#RICERCA. Micro-navette come nuovi indicatori della salute polmonare
— di Ilaria Coro
Sempre di più la scienza riesce a rispondere alle grandi domande della medicina anche con soluzioni piccolissime, dalle dimensioni nanometriche. Come nel caso delle vescicole extracellulari, “micro-navette” che contengono molecole in grado di fornire informazioni sullo stato di salute dei polmoni permettendo così di identificare le persone più a rischio di sviluppare un danno polmonare prima ancora che si manifesti. Questo in sintesi il risultato, pubblicato sulla rivista scientifica “American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine”, raggiunto anche grazie al contributo di Simone Gambazza, referente del settore ricerca della Direzione Aziendale Professioni Sanitarie del Policlinico di Milano.
Le malattie respiratorie croniche colpiscono oltre 540 milioni di persone in tutto il mondo con un trend in continua crescita in parte causato da un aumento globale dell'inquinamento atmosferico e del fumo di sigaretta. Si tratta di patologie, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l’asma, che sono tra le principali cause di invalidità e decesso. Per valutare queste patologie l’esame più accurato è la spirometria, che consente di misurare la funzionalità polmonare ma non permette di valutare le primissime alterazioni polmonari. Negli ultimi anni, la scienza ha cercato di individuare molecole presenti nel sangue in grado di diagnosticare precocemente e in modo non invasivo il danno polmonare così da intervenire per evitare che la funzionalità respiratoria peggiori ulteriormente. Ne sono un esempio le particelle microscopiche chiamate vescicole extracellulari (EV), che nascono dalle cellule polmonari e che contengono i miRNA (piccoli frammenti di RNA che svolgono un ruolo fondamentale per la vita delle cellule). Recenti lavori hanno infatti dimostrato come l’inquinamento atmosferico e il fumo influiscano sul rilascio nel sangue di queste specifiche EV-miRNA senza però indicare il loro ruolo relativamente all’andamento della malattia polmonare nel tempo.
Da questa esigenza è stato sviluppato un lavoro, coordinato dal Laboratorio di Bioscienze Ambientali di Precisione della Columbia University di New York, che ha integrato i dati e i campioni ottenuti da studi internazionali su un totale di 656 partecipanti, considerando nel tempo lo stato di salute, la funzionalità respiratoria - con l’uso della spirometria - e la valutazione delle EV-miRNA mediante avanzate tecniche di biologia molecolare. Grazie a un’approfondita analisi statistica è stato quindi possibile identificare quali micro-navette siano associate al peggioramento della funzionalità polmonare in modo precoce.
“Si tratta del primo studio che ha mostrato l’associazione tra EV-miRNA e danno polmonare ancora prima che si manifesti clinicamente. Un lavoro che apre la strada a nuove ricerche sulle biopsie liquide: con un prelievo di sangue sarà possibile individuare tempestivamente le persone a rischio di sviluppare malattie polmonari croniche” spiega Simone Gambazza.
Vai allo studio https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35943330/
Simone Gambazza, ricercatore con dottorato in Epidemiologia, Ambiente e Sanità Pubblica, si occupa di analisi statistica e metodologia della ricerca nella Direzione Aziendale delle Professioni Sanitare, guidata da Dario Laquintana, offrendo supporto ai Professionisti del Policlinico che vogliono intraprendere attività finalizzate alla produzione scientifica.