Mille trapianti di fegato, il record al Policlinico di Milano
— di Lino Grossano
Sono passati 30 anni da quel 9 giugno 1983, quando a Milano venne effettuato il primo trapianto di fegato al Policlinico. Per l’epoca si trattava di una procedura rivoluzionaria, che era ancor più complicata di oggi perché le conoscenze sulle tecniche erano ancora approssimative, gli strumenti ancora pochi, e i farmaci per l’immunosoppressione non ancora perfezionati. Già nel 1984 ci fu il primo trapianto “con successo”, dato che portò il paziente a vivere più di 3 anni dopo l’operazione. Da allora il Centro Trapianti di Fegato della Fondazione Ca’ Granda Policlinico di Milano ha continuato il suo lavoro, arrivando nel 2014 a ‘collezionare’ i suoi primi 1.000 trapianti.
Il Centro del Policlinico, spiega il suo direttore Giorgio Rossi, “è stato il primo programma italiano e vanta molti primati, tra i quali il primo trapianto di fegato sperimentale al mondo eseguito nel 1952 da Vittorio Staudacher. Successivamente l’ampia attività sperimentale e clinica è stata frutto della caparbietà del suo fondatore, Dinangelo Galmarini, a cui è succeduto Luigi Rainero Fassati”. In questi anni, aggiunge Rossi, “lo staff chirurgico ha perfezionato le tecniche diagnostiche e terapeutiche, miglioramenti che hanno influenzato non solo la chirurgia dei trapianti in generale ma anche la chirurgia resettiva epatica, ovvero l’asportazione solo di una parte del fegato per trattare specifiche patologie. In campo medico lo staff degli epatologi della Fondazione Ca’ Granda, guidati da Massimo Colombo, ha poi sviluppato terapie e protocolli innovativi nel campo dell’epatocarcinoma e dell’epatite B e C”.
I primi 1.000 trapianti di fegato al Policlinico sono stati effettuati sia su adulti che su bambini: il paziente più giovane aveva 6 mesi, mentre quello più anziano 68 anni. La sopravvivenza dei pazienti è del 77% a 5 anni, del 70% a 10 anni e del 57% a 20 anni.
In particolare, da pochi giorni è stato effettuato il trapianto di fegato numero mille, in una giovane donna con insufficienza epatica acuta. Quella stessa notte, e nello stesso blocco operatorio, venivano contemporaneamente eseguiti anche un doppio trapianto di polmone ed uno di rene, con la collaborazione degli anestesisti coordinati da Luciano Gattinoni. “Risultati come questi – aggiunge Rossi – sarebbero impossibili senza una attività multisciplinare che coinvolge sia il personale medico che infermieristico che amministrativo. Senza questo clima di collaborazione e di dedizione tutto ciò che è stato fatto non sarebbe stato possibile”.
Ora, per festeggiare questo importante traguardo il Centro Trapianti ha organizzato una festa per radunare tutti i suoi pazienti, con una mostra fotografica, un incontro con il trapiantato più longevo, lotterie, musiche e simpatiche premiazioni. L’appuntamento è alla FNAC di Milano (via della Palla 2, angolo via Torino) sabato 29 marzo dalle 10.00. Un incontro voluto, conclude Rossi, “per sottolineare la voglia di lavorare con la città, di lavorare con entusiasmo, di condividere i nostri successi con chiunque sia proiettato verso l’innovazione, la fiducia nel futuro, la collaborazione anche internazionale; perchè solo se uniti, solidali ed innovativi, riusciremo a superare ogni ostacolo”.