Un robot per la Neonatologia della Mangiagalli
— di Lino Grossano
Con il progetto ‘Il robot e la carezza’ preparazioni farmacologiche più sicure
e più tempo per l’assistenza e la cura dei neonati
600.000 euro donati grazie a ‘Ricarica Insieme’ per ogni euro
dai Clienti Vodafone, un euro da Fondazione Vodafone
Fondazione Vodafone e Fondazione Ca’ Granda Policlinico, in collaborazione con Aistmar Onlus, hanno presentato oggi a Milano il progetto ‘Il robot e la carezza’ con cui il Reparto di Neonatologia della Clinica Mangiagalli si dota di un sofisticato robot che assicura preparazioni farmacologiche più sicure, e libera tempo e risorse per la cura dei neonati.
Il progetto è stato finanziato grazie all’iniziativa ‘Ricarica Insieme’, a cui hanno partecipato i Clienti Vodafone. Per ogni euro donato dai Clienti, Fondazione Vodafone ha contribuito con un ulteriore euro, per un totale di 600.000 euro interamente devoluti ad Aistmar Onlus.
“Siamo orgogliosi di collaborare con il reparto di neonatologia della Clinica Mangiagalli per rendere più efficace il lavoro di chi è vicino ai bambini – ha affermato Alex Zanardi, Presidente della Fondazione Vodafone Italia. Questo progetto conferma il nostro impegno a promuovere una società civile più inclusiva e accessibile, che grazie alla tecnologia è in grado di dare una possibilità in più a chi ne ha bisogno. Un contributo che portiamo avanti giorno dopo giorno anche grazie ai Clienti Vodafone che decidono di sostenere questo tipo di iniziative”.
“Ogni anno – spiega Fabio Mosca, direttore della Neonatologia e della Terapia Intensiva Neonatale della Fondazione Ca’ Granda Policlinico – vengono effettuate nella Neonatologia della Clinica Mangiagalli circa 125.000 terapie farmacologiche. Disporre di un sistema robotizzato per la preparazione di queste terapie permette di azzerare il possibile errore umano e consente inoltre agli infermieri di utilizzare il tempo così risparmiato in pratiche assistenziali più utili”.
Il progetto ‘Il robot e la carezza’ si compone di tre parti:
Il Robot: nel Reparto di Neonatologia della Clinica Mangiagalli, uno dei più grandi in Europa, vengono somministrate ai neonati ricoverati circa 125.000 terapie l’anno, di cui circa 42.000 per via endovenosa, con un elevato numero di prescrizioni mediche e l’allestimento da parte del personale infermieristico di preparazioni farmacologiche complesse. In questi anni è stato sviluppato un sofisticato sistema informatizzato per la gestione delle terapie farmacologiche, per prevenire gli errori di prescrizione e somministrazione, ma che non può evitare quelli di preparazione.
Obiettivo del progetto è stato quindi quello di dotare il reparto di Terapia Intensiva Neonatale di un sistema di preparazione delle infusioni endovenose completamente robotizzato, che rappresenta una nuova frontiera nella medicina ospedaliera. Lo strumento è composto da un braccio robotico antropomorfo e da un software che permette di programmare il dosaggio esatto per le preparazioni da iniettare. Con questo sistema si possono preparare terapie in condizioni di assoluta sterilità e con un margine di errore di gran lunga inferiore a quello umano.
La carezza: affidare al robot l’incarico di preparare le terapie in modo automatizzato consente al personale infermieristico di poter dedicare molto più tempo all’assistenza e alla cura del neonato e della sua famiglia. In tal modo è quindi possibile coinvolgere maggiormente i genitori nella cura del proprio bambino, sostenendo precocemente le capacità dei genitori e rendendoli protagonisti attivi nell’accudimento dei figli, in particolare rispetto all’igiene, all’alimentazione e alla promozione dei ritmi sonno-veglia, facilitando un ritorno a casa più sereno.
Il Centro nutrizionale: il terzo intervento del progetto prevede l’istituzione di un attrezzato Centro nutrizionale con caratteristiche di multidisciplinarità, a cui afferiscono le diverse figure professionali con competenze specifiche nel campo della nutrizione, aspetto particolarmente critico per il futuro sviluppo e il “recupero” del neonato pretermine negli anni successivi. I bambini affetti da problemi nutrizionali e che quindi necessitano di follow up gastroenterologico-nutrizionale saranno seguiti presso questa nuova struttura, in cui potrebbero essere accolti anche bambini che provengono da altri ospedali e dal territorio, configurando così un Centro di riferimento per la diagnosi e la cura delle patologie complesse ad interesse nutrizionale.