Rene nuovo per un bimbo di 7 anni con malattia rara. Dopo l'intervento, il saluto del suo calciatore del cuore
— di Lino Grossano
Quando ha aperto gli occhi, appena uscito dalla sala operatoria, il piccolo Andrea non poteva crederci: il suo idolo Nicolò Barella, calciatore dell’Inter, gli aveva mandato un videomessaggio. “Ciao Andrea, so cosa hai fatto! Mi hanno detto che sei fortissimo, ti aspetto allo stadio”. Poche parole, ma che per un bimbo di 7 anni che ha appena avuto un trapianto di rene, sono quelle della rinascita.
E’ stata proprio la passione di Andrea per il calcio a dargli lo stimolo per superare la paura che chiunque avrebbe per un intervento così importante. Il piccolo ha una malattia molto rara, che colpisce 1 neonato ogni 400mila: si chiama Sindrome di Vacterl e causa diverse anomalie congenite dell’intestino, dello scheletro, degli arti e dell’apparato genito-urinario. Aveva già subìto diversi interventi chirurgici per consentirgli una buona qualità di vita, ma da qualche tempo si era aggiunto un grave problema ai reni, e per questo aveva iniziato la dialisi. Nel frattempo era entrato in lista per un trapianto, ma un intervento del genere non è mai semplice: “Scegliere di trapiantare questi pazienti non è facile – spiega Mariano Ferraresso, direttore dell’Unità operativa Chirurgia Generale - Trapianti di Rene del Policlinico di Milano - perché l’operazione comporta grosse difficoltà tecniche, legate ai precedenti e numerosi interventi che Andrea aveva già subìto. Normalmente condividiamo queste scelte con il gruppo della Nefrologia, Dialisi e Trapianto Pediatrico guidata da Giovanni Montini, con cui esiste un ottimo rapporto di collaborazione e con cui mensilmente discutiamo dei pazienti nefropatici da avviare al trapianto. Se esiste una possibilità, parliamo con i genitori e insieme decidiamo come affrontarla”. L'Unità diretta dal professor Ferraresso ha già totalizzato 460 trapianti di rene pediatrici, di cui 12 nel solo 2021: un volume di attività importante, che rende il Policlinico un vero e proprio punto di riferimento.
Il 28 Dicembre scorso si è reso disponibile un rene per il trapianto, donato dalla famiglia di un bimbo di 2 anni colpito da un’altra grave patologia. “Quando ci vengono messi a disposizione reni di donatori così piccoli c’è sempre molta trepidazione nel continuare il percorso – aggiunge Ferraresso - perché le possibilità di insuccesso sono molto alte. Ciò è dovuto a tanti fattori, ma soprattutto al sistema vascolare di questi piccoli reni che non è ancora perfettamente sviluppato e può rispondere in modo anomalo al periodo di conservazione e alla successiva rivascolarizzazione. Infatti pochi centri al mondo sono disposti ad accettarli. È necessario un grosso lavoro di squadra che coinvolge gli anestesisti, la Terapia Intensiva Pediatrica e il Centro Emostasi e Trombosi: tutte eccellenze presenti in Policlinico, che ci permettono di affrontare con più serenità questo tipo di interventi”.
Il 29 dicembre Andrea era già in sala operatoria: il rene donato ha funzionato perfettamente, e l’intervento è andato per il meglio. Nonostante l’ansia e la paura, il piccolo al suo risveglio aveva già pronta la sua richiesta: quella di conoscere il suo calciatore preferito. Per questo i medici hanno subito contattato la squadra, che ha dimostrato grande vicinanza e disponibilità. E poco dopo, il videomessaggio di Barella ha ridonato il sorriso a un bimbo che ne aveva già viste tante, e che da oggi ha un motivo in più per continuare a lottare.