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12/12 2017
Salute

Chirurgia a misura di paziente, nuovi esperti e rivoluzione nella tecnologia

— di Lino Grossano

Il Policlinico di Milano si candida ad Accademia chirurgica di rilievo nazionale

  Sale chirurgiche con robot, neuro-navigatori e schermi ad ultra definizione. Una squadra di nuovi professionisti, al vertice della chirurgia nazionale e internazionale, capaci di rendere l'offerta di cure tra le più complete e 'a misura di paziente' del nostro Paese. E la capacità di trasmettere tutte queste conoscenze e competenze chirurgiche ai colleghi di tutto il mondo, studenti compresi, grazie anche alle tecnologie di insegnamento a distanza integrate nelle sale operatorie. E' la rivoluzione del Policlinico di Milano, che grazie alla stretta connessione tra cura, ricerca e insegnamento si candida ad Accademia chirurgica di rilievo nazionale.

  "Da quando abbiamo iniziato il nostro mandato, nel 2016 - dice Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano - ci siamo concentrati sulla realizzazione del Nuovo Ospedale, ma nel frattempo abbiamo voluto valorizzare al meglio quello che continuiamo a fare ogni giorno. Per questo abbiamo attirato nuovi professionisti, creato nuove sale chirurgiche d'avanguardia e potenziato quello che già c'era, con l'obiettivo di poter garantire una qualità delle cure a 360 gradi e di dare la migliore sicurezza al paziente che si sottopone a un'operazione. E i risultati si vedono: il lavoro di squadra tra Urologia e Trapianti di rene, ad esempio, ha già permesso un aumento del 20% degli interventi".

  "Il punto di forza della nostra attività - commenta Lorenzo Pignataro, direttore del Dipartimento di Chirurgia e dell'Unità Operativa di Otorinolaringoiatria - è l'amplissimo spettro di patologie che vengono affrontate, al massimo livello possibile e secondo i più elevati standard internazionali, grazie a un'attività integrata e trasversale che ci permette di attuare interventi sempre più complessi, con tecniche mini invasive e ricostruttive all’avanguardia. Le attrezzature disponibili e le collaborazioni presenti in Policlinico inoltre ci consentono di trattare patologie complesse per tutte le fasce di età, dal neonato al bambino all’adulto, sia in modo programmato che in emergenza".

  Le nuove sale chirurgiche mettono a disposizione tecnologie che hanno pochi eguali in Italia, ma sono i professionisti a fare la vera differenza. Al Policlinico tra i nuovi arrivi ci sono Luigi Boni, nuovo direttore della Chirurgia Generale, ed Emanuele Montanari, neo direttore dell'Urologia.
  Luigi Boni si è formato in Scozia con Sir Alfred Cuschieri, pioniere della chirurgia mini-invasiva. Tornato in Italia, ha fondato e diretto per più di 10 anni il Centro Ricerche in Chirurgia mini-invasiva a Varese prima di approdare al Policlinico di Milano. E' autore di oltre 220 studi scientifici ed è, tra le altre cariche, membro dell'American College of Surgeons. Insieme a lui sono arrivati Elisa Cassinotti, chirurgo che si è formato a Chicago e che al Policlinico è referente per la chirurgia colo-rettale e la chirurgia surrenalica; e Massimiliano Della Porta, trasferito da un altro ospedale milanese e riferimento per la chirurgia proctologica e delle ernie inguinali.

  "Il Policlinico di Milano ha una grande tradizione chirurgica - commenta Boni - ed è sempre stato punto di riferimento per i chirurghi nazionali e internazionali. Una delle nostre priorità è quella di riportare la chirurgia del nostro ospedale al centro della comunità scientifica italiana e mondiale, sia nel campo della ricerca che della formazione, soprattutto dei giovani chirurghi. Allo stesso tempo, vogliamo fornire degli standard di cura di massimo livello, e garantire al paziente le migliori tecnologie utilizzate da esperti preparati ed aggiornati, che possano affrontare al meglio le diverse problematiche soprattutto nel campo della chirurgia oncologica. Per questo abbiamo creato dei team di specialisti dedicati per le diverse patologie che, in modo multidisciplinare, possano gestire il paziente e seguirlo in ogni passo, dalla diagnosi fino alla cura della sua malattia".

  Un altro recente nuovo arrivo al Policlinico è quello di Emanuele Montanari, direttore dell'Urologia. Fino al 2016 ha diretto, per 13 anni, l'Urologia dell'ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, e può vantare numerose collaborazioni internazionali tra cui quelle con l'Amsterdam Medical Center (Olanda) e con l'Hopital Tenon - Universite M. Curie di Parigi (Francia). E' inoltre direttore della Scuola di Specializzazione in Urologia dell’Università degli Studi di Milano. "Siamo riusciti in breve tempo - spiega Montanari - a portare a termine un progetto di ampio respiro, come il rinnovo di tre sale operatorie e la loro perfetta messa in rete, con grandi vantaggi per l’attività clinica e didattica. Le loro caratteristiche rendono l'Urologia del Policlinico decisamente attrattiva a livello regionale e nazionale, sia sul fronte della clinica che della didattica. Per questo il nostro ospedale rappresenta la naturale fonte di insegnamento, apprendimento e pratica della Medicina per le giovani generazioni, e il rapporto con l'Università degli Studi di Milano è assolutamente all'avanguardia per la formazione dei nuovi medici".

 

L'INSEGNAMENTO COME FONDAMENTO DELL'ACCADEMIA CHIRURGICA

  Il Policlinico di Milano ha l'insegnamento nel suo Dna: fu proprio Luigi Mangiagalli, medico del Policlinico, a fondare l'Università degli Studi di Milano. E' inoltre sede formativa per corsi di laurea (Medicina e Chirurgia, e quelli di diverse professioni sanitarie) e Scuole di Specializzazione. La stretta connessione tra cura, ricerca e insegnamento si realizza grazie a speciali strumentazioni presenti nelle nuove sale operatorie: gli interventi chirurgici sono ripresi con telecamere (preservando la privacy del paziente) e trasmessi su monitor ad alta definizione, sia in stanze predisposte accanto alle sale operatorie, sia in altre sale chirurgiche del Policlinico, sia nelle sedi degli enti che collaborano a livello internazionale.

  L’attività delle sale urologiche, inoltre, viene regolarmente registrata a scopo documentativo e didattico, e trasmessa in qualità full HD. Il sistema di videoregistrazione rende possibile la partecipazione in remoto a corsi e congressi nazionali ed internazionali, e la creazione di una piattaforma didattica per le scuole mediche.

 

LE SALE OPERATORIE E LE NUOVE TECNOLOGIE NEL DETTAGLIO

  Al Padiglione Nuovo Guardia si trovano le quattro sale operatorie della Chirurgia Generale: sono innovative e uniche nel loro genere, perché integrano nello stesso ambiente la tecnologia 4K per immagini a ultra definizione e la tecnologia a fluorescenza e 3D per la chirurgia mini-invasiva avanzata. La fluorescenza, in particolare, permette di dare letteralmente una "nuova vista" ai chirurghi: è una tecnica che utilizza particolari sostanze per ‘illuminare’ alcuni dettagli anatomici, mettendoli così più in evidenza. Questo permette al chirurgo di poter intervenire in modo più rapido e soprattutto preciso, riducendo di conseguenza le complicanze post-operatorie per il paziente e migliorandone sensibilmente la qualità della vita.

  Gli interventi innovativi che già si fanno in queste sale sono ad esempio quelli mini-invasivi per chirurgia oncologica (esofagea, gastrica, colon-rettale e pancreatica), e quelli che utilizzano tecniche 'ultra mini-invasive', che impiegano strumenti dallo spessore record di 2,9 millimetri.

  Al Padiglione Cesarina Riva si trovano invece tre sale operatorie dell'Urologia: la prima dedicata agli interventi con il robot chirurgico, la seconda alla chirurgia tradizionale ("open") e la terza all'attività di endoscopia. Il completo rinnovamento delle sale è stato possibile grazie alla collaborazione del Policlinico con l'Università degli Studi di Milano e ad alcuni benefattori privati, che hanno donato 120mila euro. Sono ambienti di straordinaria complessità, dato che in essi devono convivere e interagire tecniche come la robotica, la laparoscopia, la endo-urologia e la chirurgia tradizionale. In queste sale vengono effettuati in media 1.200 interventi chirurgici all'anno, e in diversi casi gli esperti sono in grado di realizzare operazioni uniche nel loro genere, grazie all'integrazione tra diversi professionisti. Un esempio è la diretta collaborazione con l'Urologia Pediatrica, che permette di utilizzare il robot anche sui bambini e adolescenti, riducendo enormemente l'impatto dell'intervento e aumentando la qualità di vita del paziente. Un altro esempio è la collaborazione con la Ginecologia, per estendere le potenzialità del robot ai tumori femminili e agli interventi per trattare l'endometriosi; così come la chirurgia robotica dei tumori renali.

  In queste sale chirurgiche è inoltre possibile realizzare il prelievo di rene a scopo di trapianto per via laparoscopica, ovvero attraverso delle minuscole cicatrici: un vero e proprio intervento mini-invasivo che rende il meno gravoso possibile l’atto di generosità del donatore vivente, e allo stesso tempo permette di attirare un numero sempre maggiore di potenziali donatori. Particolarmente rilevante, poi, l'attività di litotrissia percutanea, una tecnologia capace di disgregare i calcoli: per questa tecnica il Policlinico è Centro di riferimento nazionale, ed è tra i pochissimi in Italia ad essere in grado di applicarla anche per trattare la calcolosi complessa del bambino.

  Al Padiglione Monteggia, infine, trovano spazio le sale operatorie dell'Area Testa-Collo, dove si effettuano tutti gli interventi delle Unità operative di Neurochirurgia, Otorinolaringoiatria, Chirurgia Cervico Facciale, Chirurgia Maxillo Facciale, Audiologia e Oculistica. Le sale sono strutturate per integrare tra loro strumenti all'avanguardia: ad esempio quelli per la neuro-navigazione, che consiste nell'esplorazione del cervello in modo minuzioso ma non invasivo, grazie alla combinazione di TAC e tecniche di imaging funzionale. In questo modo è possibile creare una vera e propria 'mappa' delle zone cerebrali su cui poi il chirurgo dovrà intervenire, permettendogli di studiare in anticipo le vie di accesso o di essere pronti a modificare l'intervento in modo più tempestivo in caso di problemi. A questo si aggiungono speciali tecniche per la mappatura dei tumori, ed endoscopie ad alta definizione per la 'stadiazione intraoperatoria' delle neoplasie, che permettono di classificare la pericolosità e la gravità di un tumore già durante l'intervento chirurgico, dando la possibilità ai medici di intervenire sin da subito con le migliori tecniche.

  Gli interventi (in media 1.100 l'anno tra chirurgia cranica, spinale e del sistema nervoso periferico) sono resi possibili grazie alla forte multidisciplinarietà degli specialisti, e questo consente di poter trattare pazienti adulti, pediatrici e addirittura neonati. Al Monteggia sono inoltre presenti diversi Centri di riferimento di rilievo nazionale, come quello per la ricostruzione delle ossa dello scheletro facciale, quello per il trattamento del paziente con disturbi respiratori del sonno (dove viene attuato un tipo di intervento ideato proprio in Policlinico, e oggi diventato un riferimento anche a livello internazionale), quello per la chirurgia della sordità (per la quale il Policlinico di Milano risulta il primo centro in Lombardia e il quarto in Italia per numero di impianti cocleari nell'adulto e nel bambino), e quello per il trattamento chirurgico della malattia di Parkinson scompensata, che utilizza la tecnica della stimolazione cerebrale profonda (in cui un pacemaker invia impulsi al cervello per 'correggerne' il funzionamento).