Dalle staminali ai neuroni, fino agli embrioni e al sangue raro: cosa sono e come funzionano le 7 banche 'speciali' del Policlinico di Milano
— di Lino Grossano
Le banche sono luoghi dove si custodisce qualcosa di molto prezioso. Ma chi pensa che conservino solo soldi si sbaglia, anzi: ci sono posti che custodiscono materiali ben più importanti, specie quando si tratta della nostra salute e della nostra vita. Al Policlinico di Milano di banche così speciali ce ne sono ben 7, e conservano campioni biologici di alcune delle più importanti riserve del nostro corpo: tra queste ci sono i gameti, il latte materno, le staminali del cordone ombelicale e i tipi di sangue più rari in assoluto.
Quello che segue è un breve viaggio in queste 7 banche speciali, e nella ricerca che ci ruota attorno ogni giorno.
BANCA DEL SANGUE CORDONALE (Milano Cord Blood Bank)
Il sangue del cordone ombelicale racchiude al suo interno una ricchezza eccezionale. Contiene cellule staminali 'emopoietiche', in grado cioè di produrre continuamente le componenti del nostro sangue: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Queste componenti rappresentano una risorsa preziosa per la cura di gravi malattie del sangue e del sistema immunitario, come le leucemie, i linfomi, alcune forme di talassemia, di immunodeficienza e alcune malattie metaboliche.
Quella del Policlinico è la prima banca del sangue cordonale in Italia, fondata nel 1993; i suoi esperti lavorano nel Centro Trasfusionale e si occupano non solo di conservare le preziose cellule ricavate dal cordone ombelicale, ma anche di caratterizzarle e congelarle. Il sangue, conservato a temperature che raggiungono i -196°C, è così facilmente disponibile per il trapianto in pazienti che soffrono di particolari patologie, sia genetiche sia tumorali. Ad oggi le unità di sangue cordonale raccolte disponibili per trapianto sono quasi 11.500. Alla nascita di un bambino i suoi genitori possono scegliere di donare il suo cordone ombelicale: è un gesto di altruismo che non costa nulla e che può anche sostenere la ricerca.
Per maggiori informazioni sulla donazione del cordone ombelicale consulta la pagina dedicata
BANCA DEL LATTE UMANO DONATO (BLUD)
Ogni anno in Italia nascono circa 30mila bimbi prematuri, ovvero prima del termine naturale di una gravidanza. Di questi, circa 4mila nascono con un peso inferiore a 1,5 kg, a volte anche di molto: ad esempio, in Policlinico abbiamo curato un bimbo nato di soli 370 grammi. A causa del parto prematuro le mamme hanno maggiore difficoltà a produrre il latte, indispensabile non solo come nutriente ma anche come una prima, importantissima difesa immunitaria per il loro piccolo. E' qui che interviene la Banca del Latte Umano Donato, o anche Banca del latte materno: raccoglie il latte di altre mamme per nutrire da subito i bimbi prematuri, e dare loro tutti i vantaggi di questo importante alimento.
Il latte materno infatti è in grado di ridurre l’incidenza delle infezioni ma anche di patologie intestinali che possono essere molto gravi in un bimbo nato prima del termine. Non c'è nessuna controindicazione per le mamme che vogliono donare il proprio latte: la quota che viene donata non viene tolta al proprio bambino ma è latte in più, che andrebbe sprecato e che invece se viene raccolto permette di salvare delle vite.
Alle mamme che vogliono partecipare a questa raccolta viene fornito un tiralatte e tutto il materiale necessario per la raccolta, e viene garantito anche il ritiro a domicilio della donazione.
La Banca del Latte affianca la Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico, che è la più grande d’Italia e tra le prime quattro più importanti d’Europa: ogni anno gestisce la nascita e le cure per circa 1.000 neonati con problemi, di cui 150 bimbi prematuri sotto 1,5 kg di peso. Inoltre, la Clinica Mangiagalli del Policlinico è il principale punto nascita d’Italia con i suoi oltre 6.000 nati l’anno: qui vengono al mondo 18 bimbi al giorno, quasi uno all’ora, e ogni nascita a termine rappresenta una speranza in più per un bimbo prematuro, se la neo-mamma sceglie di donare un po’ del suo latte.
Scopri di più sulla donazione di latte alla pagina dedicata
BANCA DI EMOCOMPONENTI DI GRUPPI RARI (BANCA DEL SANGUE RARO)
Il sangue è una risorsa preziosa e insostituibile: senza le trasfusioni, ad esempio, la maggior parte degli interventi chirurgici sarebbe praticamente impossibile, e neppure il parto - la cosa più naturale del mondo - potrebbe essere fatto con la stessa sicurezza che un ospedale riesce a garantire.
Tutti hanno sentito parlare dei gruppi sanguigni, chiamati A, B, AB e 0. Per una trasfusione però non basta che il "gruppo AB0" sia compatibile, ma è necessario che non ci siano conflitti nemmeno in diversi altri antigeni, che sono delle speciali molecole esposte sulla superficie dei globuli rossi. Sono stati identificati ben 376 antigeni eritrocitari, raggruppati in 43 sistemi gruppoematici: quando in un individuo la combinazione tra tutti questi antigeni è rara, significa che in media è presente con quelle stesse caratteristiche solo in una persona ogni 1.000. Tutto ciò significa che alcune persone hanno un sangue molto particolare, e non possono ricevere una trasfusione da chiunque abbia lo stesso gruppo sanguigno: ci vuole un donatore di sangue altrettanto raro, ma ovviamente non è così facile trovarlo.
E' qui che entra in gioco la Banca del Sangue Raro, che si trova nel Centro Trasfusionale: in 15 anni di attività ha tipizzato 113 mila donatori di sangue, identificando quasi 17 mila donatori rari (di cui oltre 1.200 donatori definiti "estremamente rari"). Quindi, quando un paziente con sangue raro ha bisogno di una trasfusione, la Banca è in grado di sapere immediatamente a quale donatore rivolgersi e, se ha già conservato delle sacche, può fornirle rapidamente, in tutta Italia.
Ci sono diverse storie a lieto fine che sono state possibili proprio grazie alla Banca del Sangue Raro: come quella della mamma il cui bimbo è stato salvato da una trasfusione di sangue raro in utero, o quella di un paziente siciliano curato grazie ad una 'staffetta' di donatori rari che si sono uniti per donargli il loro sangue.
Un database così vasto sui donatori di sangue, in cui ciascuno ha un profilo genetico così preciso, permette anche di dare un grande impulso alla ricerca scientifica: due degli studi più recenti che hanno sfruttato la Banca del Sangue hanno ad esempio permesso di retro-datare l'inizio della pandemia da Covid-19, o di scoprire che le persone con un determinato gruppo sanguigno avevano maggiore probabilità di subire gli effetti più gravi dell'infezione da coronavirus.
Scopri di più sulla Banca del Sangue Raro alla pagina dedicata e come diventare donatori di sangue.
BIOBANCA, O BANCA DEI MATERIALI BIOLOGICI (POLI-MI)
Ci sono banche che conservano qualcosa di più specifico, e banche che invece collezionano una vasta gamma di campioni biologici: non solo sangue ma anche fluidi, interi tessuti o singole cellule, persino campioni di feci. In Policlinico esiste anche questa: è la Biobanca, un vero e proprio deposito di materiali biologici che è importantissimo su tanti fronti, primo su tutti quello della ricerca.
Lo scopo della Biobanca è conservare in sicurezza tutti questi campioni, in modo da poterli recuperare o analizzare in caso di bisogno, senza alternarne le caratteristiche. E' gestita dal Centro Trasfusionale, e di fatto contiene la Banca del Sangue Raro, la Banca del Sangue Cordonale e la Biobanca per la prevenzione e diagnosi della malattia celiaca. Il suo lavoro è anche quello di supportare le attività di ricerca di tutte le Unità Operative del Policlinico, processando, caratterizzando e conservando ogni genere di campioni biologici. Integrata nel network italiano delle biobanche (BBMRI-ERIC), in questo momento custodisce oltre 540mila campioni raccolti in 36 progetti diversi di ricerca.
Sul fronte degli studi scientifici la Biobanca ha avviato un programma per la raccolta di campioni di pazienti con Covid-19, per supportare diverse ricerche: queste puntano a testare nuovi metodi per diagnosticare la malattia, comprenderne meglio le cause (in particolare come mai in alcuni soggetti è asintomatica mentre in altri porta a un grave danno polmonare) ed per identificare al più presto nuove terapie efficaci.
Per scoprire di più sulla Biobanca leggi l'intervista al nostro esperto di riferimento.
BANCA DI TESSUTO MUSCOLARE, NERVO PERIFERICO, DNA E COLTURE CELLULARI
Si tratta di una Banca dedicata a conservare i campioni biologici provenienti da pazienti con malattie neurologiche e neuromuscolari rare, come ad esempio l'Alzheimer o la Sclerosi Multipla. E' gestita dall'Unità di Neurologia - Malattie neuromuscolari e Rare e include migliaia di tessuti muscolari, centinaia di tessuti nervosi periferici per studi morfologici, migliaia di campioni di DNA e numerose linee di colture cellulari. La Banca è parzialmente finanziata da Telethon ed è partner della “European Biological Resources Network for Rare Diseases”, la rete europea per le risorse biologiche sulle malattie rare.
Avere a disposizione tutti questi campioni permette ai ricercatori, tra le altre cose, di mettere a confronto le caratteristiche dei soggetti sani con quelle dei malati, e poter così ricavare nuovi indizi sui fattori scatenanti di una determinata malattia, oppure aprire la strada alla ricerca di nuove terapie. Uno studio 'firmato' Policlinico, per citarne uno, ha permesso di scoprire una precisa firma molecolare contenuta proprio nei neuroni dei pazienti con Alzheimer: questo potrebbe rappresentare un contributo all'identificazione di nuovi marcatori, ovvero di segnali spia capaci di far diagnosticare precocemente la patologia.
Per saperne di più leggi l'articolo di approfondimento su questa ricerca
BIOBANCA DEL CENTRO PER LA PREVENZIONE E DIAGNOSI DELLA MALATTIA CELIACA
Attiva nel laboratorio di Fisiopatologia Digestiva, che fa parte dell'Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia, questa Biobanca si concentra in particolare sui pazienti con celiachia e ne cataloga sia campioni di sangue sia fecali. La celiachia è una malattia in cui l'organismo scatena delle reazioni auto-immuni contro il glutine, una proteina che si forma durante l'impasto della farina di diversi cereali, come ad esempio frumento, orzo e farro.
I materiali conservati in questa Biobanca sono di grande supporto per la ricerca contro questa patologia, per la quale il Policlinico è un Centro di riferimento. L'attività degli specialisti è dedicata sia alla scoperta di nuove terapie efficaci sia alla comprensione sempre più precisa dei meccanismi che scatenano la reazione immunitaria contro il glutine.
La produzione scientifica dei ricercatori è stata riconosciuta come tra le migliori al mondo, ed è in cima alle classifiche italiane. Leggi l'articolo di approfondimento.
BIOBANCA PER LA CONSERVAZIONE DI GAMETI ED EMBRIONI
Diventare mamme non è sempre facile: a volte possono esserci problemi di infertilità, altre volte magari uno dei futuri genitori sta affrontando una malattia che può compromettere le sue possibilità di avere dei figli. In tutti questi casi entrano in gioco la Biobanca che conserva gameti ed embrioni ed il team multidisciplinare che si occupa della Procreazione Medicalmente Assistita.
Questa Biobanca è stata una delle prime banche pubbliche a livello nazionale. Qui vengono conservati ovociti (gameti femminili), spermatozoi (gameti maschili), tessuto ovarico e tessuto testicolare di pazienti che devono sottoporsi a trattamenti potenzialmente dannosi per la fertilità, come ad esempio nelle malattie oncologiche. Inoltre custodisce i gameti e gli embrioni sovrannumerari ottenuti durante i percorsi di fecondazione in vitro.
Gli specialisti del Policlinico sono autori di diverse centinaia di pubblicazioni scientifiche sul tema della diagnosi e cura dell’infertilità, e sono particolarmente attivi sul fronte dei problemi riproduttivi associati all’endometriosi e sulle tecniche di preservazione della fertilità.
Per scoprire di più sulla Biobanca dei gameti ed embrioni e sul percorso di procreazione assistita consulta la pagina dedicata.