#RICERCA. Cervelli in fuga verso… Milano
— di Ilaria Coro
Alcuni cervelli sono “in fuga” ma altri “in arrivo”: sono quelli dei ricercatori stranieri arrivati in Italia perché attratti dalla scienza del nostro Paese e che portano in dote competenze e idee brillanti. Come è successo a Tim Mandigers, medico olandese di 28 anni, aspirante chirurgo cardiovascolare con la passione per la ricerca. Per ricevere una formazione scientifica a 360°, ha scelto la Chirurgia Vascolare del Policlinico di Milano, diretta dal Prof. Santi Trimarchi, come sede del dottorato in Chirurgia Vascolare dell'University Medical Center di Utrecht.
Dottore qual è il percorso che l'ha portato fino al nostro Ospedale?
Prima di iniziare il mio dottorato a Milano nell'agosto 2021, per 2 anni ho fatto parte dello staff come medico interno della chirurgia cardio-toracica del St. Antonius Hospital di Nieuwegein, nei Paesi Bassi. Qui ho avuto l'opportunità di partecipare a diversi interventi cardiaci, aortici e polmonari. Parallelamente, è cresciuto il mio interesse per la ricerca scientifica in questo ambito, così tanto da iniziare il percorso del dottorato. Dove ho conosciuto i Professori Joost van Herwaarden e Santi Trimarchi, promotori e supervisori di un programma di ricerca sulle malattie aortiche, iniziato nel 2008, che si sviluppa tra Utrecht, Milano e diversi centri nordamericani. L’expertise del Prof. Trimarchi nell’ambito della ricerca sulle malattie dell'aorta è riconosciuta a livello internazionale.
Appena ho saputo dell’opportunità di fare ricerca insieme a lui, nella Chirurgia Vascolare del Policlinico di Milano, l’ho colta al volo senza pensarci due volte e sono subito partito.
In particolare, qual è il focus delle sue ricerche?
Principalmente riguardano le malattie dell'aorta toracica e i cambiamenti nella dinamica del flusso dopo la riparazione endovascolare. Per studiare questi ultimi, collaboriamo con ingegneri dell'Università degli Studi di Pavia e del Politecnico di Milano: competenze multidisciplinari a confronto per aiutare a sapere in anticipo, prima dell'intervento, come si comporterà una determinata protesi a livello dell'aorta toracica in ogni singolo paziente. In questo modo si potranno avere diagnosi e cure sempre più precise. Il programma di ricerca del Prof. Trimarchi coinvolge anche studi di fluidodinamica computazionale che usano sofisticate tecniche radiologiche per ricostruire e simulare in silico, in modo dettagliato, gli aneurismi aortici. Inoltre, ci avvaliamo di un modello in vitro ed ex-vivo che riproduce in maniera sperimentale la circolazione umana. Insieme al team di ricercatori guidati dal Prof. Santi Trimarchi, ho già pubblicato su diverse riviste scientifiche internazionali vari articoli, anche come primo autore, ed altri ancora sono in fase di sviluppo.
Cosa si porterà in valigia al termine di questa esperienza?
Sicuramente l’opportunità di aver conosciuto ricercatori provenienti da tutto mondo e le tante importanti occasioni di confronto con esperti internazionali. Mi porterò anche la capacità di non demoralizzarsi quando i risultati tardano ad arrivare, ad avere pazienza e l’arte di “sapersi arrangiare”. Non sempre infatti ci sono soluzioni pronte per un problema e bisogna saperlo affrontare in maniera originale, magari prendendo spunto da discipline diverse. Dal punto di vista personale, mi ricorderò delle persone conosciute molte delle quali mi hanno fatto sentire subito parte del team e come se fossi in famiglia, delle differenze culturali che si possono incontrare nella stessa città. Inoltre, spero che Milano sia la prima città in cui correrò una maratona, nell’aprile 2023. Mi resteranno nel cuore anche tutti i luoghi che ho visitato qui in Italia ricchi di storia e di un passato importante, ma anche le gite con la mia gravelbike per andare ai laghi, le escursioni e le sciate in montagna perché non ne abbiamo in Olanda.