La forza di diventare grande di Lorenzo
— di Redazione
Me lo ricorderò per sempre. Era una domenica di marzo, ancora fredda, ma tersa. Stavamo passeggiando tranquillamente alla Villa Reale di Monza quando Mauriz io ha visto il mio volto impallidire: “Devi portarmi in ospedale, subito!” Ci ha messo un attimo a capire: mancavano quattro mesi alla data prevista per il parto. Parlavamo sempre di Lorenzo e con Lorenzo, attraverso la mia pancia, ma come potevamo immagin are che avrebbe cercato di venire al mondo così presto? Da quel momento ha avuto inizio una corsa contro il tempo. Lorenzo è nato prematuro: pesava appena 370 grammi e aveva una grave perforazione nell’intestino. Non aveva nemmeno la forza di piangere, ma ho pianto io per entrambi mentre ci trasferivano d’urgenza alla Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano, dove abbiamo affidato il nostro piccolino a una squadra di chirurghi, neonatologi, infermieri e anestesisti. Mentre aspettavo la fine dell’interv ento che avrebbe salvato Lorenzo, la donna che condivideva la stanza con me mi ha detto: “Stai tranquilla, sono i migliori”. E oggi lo posso dire con certezza: aveva ragione. Nonostante Lorenzo fosse minuscolo sono riusciti a rimuovere la parte di intestin o danneggiata, a riparare la perforazione, a mettere l’organo a riposo fino a quando, dopo qualche giorno, le sue condizioni si sono stabilizzate. Lorenzo potrà avere una vita come quella di tutti gli altri bambini. E anche se i medici ripetono che senza l a sua grande forza questo non sarebbe stato possibile, noi sappiamo che è grazie a loro se a Natale saremo per la prima volta in tre sotto l’albero, sereni.
A Natale aiutaci a dare un lieto fine alle emergenze.