Distrofia Muscolare di Becker: firmato un importante accordo per la ricerca e l’innovazione
— di Redazione
Firmato oggi l’Accordo per la Ricerca e l’Innovazione tra Regione Lombardia, Policlinico di Milano, la multinazionale chimico-farmaceutica Italfarmaco, in qualità di capofila, e OPIS (centro di ricerca con 10 sedi in Europa) per uno studio sulla Distrofia Muscolare di Becker.
Alla cerimonia erano presenti il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, l’Assessore all’Università, Ricerca e Open Innovation di Regione Lombardia, Luca Del Gobbo, il Presidente della Fondazione Ca’ Granda Policlinico Marco Giachetti, il Vice Presidente R&S di ITALFARMACO S.p.A. Paolo Bettica, e il Presidente di OPIS Srl Aldo Poli.
Il progetto di ricerca finanziato da questo accordo mira a trovare un nuovo approccio terapeutico alla distrofia muscolare di Becker (DMB), malattia rara diagnosticata tra i 10 e 30 anni di età, che colpisce solo la popolazione maschile, con frequenti complicanze osteoarticolari e respiratorie, caratterizzata da una progressiva debolezza muscolare con conseguente perdita di deambulazione.
“La Ricerca è la colonna portante della nostra Fondazione: – ha spiegato il Presidente Marco Giachetti – siamo il primo Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pubblico d’Italia per qualità e produttività scientifica, e abbiamo a disposizione alcuni dei migliori scienziati a livello nazionale e internazionale. Ed è per questo che posso affermare che il Policlinico è la Culla della Ricerca, dove sono nate numerose scoperte scientifiche e così continuerà ad essere negli anni a venire”.
La Neurologia costituisce una delle punte di diamante della Ricerca in Policlinico, il primo settore per Impact Factor e per l’intensa attività di sperimentazione clinica e di laboratorio. La malattia di Alzheimer, le sindromi e le malattie degenerative e neuromuscolari, sia congenite che acquisite, sono uno dei settori di ricerca di eccellenza.
I team di ricerca del prof. Comi (Neurologia), del dr. Moggio (Malattie neuromuscolari) e del prof. Triulzi (Neuroradiologia), coinvolti in questo progetto, sono un esempio virtuoso di come l’obiettivo della ricerca sia quello di migliorare ed implementare i metodi di prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie umane, trasferendo i risultati dal laboratorio al letto del paziente e, più in generale, al sistema territoriale.