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18/06 2019
Attualità

Nasce al Policlinico il MACH, centro di ricerca per la salute nel mondo

Nasce il MACH, Centre for Multidisciplinary Research in Health Science dedicato alle scienze bio-mediche ma che espande il proprio raggio di azione al di fuori di esse. E’ il risultato dell’unione tra la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Policlinico e l’Università Statale di Milano per realizzare un vero polo di eccellenza e di riferimento per la ricerca e la didattica moderna sul tema della salute nel mondo.

Il MACH avrà sede operativa al Policlinico di Milano, primo IRCCS pubblico di ricerca sanitaria e scientifica Italia, all’interno degli spazi di via Pace che saranno oggetto di riqualificazione. Il coordinamento scientifico è affidato ad Andrea Gori, direttore dell’Unità Operativa di Malattie Infettive del Policlinico.

Il nuovo centro, spiegano i suoi promotori, "si propone di contribuire a migliorare la salute in modo completo e onnicomprensivo con un nuovo modello di ricerca collaborativa e sinergica rivolgendo la sua attenzione alle tematiche inerenti i determinanti della salute attraverso soluzioni tecnologiche e innovative che provengono dalla ricerca di base in campo immunologico, infettivologico e microbiologico, il tutto permeato da una moderna concezione della salute globale".
I ricercatori del MACH affronteranno le minacce alla salute globale dall’ampia prospettiva dei fattori che causano la malattia tra le popolazioni più povere, vulnerabili e marginalizzate sia con un approccio di analisi socio-economica sui determinanti della salute sia con le ultime soluzioni tecnologiche innovative che provengono dalla ricerca in campo immunologico e microbiologico. Il centro lavorerà in partnership con esperti di altri centri italiani ed internazionali.

 

Le malattie infettive costituiscono una importante causa di mortalità e sofferenza in Italia e nel mondo, specialmente in quest’era di resistenza crescente agli antimicrobici e antibiotici. "Questo - spiegano gli esperti - non limita tuttavia le ambizioni dell’istituto che rivolge la sua attenzione anche verso le grandi minacce alla salute costituite dalle malattie non-trasmissibili e le loro cause, viste attraverso una prospettiva globale e multidisciplinare e nell’ambito degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite". I ricercatori del MACH, infatti, affrontano le minacce alla salute globale come quelle che determinano la malattia tra le popolazioni più povere e marginalizzate sia con un approccio di analisi socio-economica sui determinanti della salute sia con le ultime soluzioni tecnologiche innovative che provengono dalla ricerca in campo immunologico e microbiologico, così formando un 'continuum' tra le varie branche della scienza, da quella di base a quella operativa e rivolta alle politiche sanitarie.

Le priorità di ricerca spazieranno in vari settori, a partire dall’infettivologia per giungere allo studio dei fattori sociali ed economici che determinano lo stato di salute della popolazione. Tra le varie aree di lavoro, si citano:

1. Il fenomeno dell’antibiotico resistenza è emerso come problema emergente a livello globale. Si stima che nel 2050 le morti per infezioni sostenute da patogeni multi-farmaco resistenti rappresentino la prima causa di morte nei paesi industrializzati, più dei tumori e delle patologie cardiovascolari. La ricerca al fine di sviluppare nuove tecniche diagnostiche e di controllo delle infezioni oltre che allo sviluppo di nuove molecole terapeutiche rappresenta un’assoluta priorità in ambito medico

2. Oltre alle pandemie da HIV e tubercolosi, per i recenti fenomeni indotti dalla globalizzazione, sempre più frequentemente ci dovremo confrontare con patologie virali emergenti (West Nile virus, Ebola virus, Zika virus) che rappresenteranno nel prossimo futuro la nuova sfida per il controllo delle malattie infettive a livello globale.

3. La ricerca epidemiologica ed economica, e i rispettivi modelli matematici per orientare politiche sanitarie migliori e di successo

4. I temi della povertà, della migrazione e della vulnerabilità come determinanti socio-economici dell’accesso alla salute, dove per accesso si intende la possibilità di accedere a servizi adeguati e di qualità a costi sostenibili