha avuto la minima conseguenza, e che non c'è stato alcun danno rilevante nemmeno alla struttura. Ringrazio tutto il personale della TIN e tutti coloro che sono man mano intervenuti: hanno gestito in maniera esemplare questo inconveniente, e ci hanno permesso di ripristinare in tempi rapidi l'attività clinica".
"Pur nella difficoltà evacuare un reparto complesso come la Terapia Intensiva Neonatale - aggiunge Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della TIN del Policlinico di Milano - ogni cosa ha funzionato in modo perfetto, anche perché tutti gli operatori si esercitano periodicamente simulando situazioni in cui è necessaria l'evacuazione. Quindi eravamo perfettamente preparati per affrontare dinamiche di questo tipo, e i 23 neonati ricoverati in TIN sono stati evacuati in pochissimi minuti. Ora si trovano nella nostra area di Terapia Intermedia, dove sono presenti tutte le attrezzature di cui hanno bisogno".
Ora, l'unica accortezza da mettere in campo per questa spiacevole avventura rimane quella di controllare accuratamente le apparecchiature mediche che erano presenti in quella stanza, per scongiurare che i dispositivi anti-incendio possano averle danneggiate in qualche modo. Già da questa mattina, comunque, tutte le attività cliniche e l'assistenza ai piccoli pazienti sono tornate alla normalità di tutti i giorni.
IL REPARTO
La Terapia Intensiva Neonatale (TIN) della Mangiagalli, diretta da Fabio Mosca, è la prima d'Italia per la qualità delle cure e il numero di culle disponibili, e tra le prime quattro d'Europa: un dato che rappresenta la migliore garanzia e tranquillità per la mamma e per il suo bimbo.
La TIN ha a disposizione 23 letti di terapia intensiva e 33 di terapia intermedia. Tutti i posti sono dotati di un sistema di informatizzazione che include la cartella medica e infermieristica, con registrazione in automatico di tutti i monitoraggi, per ottimizzare i tempi e azzerare gli errori umani. Inoltre, nel reparto vengono somministrate oltre 150mila terapie ogni anno: su questo fronte si utilizza l'intelligenza artificiale, impiegando un braccio robotico unico a livello italiano che prevede il calcolo della dose, la diluizione e il numero di somministrazioni del farmaco scelto dal medico per ciascun piccolo paziente.
Le grandi competenze disponibili nella TIN permettono anche di dare una risposta in qualunque situazione e di garantire un'elevatissima sicurezza: un esempio su tutti è il la possibilità di eseguire interventi di Chirurgia fetale unici in Italia e in Europa, come quelli per curare l'ernia diaframmatica e la spina bifida.