La forza di essere pazienti. Intervista a Maria Silvia Sfondrini, responsabile Radiologia Senologica
— di Monica Cremonesi
19 Ottobre - Giornata Mondiale Tumore al Seno
Intervista a Maria Silvia Sfondrini, responsabile di una Radiologia Senologica che esegue ogni anno oltre 30mila esami e concentra tante energie anche sulla prevenzione oncologica e sulla salute delle mamme. E come se non bastasse è donna, madre, e paziente
Saluto la dottoressa Maria Silvia Sfondrini e concordo con lei un'intervista sulla prevenzione del tumore alla mammella. E lei interviene subito precisando che "la figura femminile fa girare tutta l'organizzazione famigliare, quindi la salute della donna non riguarda solo le donne". Questa affermazione non è per lei una questione di genere ma una testimonianza personale. “Quando ero ricoverata in camera sterile mandavo avanti la famiglia quasi come se fossi stata a casa”. Sì, perché Maria Silvia Sfondrini non solo è la responsabile di una delle radiologie senologiche più affermate di Milano, ma è anche una paziente del Policlinico. Lei continua a parlare, fa finta di niente e si accalora sul tema dei percorsi al femminile.
"Certo, la maggioranza delle nostre pazienti è donna ma vorremmo andare oltre il concetto di medicina di genere per arrivare a promuovere percorsi di cura centrati sul singolo individuo. La scienza ormai è concorde nel riconoscere che ogni paziente rappresenta una storia, sia clinica che famigliare, con una probabilità maggiore o minore di avere un tumore e delle caratteristiche fisiche particolari, che richiedono protocolli diversi, anche in fase di diagnosi. La medicina arriverà a fare tesoro di questi dati, per realizzare un programma adatto ad ogni persona. Il nostro ospedale fa già parte dello studio del Gruppo Italiano Screening Mammografico (Gisma) che sta lavorando su questi aspetti, e che consentirebbe di programmare una sequenza di controlli più adeguata per ciascuna paziente, di ridurre l’ansia per chi in realtà non ha rischi particolarmente elevati, un risparmio di costi ma soprattutto un miglior utilizzo di personale ed apparecchiature per pazienti che ne hanno reale necessità”.
E lei pare ne sappia qualcosa. Ritorna sulla sua storia: “Ero stanca, avevo mia figlia con problemi di salute, mio marito era malato e il lavoro mi impegnava... Poi la febbre ha acceso un campanello d’allarme. Poco tempo dopo la diagnosi: leucemia mieloide. Due trapianti, poi chemioterapia e controlli periodici. Sempre sotto controllo dai miei colleghi del Centro trapianti di midollo osseo, che ringrazio. Ancora una volta il Policlinico occupa un posto speciale nella mia vita”. Sarà anche per questa sua avventura personale che il reparto in cui lei lavora da oltre 30 anni è un posto unico nella sanità milanese. Lo spiega bene una paziente famosa, che nel suo articolo 'Già che ci mettete le mani, fate un anche un bel lavoro', ha raccontato la sua esperienza e ha scritto “non è stato un trauma indelebile passare di qui...”.
In effetti, quando ti avvicini al reparto porti con te sensazioni forti e contrastanti, la paura e la speranza; ma appena entri, avvolta dalle pareti colorate, trovi ad accoglierti le volontarie, spesso ex pazienti, che incrociano il tuo sguardo e le loro attenzioni ti riportano in un luogo protetto, dove il mantra è: devi prenderti cura di te e noi ci siamo. “E' vero, il nostro reparto è un ambiente molto accogliente: c'è chi sferruzza a maglia, chi legge i libri, chi ti aiuta a compilare i questionari. Non ti senti mai solo. E tutto questo è merito delle nostre associazioni di volontarie che rappresentano l'ultimo miglio tra il medico e il paziente”.
Un posto che si distingue perché la cura del seno è rivolta anche alle mamme, e non a caso la Radiologia Senologica si trova nella nostra Clinica Mangiagalli, che da sempre è a misura di mamma. “Ci occupiamo della mammella a 360 gradi, anche nella fase dell’allattamento, del puerperio, e siamo anche un riferimento per quelle donne che scoprono di avere un tumore della mammella in gravidanza: situazioni che richiedono un’assistenza alla donna e anche al neonato da parte di più specialisti e che solo un ospedale come il nostro può offrire. Lavoriamo in collaborazione anche con l’Istituto Europeo di Oncologia per garantire quell’assistenza globale di cui ha bisogno una donna in gravidanza. Non mancano problemi ‘minori’, come le mastiti in gravidanza, oppure bambini che nel corso della crescita hanno sviluppi anomali della mammella, dovuti spesso agli ormoni che si assumono attraverso le carni”.
Insomma, la Radiologia Senologica del Policlinico è proprio un posto speciale, che Maria Silvia Sfondrini confessa essere nato quasi come una scommessa: “A Milano non c’era una radiologia pubblica con queste specificità, c’era l’Istituto Nazionale dei Tumori con la sua mono-competenza, ma per tradizione le altre Radiologie erano a supporto di tutti reparti. Invece la nostra è non solo a supporto dell’intero ospedale ma si è guadagnata una sua forte identità e una expertise di professionisti, medici e tecnici, riconosciuta a livello euroeo. Nel tempo si è accumulata una ricchezza inestimabile, perché gli studi dimostrano che la sensibilità e capacità del medico è legata alla sua esperienza; chi legge mammografie ha una specificità diversa e proporzionale al numero delle mammografie lette. Non esistono i tuttologi e le professionalità vanno salvaguardate”.
Quando si dice la forza delle donne. Una famiglia numerosa. Tre figli, Maria, Vittorio e Caterina, alla ricerca del loro futuro, chi artistico da scenografo, chi nel mondo dello sport, e poi un marito, un cane, due gatti. Le piacerebbe andare alle mostre e dipingere, passione che non riesce a coltivare. E’ appassionata di gialli che “alleggeriscono la vita. Mio marito, filosofo, è quello che legge libri impegnati”. E poi gli animali: una scoperta. “Vengo da una famiglia vecchio stampo, con un papà medico attento all’igiene. Poi con mio marito sono arrivati due gatti e con Maria un cane. Una cosa meravigliosa. Da malata ero sempre a letto e il cane è stata la mia compagnia, un grande affetto in una situazione di difficoltà. Appena uscita dall’isolamento post-trapianto una compagna di reparto voleva una pizza, io invece volevo abbracciare il mio cane”.
La saluto e la ringrazio. Bella questa intervista. Anche io, che ora sono qui a scrivere grazie a una mammografia che mi ha diagnosticato un tumore preso in tempo utile, ringrazio quella sensibilità da grande medico, quell’energia da chi ha provato la malattia e sembra dire a tutte noi: non dobbiamo avere paura.
Quell’attenzione in più
La Radiologia Senologica del Policlinico esegue ogni anno oltre 30 mila esami, di cui 13 mila come screening per la prevenzione del tumore al seno. Segue anche pazienti nelle fasi della gravidanza e del puerperio, grazie alla collaborazione con l’équipe degli specialisti della Patologia della Gravidanza. Una grande attenzione è rivolta a tutte le attività di prevenzione oncologica, in particolare allo screening: lo dimostra la Poli.Comfort Room, uno spazio multifunzionale allestito proprio accanto agli ambulatori, in cui i bimbi possono divertirsi mentre aspettano la propria mamma o la propria nonna, che ha così l’opportunità di fare i controlli per la prevenzione, in serenità.
Tratto da blister n.10 Magazine del Policlinico per curare l'attesa