Lotta all’endometriosi. 600 mila euro al policlinico di Milano per 2 nuovi progetti di ricerca a favore delle donne
— di Valentina Meschia
Il Policlinico di Milano si è aggiudicato 600 mila euro di finanziamento da parte del Ministero della Salute per approfondire le conoscenze sull’endometriosi, una malattia che colpisce circa 3 milioni di donne in Italia. Gli studi, che fanno capo al Centro diretto dal Prof. Paolo Vercellini esperto mondiale in questa patologia, consentiranno di chiarire alcuni aspetti ancora poco noti come la gestione del dolore e la programmazione di una gravidanza.
1° studio: Endometriosi, alimentazione e attività fisica
Il progetto ha come obiettivo quello di valutare il possibile ruolo di attività fisica e alimentazione, sulla riduzione del dolore causato dalla endometriosi.
“Si tratta di uno studio randomizzato su 200 donne con endometriosi. Nel gruppo sperimentale andiamo a verificare se seguire una dieta sana, ricca di frutta e verdura e povera di grassi e carni rosse, unita ad una attività fisica programmata e regolare, possa avere in qualche modo un impatto sul dolore”, spiega Paolo Vercellini coordinatore dello studio e direttore dell’unità di Ginecologia del Policlinico.
La ricerca è stata concepita dal Prof. Fabio Parazzini dell’Università degli Studi di Milano, ginecologo ricercatore che da anni collabora con il team del Prof. Vercellini.
2° studio: Endometriosi e concepimento
L’altro progetto, realizzato in stretta sinergia con l’unità di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) diretta dal Prof. Edgardo Somigliana, prevede il confronto dell’efficacia e della costo-efficacia dei due principali approcci clinici attualmente impiegati per facilitare la gravidanza in donne infertili con endometriosi avanzata: la fertilizzazione in vitro e l’intervento chirurgico.
“La ricerca coinvolgerà 300 donne con problemi di infertilità ed endometriosi, non precedentemente operate, che presentano cisti ovariche endometriosiche o lesioni infiltranti. Lo studio è coordinato dalla Dr.ssa Laura Benaglia, in collaborazione con gli Ospedali Melloni e San Raffaele. Tutt’oggi, infatti, non è ben chiaro quale approccio mirato al concepimento sia di maggior beneficio, sia per la paziente sia per la sostenibilità del sistema sanitario”, conclude Vercellini.
L'INTERVISTA
Frutta, verdura e pesce: le 3 regole per combattere l’endometriosi a tavola