Un universo di collegamenti in ciascuna cellula. Il futuro è nei network molecolari
— di Lino Grossano
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Le nuove scoperte della ricerca scientifica e della medicina spesso vengono spiegate, per semplificare, come un rapporto di causa-effetto: ad esempio quando si parla di un gene che scatena una malattia, di una proteina che potenzia l’effetto di un farmaco, o ancora di una molecola che attiva una reazione cellulare. Ma il micro-mondo delle cellule è molto più complicato di così: ogni proteina, gene o molecola è connesso con una miriade di altre proteine o molecole, in una fittissima rete di relazioni. Capire questo universo di collegamenti, e soprattutto saperlo interpretare e utilizzare, potrebbe aprire a diverse novità nella medicina: è anche per questo che il 21 novembre nella Fondazione Ca’ Granda si terrà un apposito convegno sui ‘network molecolari’, all’interno dei Ca’ Granda Seminars. A parlarne sarà Gianfranco Bazzoni, responsabile del Laboratorio per lo Studio dei Sistemi Biologici, Dipartimento di Biochimica e Farmacologia Molecolare dell’Istituto Mario Negri.
“L’argomento del mio seminario – anticipa l’esperto – riguarderà i network molecolari e la loro potenziale utilità in medicina. I network molecolari sono rappresentazioni di sistemi biologici complessi. Questi sistemi sono composti da numerose (da centinaia a decine di migliaia) bio-molecole, come ad esempio proteine, metaboliti e trascritti genici, che interagiscono tra di loro. Per ‘interazione’ s’intende un legame o fisico (ad esempio, la proteina A lega stabilmente la proteina B) o funzionale (ad esempio, la proteina A modifica la proteina B). I network consentono una rappresentazione semplificata di realtà complesse, perché le molecole e le interazioni sono rappresentabili in modo semplice, rispettivamente come i nodi ed i ‘link’ del network”.
Oltre a fornire una rappresentazione sintetica e semplificata dei sistemi biologici, i network molecolari possono però anche avere utilità in medicina. ”In particolare – continua Bazzoni – l’assunto di base della cosiddetta ‘network medicine’ è il seguente: poiché le molecole biologiche all’interno delle cellule non sono isolate le une dalle altre ma sono connesse tra loro mediante i legami di queste intricate reti, una mutazione genica che causa malattia raramente rimarrà isolata e circoscritta alla molecola mutata (e ai processi biologici nei quali la molecola è direttamente coinvolta). Al contrario, gli effetti della mutazione si potranno estendere, propagandosi lungo i link del nework, anche ad altre molecole e ad altri processi biologici, rendendo così ragione della complessa presentazione clinica di molte malattie e, tra l’altro, anche della difficoltà di scoprire nuove terapie farmacologiche efficaci e sicure“.
L’incontro sarà ospitato nell’Aula Milani della Fondazione, in via Francesco Sforza 28 (Milano), dalle 15.00. Clicca qui per scaricare la locandina dell’evento.