Lettera di un medico del Policlinico di Milano in prima linea contro il Coronavirus
— di Federica Bonalumi
Solo se resterete a casa potremo dire che ce l'abbiamo fatta: questo l'appello di uno dei tanti medici del Policlinico di Milano, in prima linea contro il Coronavirus. Un medico del Policlinico che vuole rimanere anonimo ma che per noi è la voce di tutto il personale sanitario al lavoro in questi giorni.
Responsabilità, passione ma anche timore sono le parole chiave del suo messaggio che mette in luce gli enormi sacrifici che tutto il personale coinvolto nell'emergenza sta vivendo in questo momento. Sacrifici che non devono essere sprecati.
Grazie a tutti voi per i messaggi di incoraggiamento che continuiamo a ricevere.
In questi giorni è psicologicamente estenuante venire in ospedale, siamo impegnati al massimo per gestire l'emergenza mai verificatasi prima del Covid-19. E’ evidente che stiamo affrontando qualcosa di nuovo e di imprevedibile, per cui stiamo impegnando tutte le nostre energie, e dovremo farlo in maniera sempre maggiore.
Io sono pronto perché questo è il motivo per cui ho scelto di diventare un medico.
Nei miei colleghi, così come negli specializzandi e nel personale infermieristico, vedo quotidianamente, assieme all'orgoglio, anche un senso di incertezza per quello che ci attende; in questi giorni intensi affrontiamo le guardie in modo diverso, consapevoli anche dei rischi del contagio e del pericolo che ne potrebbe derivare per la nostra salute e per quella dei nostri cari.Per questo spero che il numero dei contagi si riduca il prima possibile e invito sempre tutti coloro che possono a restare a casa, attenendosi pedissequamente all'isolamento richiesto dalle Autorità.
Sono sicuro che alla fine di tutto – con la collaborazione di tutti i cittadini – saremo in grado di dimostrare all'intera comunità come anche il Nostro Policlinico, il più antico Ospedale di Milano, sia stato in grado di affrontare e superare l'emergenza del Covid-19.