Per non dover più chiedere aiuto
— di Federica Bonalumi
Ѐ quasi mezzanotte quando il telefono di Donatella inizia a squillare: è l’inizio di un’altra notte di sonno interrotto e corse in ospedale.
Arriva al pronto soccorso del Policlinico, scambia qualche parola con i medici e gli infermieri di turno e si prepara all’incontro con Silvia, una donna di trentasette anni arrivata in ospedale da poche ore con lesioni sul corpo. Con Silvia c’è la sua bambina; l’hanno portata al pronto soccorso pediatrico e più tardi Donatella incontrerà anche lei, insieme alla psicologa.
Silvia è una delle tante donne che chiedono aiuto dopo un episodio di rabbia da parte del proprio compagno. Donatella invece è una delle dodici donne che ogni giorno si prendono cura delle persone che arrivano in Policlinico a seguito di una violenza sessuale o domestica. Sei assistenti sociali e sei psicoterapeute; sono tutte donne, perché quando si parla di violenza sessuale e domestica, si parla sempre di una violenza di genere.
Lavorano giorno e notte al SVSeD, il Servizio Violenza Sessuale e Domestica del Policlinico di Milano che, dal 2007, collabora in rete con tutti i professionisti dell’ospedale per aiutare le donne a riconoscere e affrontare la situazione in cui si trovano, offrendo gratuitamente un sostegno psicologico, sociale e legale, grazie anche all’aiuto dell’Associazione SVSDAD che fornisce avvocatesse specializzate sulla violenza di genere.
“Nel caso di violenza subita da una persona conosciuta, c’è la paura di non essere credute e spesso un legame affettivo che blocca” mi spiega Donatella. “Molte donne quando raccontano le violenze subite sono ancora innamorate di questi uomini. Fare una denuncia non è semplice. Spesso è più facile accettare e lasciarsi tutto alle spalle; denunciare vuol dire invece affrontare le cose e purtroppo a volte non tutte si sentono abbastanza supportate. Noi siamo qui anche per questo, per creare un percorso insieme.”
Si tratta di un percorso lungo e complesso: un’esperienza umana, legata a sentimenti, emozioni e alla costruzione di una nuova vita. E’ un percorso di emersione.
Donatella si occupa di violenza sulle donne dal 1997 e da allora ha visto le cose cambiare, ma c’è ancora molto da fare: “Negli ultimi anni c’è un’attenzione crescente al problema della violenza domestica, sia a livello sociale sia mediatico. Il che è un bene: è importante agire alla base del problema. Bisogna parlarne sempre di più per sradicare quello che è in gran parte un problema culturale”.
E’ un lavoro faticoso, è difficile staccare completamente la testa a fine giornata, il coinvolgimento emotivo è tanto e c’è sempre qualcosa che ci si porta anche a casa. "Eppure è il lavoro più bello del mondo. Non vorrei mai smettere di farlo".
Insomma, negli occhi delle professioniste del SVSeD c’è qualcosa che va oltre l’aiuto e la gentilezza. C’è la determinazione e la forza di voler cambiare la cultura, il modello sociale che ha legittimato l’uso della violenza maschile nell’ambito delle relazioni.
C’è la speranza di costruire un futuro in cui nessuna donna debba più ricorre ad aiuti per il solo fatto di essere tale.
Con l'arrivo del Coronavirus, il problema della violenza domestica continua a farsi sentire con forza; restare a casa per molte donne non è affatto l'opzione più sicura.
"Il coronavirus ha bloccato l'Italia e una buona parte del mondo, ma non ha fermato le violenze nelle relazioni di intimità. Le donne maltrattate hanno solo dovuto subire, più in silenzio forzato del solito, e sono state ancora meno in grado di chiedere aiuto" commenta Alessandra Kustermann, direttore del Pronto Soccorso e Accettazione Ostetrico-Ginecologica, SVSeD e Consultorio Familiare
Il Servizio Violenza Sessuale e Domestica, ora più che mai è attivo per accogliere tutte le donne in difficioltà.
Il Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (SVSeD) è un centro antiviolenza pubblico, che si rivolge a tutte le vittime di violenza, di qualunque sesso ed età. Sono oltre 1.000 le donne che ogni anno si rivolgono al SVSeD, di qualsiasi età. Le fasce più colpite sono tra i 18 e i 24 anni per la violenza sessuale e tra i 40 e i 55 anni per la violenza domestica.