#SOCIAL. Dalla paura alla speranza...
Dalla paura alla speranza.
Nadyia, una giovane donna di 35 anni, ha un tumore raro al surrene. A causa della guerra ha dovuto interrompere le terapie che stava seguendo all'ospedale di Vinnytsia distrutto dalle bombe. Già, perché questa dolce e forte donna è scappata dalla sua terra martoriata dalla guerra e ora è qui, profuga.
È arrivata al nostro Ospedale seguendo i percorsi di aiuto coordinati da Areu, l'Agenzia regionale emergenza urgenza. In Italia Nadyia è stata accolta, insieme alla figlia Alina di 9 anni, da una famiglia milanese. Anche se la lingua non aiuta, i medici del team dell’Oncologia Medica, diretto da Ornella Garrone, hanno trovato i modi di capirsi e di riprendere le cure con esami e terapie. Al termine della chemioterapia, gli oncologi insieme ai nostri chirurghi valuteranno i controlli per decidere come procedere. Si sa, i pazienti oncologici sono fragili e hanno bisogno di cure costanti.
"Il tumore che ha colpito Nadyia è un carcinoma, estremamente raro. In un anno colpisce al massimo 1 - 2 casi ogni milione di abitanti. Si sviluppa soprattutto in 2 fasi della vita: in età infantile e tra i 40 e i 50 anni, in particolare nelle donne. È un tumore subdolo, che si manifesta quando la malattia è già avanzata. Per eliminare il carcinoma, spesso è necessario intervenire su più fronti: sia con la chemioterapia che chirurgicamente" spiega Ornella Garrone.
Il Policlinico di Milano, così come non ha mai interrotto le cure per la pandemia, garantisce il proseguo dei trattamenti a Nadyia e agli altri profughi che hanno bisogno di assistenza.
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