Fatica fonatoria, quando parlare diventa faticoso. Mascherine e smart working hanno un impatto sulla nostra voce?
— Valentina Meschia, con la consulenza scientifica di Giovanna Cantarella esperta in patologie della voce
16 Aprile - Giornata Mondiale della voce. Sento che la mia voce è normale, ma mi affatico terribilmente quando parlo… cosa posso fare?
La voce è uno strumento di lavoro essenziale per molti professionisti: pensiamo ad esempio agli insegnanti, una delle categorie a maggior rischio di patologie della voce, che nel nostro Paese sono circa un milione se consideriamo tutti i gradi di scolarità. Ma anche altre attività dipendono interamente dall’utilizzo della voce: operatori di call center, venditori, avvocati, giusto per dirne alcuni. Ma diciamocelo, in fondo, quasi nessuno di noi potrebbe svolgere senza fatica la sua professione e la sua vita familiare, sociale senza una voce sana.
Per saperne di più sulla voce e su come mantenerla in salute abbiamo incontrato Giovanna Cantarella, otorinolaringoiatra e foniatra esperta in patologie della voce al Policlinico di Milano e docente all’Università degli Studi di Milano.
Prima di tutto, professoressa, cosa si intende per fatica fonatoria?
La “fatica fonatoria” è difficile da quantificare, ma è una situazione che si verifica più spesso di quanto possiamo pensare soprattutto in chi vive o svolge la sua attività lavorativa in ambienti rumorosi e in condizioni di stress. Questo, infatti, porta a una produzione della voce con intenso sforzo respiratorio e muscolare che a lungo andare porta ad affaticamento, anche se la voce è percepita come normale. La fatica avvertita è quindi un segnale che stiamo utilizzando “male” le corde vocali perché avere una voce sana significa emetterla senza sforzo.
Quale meccanismo è alla base dell’affaticamento fonatorio?
Il suono della voce è prodotto dalle corde vocali, due pliche di tessuto molle la cui peculiare architettura consente di modulare la voce per tonalità e volume al passaggio dell’aria espirata. Quando parliamo i muscoli laringei chiudono le ‘pliche’ vocali e la loro contrazione è tanto più intensa quanto più desideriamo alzare il volume della voce. È facile quindi comprendere come mantenere a lungo questa contrazione e di conseguenza anche la tensione delle corde vocali, possa determinare una sensazione di fatica, così come accadrebbe in qualunque altro muscolo.
La mascherina influisce sulla salute della nostra voce?
Negli ultimi due anni a causa della pandemia COVID-19 viviamo le giornate con la mascherina che rappresenta una preziosa protezione contro il virus, ma attenua il volume della nostra voce e impedisce la lettura delle labbra e delle espressioni del volto. Per essere compresi quindi, siamo costretti e portati ad alzare il volume della voce. A lungo andare lo sforzo necessario a produrre la voce in queste condizioni porta una sensazione di affaticamento e usura delle corde vocali.
E la pandemia da COVID-19?
Molti di noi hanno iniziato a svolgere (o svolgono tuttora) parte della loro attività lavorativa, e non solo, attraverso collegamenti a distanza. Gli insegnanti hanno dovuto affrontare la didattica online. Questo ha portato innegabili vantaggi, consentendo di proseguire la didattica così come tante altre attività lavorativi eseguibili come “smart working”. Ma le lezioni, le call, le riunioni online hanno comportato un aumento della fatica fonatoria,Come mai? Cosa è mancato? Qualcosa di molto importante: la possibilità di sfruttare la comunicazione non verbale con la gestualità, la postura, il movimento del corpo nello spazio; inoltre, rimanere seduti davanti al pc non è ottimale per il sostegno respiratorio della voce.
Professoressa, cosa possiamo fare per mantenere la nostra voce in salute?
Gli studi scientifici dimostrano che l’apparato fonatorio risente soprattutto di un utilizzo della voce a volume elevato. Quindi non alzare la voce, non parlare troppo in fretta e prendersi delle pause sono abitudini da non dimenticare per mantenere la propria voce sana. Anche evitare di parlare in ambienti rumorosi è importante: ricordiamoci di spegnere o abbassare il volume della radio o della televisione quando conversiamo e di avvicinarci al nostro interlocutore.Inoltre, anche l’aria troppo secca è dannosa per la voce ed è quindi importante curare il microclima dell’ambiente di lavoro; e per mantenere idratate le corde vocali ed evitare che si crei attrito mentre vibrano quando parliamo, è importante bere almeno 1.5 litri di acqua al giorno.
(vedi BOX decalogo per approfondire).
Infine, quando rivolgersi allo specialista?
Se la sensazione di sforzo fonatorio persiste è utile consultare il medico foniatra che potrà, dopo la visita, fornire dei consigli di igiene vocale. E con la collaborazione del logopedista, potrà insegnare esercizi di “stretching, riscaldamento e defatigamento delle corde vocali al fine di mantenere in salute l’apparato fonatorio, così prezioso per la nostra vita.
La prima regola per una voce sana è: non urlare!
IL DECALOGO PER UNA VOCE SANA
1. Non alzare la voce per richiamare l’attenzione, ma usare modi alternativi
2. Non parlare mai troppo in fretta e fare pause per riprendere fiato
3. Non cercare di superare il rumore ambientale, ed evitare di parlare a lungo in luoghi rumorosi
4. Sul lavoro, per farsi sentire da molte persone è meglio utilizzare un microfono, quando possibile
5. Non chiamare gli altri da lontano, ma avvicinarsi alle persone con cui si vuole comunicare
6. Evitare di parlare durante l’esercizio fisico: non si ha abbastanza fiato per sostenere la voce senza sforzo
7. Bere almeno 1,5-2 litri di acqua al giorno, per non disidratare le corde vocali
8. Non bere troppo caffè, tè o bevande contenenti caffeina: favoriscono la diuresi e la disidratazione
9. In casa e in ufficio tenere un tasso di umidità minimo del 40%: l’aria troppo secca è dannosa per la voce
10. Cercare di avere sane abitudini di vita: niente fumo, alcolici con moderazione, alimentazione ricca di frutta e verdura, pasti regolari e non troppo abbondanti, numero adeguato di ore di riposo