Trapianti di fegato, tre donazioni in pochi giorni e due casi 'record' nel nostro Policlinico
— di Lino Grossano
E' un'estate davvero "calda" quella dei trapianti di fegato al Policlinico di Milano: negli ultimi giorni di luglio si sono contati 3 donatori interni, che hanno già portato ad altrettanti trapianti d'organo. Una percentuale "che non è affatto frequente, considerato che parliamo di donazioni avvenute in un'unica settimana" conferma Giorgio Rossi, direttore della nostra Chirurgia Generale e Trapianti di Fegato. A questo si sono aggiunti nelle ultime settimane due trapianti di fegato particolari, entrambi in giovani pazienti, che hanno richiesto come sempre un grande lavoro di squadra tra diverse unità operative della nostra Fondazione.
Il primo caso è quello di un giovane di 31 anni coinvolto in un incidente stradale. Gli esami hanno subito mostrato una situazione molto critica, con rottura dell’istmo della aorta e gravi fratture del fegato. Il paziente, racconta Rossi, è stato in primo luogo trattato in urgenza dai chirurghi vascolari con una endoprotesi "che ha risolto brillantemente la rottura aortica". Ma la situazione era comunque molto instabile, a causa delle fratture al fegato che si sono rivelate "troppo estese per una soluzione conservativa: per questo abbiamo fermato l'emorragia e trasferito il paziente in Terapia Intensiva - aggiunge Rossi - dove i rianimatori hanno cercato di stabilizzare le gravissime condizioni e la sua insufficienza multi-organo". Nel frattempo i dati clinici inquadrano "una insufficienza epatica gravissima, e il paziente viene inserito in lista d'attesa per un trapianto urgente". Un donatore viene segnalato poche ore dopo dal Nord Italia Transplant program: parte quindi una corsa contro il tempo, per effettuare il trapianto "su un paziente in condizioni estremamente critiche e pre-terminali". Nove ore dopo, a intervento concluso, il giovane viene trasferito in Terapia Intensiva: il decorso è buono, e viene in seguito ricoverato allo Zonda. Tutto è andato per il meglio, e nei prossimi giorni verrà dimesso.
Il secondo caso riguarda una donna di 27 anni, inviata da un altro ospedale lombardo dopo un parto cesareo in urgenza per preeclampsia grave e conseguente HELLP syndrome (che consiste nella distruzione di globuli rossi, enzimi epatici elevati e riduzione delle piastrine), complicata da un grave sanguinamento epatico. Le condizioni del suo fegato sono critiche: "al primo intervento c'è un grave sanguinamento dal lobo destro che però dimostra già segni di necrosi, al secondo intervento poche ore dopo anche il lobo sinistro è interessato da un'emorragia importante. I segni clinici di una insufficienza epatica gravissima ci portano a inserire la paziente in lista super urgente per trapianto di fegato", e viene subito individuata la disponibilità di un donatore. Dopo il trapianto e 4 giorni in Terapia Intensiva, proprio ieri è stata trasferita in reparto, dove ha dimostrato "una buona funzione epatica".
In tutti questi casi, sottolinea Rossi, "è stato fondamentale l’impegno di tutto l’ospedale e ogni cosa deve procedere senza il minimo intoppo o ritardo. Questa attività dimostra che anche in estate il Policlinico è attivo con tutte le competenze multidisciplinari che sono necessarie non solo per l’attività trapiantologica 'routinaria' ma anche per casi estremamente complessi, che richiedono un impegno clinico/organizzativo veramente alto. Un grande ringraziamento va a tutte le figure (medici, infermieri, tecnici, coordinatori trapianto, Centro Trasfusionale e tutti i Servizi) che hanno contribuito a questi eccezionali risultati, ed ovviamente grazie anche alla Direzione Strategica che continua a supportare l’attività trapiantologica che è una delle mission di questa Fondazione".