Deficit dell'attenzione, un convegno europeo con i risultati dell'esperienza lombarda
— di Lino Grossano
Il disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività (ADHD) "è un disturbo reale e fortemente invalidante per i bambini e le loro famiglie. E in Italia è presente con perventuali molto inferiori rispetto alle stime internazionali" (Italia 1,6%, Europa 4%, Mondo 5%, USA 8%). A dirlo è Antonella Costantino, direttore della Unità operativa di Neuropsichiatria dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Policlinico di Milano, e presidente della Società italiana di Neuropsichiatria Infantile e dell’Adolescenza (Sinpia).
Il ricorso ai farmaci per disturbi di questo tipo, aggiunge Costantino, "interessa una piccola porzione di questa popolazione: in Italia 0,2 per 1.000 bambini e ragazzi con meno di 18 anni; in Francia 2 per 1.000, in Canada 20 per 1.000, e in USA 70 per 1.000). Questo perché nel nostro Paese gli interventi terapeutici di prima scelta sono quelli psicoeducativi”.
“Il percorso diagnostico e terapeutico dei bambini con ADHD - aggiunge Maurizio Bonati, responsabile del dipartimento di Salute Pubblica dell’IRCCS Mario Negri di Milano - è stato il tema di un progetto regionale giunto al suo settimo anno mirante a implementare, secondo i criteri di appropriatezza, l’organizzazione dei servizi preposti alla cura dell’ADHD, la formazione del personale e l’efficacia degli interventi. Il progetto, finanziato dalla Regione Lombardia, è a tutt’oggi unico anche a livello internazionale”.
Sono oltre 4.000 i bambini e i ragazzi che in questi anni sono giunti all’attenzione dei 18 Centri regionali partecipanti al progetto, e che sono stati accompagnati nel loro percorso di cura: a partire dagli incontri per la diagnosi, fino a quelli successivi per l’impostazione e il controllo della terapia psicoeducazionale con il coinvolgimento dei genitori, degli insegnanti e dei pediatri di famiglia. Questi interventi sono stati oggetto di una valutazione clinica collaborativa tra i professionisti (neuropsichiatri e psicologi) dei 18 Centri regionali, così da definire un comune piano integrato di cura regionale.
I risultati raggiunti saranno ora discussi in un convegno europeo, organizzato per domani giovedì 23 novembre 2017 all'Istituto IRCCS Maro Negri. Qui gli esperti si confronteranno su contesti e modelli organizzativi e di cura differenti, per garantire le risposte più appropriate ai bisogni di cura per l’ADHD, ma pensando anche agli altri disturbi psichiatrici dell’età evolutiva ancora poco considerati, e che complessivamente interessano il 15% dei bambini e ragazzi italiani.