Solidarietà, complicità e tecnologia: le “nuove armi” contro Covid-19
— di Valentina Meschia
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In questo momento chi è ricoverato non può ricevere visite. Il Policlinico ha limitato gli accessi per evitare nuovi contagi. Ma i malati hanno bisogno dei loro cari per sentirsi meno soli, e viceversa i familiari hanno bisogno di avere notizie dall’ospedale.
Per permettere a tutti i pazienti ricoverati di comunicare con i propri familiari a volte basta un tablet.
Grazie alle donazioni di associazioni, privati e benefattori, il Policlinico di Milano ha messo a disposizione più di 200 tablet.
Poche parole, quanto basta per riempire il cuore di un’emozione unica e alleggerire almeno per qualche attimo la pesantezza di questi giorni.
Da diverse settimane poi è comparso in cartella clinica, quasi come se fosse un dato sanitario necessario per la salute del paziente, il campo “Cosa comunicare”: si tratta di uno spazio dove poter inserire il messaggio che i parenti vogliono far arrivare al proprio caro ricoverato attraverso medici e infermieri.
A volte basta poco.
Tutto questo grazie a persone incredibili e di grande cuore
FOTOSTORIA
Questo è l’I-Pad di Vittoria, una bambina che ha voluto dare il suo contributo regalando ai pazienti del Policlinico il suo I-Pad.