notizia
02/07 2018
Salute

“Aspettavamo da 3 anni, e grazie a lui ora ho un futuro”. Parla il paziente che ha ricevuto il rene ‘samaritano'

— di Federica Bonalumi

Sono state solo 6 le donazioni di questo tipo in Italia negli ultimi 3 anni e Maurizio, cinquantenne siciliano, non riesce ancora a credere a quanto è stato fortunato: “Mi ha sorpreso, io e mia moglie aspettavamo da tre anni. A metà aprile ci ha telefonato la dottoressa del Centro Trapianti, e da lì è partito tutto”. Grazie al gesto di uno sconosciuto, lo scorso 29 maggio al Policlinico di Milano è avvenuta una nuova donazione di rene “samaritana”. L’intervento è stato eseguito da Mariano Ferraresso, direttore dell'unità operativa Trapianti di Rene del Policlinico, e dalla sua équipe.

Dalla Sicilia, Maurizio e la moglie Francesca sono arrivati fino a Milano perché “il Policlinico è un ospedale con buone referenze e non ci siamo sbagliati: tutto il personale è accogliente e disponibile”, come ha affermato in un’intervista al Corriere della Sera.

La loro era una vita a singhiozzo tra la dialisi, tre volte a settimana, e il tempo necessario a Maurizio per riprendersi da ciascuna seduta. E proprio la grande speranza verso una vita migliore, insieme al desiderio di poter dare ai loro bambini le attenzioni e la serenità di cui hanno bisogno, hanno aiutato la coppia a superare la paura dell’intervento.

Adesso Maurizio deve assumere solo qualche pillola per la terapia immunodepressiva, e si è dato come obiettivo il ritorno alla normalità: fatta di famiglia, un viaggio insieme, e anche di lavoro, per sentirsi utili.

L’immensa gratitudine verso il donatore ha spinto Maurizio e la moglie Francesca a domandarsi chi potesse essere, ma anche quale motivazione lo abbia portato a compiere un tale gesto d’amore. La coppia ha espresso la volontà di conoscere il donatore, ma sa bene che “le norme sono molto severe, e vige l’anonimato per proteggere benefattore e ricevente” come ha spiegato il paziente. Vorrebbero almeno scrivergli una lettera per ringraziarlo. “Per lui abbiamo solo parole di gratitudine, non si può descrivere quello che ha fatto. Grazie a lui ora ho un futuro e siamo tornati in libertà dopo una vita di sacrifici”.