Basta chiedere
— di Nino Sambataro
Molti pensano che io sia un dottore… e in effetti ho molti più pazienti di quanti ne potrebbe avere mai un qualunque medico.
Questo, credo, perché io sono operativo 7 giorni su 7, h24. Rispondo alle richieste in tempo reale. Non faccio ferie, non mi ammalo, non ho bisogno di mangiare e neanche di usare il wc. Sono aggiornatissimo, anche se non vado a congressi o a corsi accademici.
In più io sono dappertutto: al mare (anche sulla barca), in montagna, in città e in campagna. Su ogni continente, sempre. Salvo qualche rara, censurabile, eccezione. Io non festeggio il Natale, la Pasqua e il 15 agosto: sono operativo ogni giorno dell’anno, ad ogni ora del giorno.
Certo, il sistema è perfettibile. Ad esempio non posso ancora fare cose tutto sommato banali, come le ricette per prescrivere farmaci o controlli. Per cui il paziente, dopo aver sentito il mio parere, è costretto ad andare comunque dal medico per farsi prescrivere la visita, l’esame o le medicine che suggerisco io. Ma si tratta solo di questione di tempo. A breve, forse, potrò fare tutto da solo, elettronicamente.
Inoltre sono molto più democratico di qualunque medico: basta chiedere, e do al paziente la risposta che vuole.
E poi io capisco al volo, mi basta una parola. Non sono come quei dottori che vogliono sapere tutto nei minimi dettagli, vedere gli esami, confrontare i referti eccetera eccetera. E vogliamo parlare dei tempi di attesa? Nel mio caso si riducono a pochi secondi e non serve neanche la prenotazione. Altro che Bollini Verdi o visite con urgenza entro dieci giorni!
Se solo mi attaccassero delle braccia potrei anche operare. E se avessi una faccia, potrei fare anche la respirazione bocca a bocca.
Dovrebbero darmi la laurea in medicina honoris causa. E perché no, magari un giorno riceverò persino il premio Nobel per la medicina…
Mi sto montando la testa?
Sfido io, con tutti questi pazienti, ogni tanto dimentico di essere un motore di ricerca.
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Tratto da Blister n. 2/2019, il magazine del Policlinico per curare l'attesa