Un nuovo ecografo contro la sclerodermia e le malattie della pelle
— di Lino Grossano
Donato dal GILS e da un benefattore anonimo, permetterà di migliorare le diagnosi e le cure
Carla Garbagnati Crosti, presidente GILS, e Carlo Gelmetti, Direttore della Dermatologia del Policlinico
Grazie al Gruppo italiano per la lotta alla sclerodermia (GILS) e a un donatore che è voluto rimanere anonimo, l’Unità di Dermatologia del Policlinico di Milano ha un nuovo ecografo di ultima generazione che permetterà diagnosi migliori e monitoraggi più precisi per diverse malattie anche gravi della pelle, in particolare proprio per la sclerodermia (ma non solo).
L’ecografia è usata da tempo per studiare organi e apparati, e per monitorare le patologie croniche. Si tratta di una tecnica rapida, economica e assolutamente non invasiva per il paziente; solo di recente è stata introdotta anche nella dermatologia, grazie alle nuove tecnologie che permettono una migliore definizione dell’immagine.
Le applicazioni dell’ecografo in dermatologia sono tante: ad esempio può aiutare nella diagnosi differenziale tra tumori benigni e maligni; oppure permette di distinguere i diversi tipi di lesione (ad esempio da cisti, o da corpo estraneo), mentre la funzione di ‘colordoppler’ permette di sapere se un tumore coinvolge dei vasi sanguigni, dando subito indizi sulla sua gravità e sulle migliori tecniche per intervenire. Ancora, l’ecografo consente agli esperti di tenere sotto costante monitoraggio le patologie infiammatorie cutanee, in particolare nella sclerodermia.
La Sclerosi Sistemica (questo il nome completo della patologia) è una malattia cronica, che coinvolge diversi organi e la cui origine è ancora sconosciuta. E’ caratterizzata da una sorta di ‘ispessimento’ o irrigidimento della cute e degli organi interni (fibrosi), ma anche da alterazioni dei capillari sanguigni e da un’anomala attivazione del sistema immunitario.
È molto importante tenere sotto controllo tutti gli aspetti di questa patologia: e il modo migliore di farlo è con un metodo non invasivo, come è l’ecografo. In questo modo, sottolinea il GILS, “è possibile migliorare notevolmente la prevenzione, la sicurezza ed il comfort per i malati di patologie croniche ed anche di sclerodermia che saranno più, e meglio, controllati e non sottoposti ad attese, spostamenti e disagi vari”.