#MOBBING: come fare quando in ufficio tira una brutta aria…
— di Ilaria Coro, con la consulenza scientifica della psicologa Giovanna Castellini
Isolamento, continue critiche, incarichi sempre più stressanti, comportamenti aggressivi da parte del capo o dei colleghi: ecco l’identikit del mobbing. Si tratta di un fenomeno sempre più rilevante ma spesso taciuto, soprattutto a causa di un’omertà comune alle vittime, che ancora troppo spesso si sentono indifese e non sanno a chi rivolgersi. Il silenzio però è pericoloso. In poco tempo, le continue vessazioni possono infatti causare gravi effetti sulla salute psico-fisica del lavoratore, con ripercussioni importanti anche sulla vita privata. In questo contesto, ci può aiutare il medico del lavoro: uno specialista in grado di individuare le situazioni più a rischio e intervenire tempestivamente.
Per capire quando si può parlare di mobbing e come può difendersi chi lo subisce, ne abbiamo parlato con Giovanna Castellini, psicologa del “Centro stress e disadattamento lavorativo” della nostra Medicina del Lavoro.
Cos’è e come nasce il mobbing?
Il termine mobbing (dall’inglese to mob, “aggredire”) identifica una violenza psicologica sul posto di lavoro che si sviluppa in modo graduale con attacchi sempre più aperti, diretti e aggressivi. Le vittime si sentono sempre più isolate, criticate e vedono come unica soluzione il licenziamento o, nei casi più gravi, anche il suicidio.
Il mobbing rappresenta un fenomeno complesso e nasce dall’incontro di diversi fattori, che coinvolgono la personalità e vulnerabilità degli attori in gioco, i rapporti interpersonali e di gruppo, il clima aziendale e le condizioni socio-economiche.
Quali sono i rischi per un lavoratore che subisce mobbing?
Le vittime sono sottoposte ad uno stress notevole con il rischio di sviluppare sintomi a carico della sfera emozionale e comportamentale. Inoltre, si associano elementi di disagio psicologico come calo dell’autostima e della motivazione, sentimenti di insicurezza e perdita di speranza nel futuro. Senza un intervento adeguato, possono manifestarsi vere e proprie malattie: dalle sindromi ansiose e depressive e al disturbo post traumatico da stress. Il disagio legato ad una situazione di mobbing si estende inoltre tipicamente a tutte le sfere della vita, generando contrasti familiari, ritiro sociale e perdita di interesse per le attività di svago.
Come affrontare gli effetti del mobbing?
È importante intervenire rapidamente. Il primo passo è rivolgersi al medico del lavoro di riferimento della propria azienda. Il medico può “mediare” tra lavoratore ed ente e cogliere elementi di disagio in modo tempestivo proponendo strategie di intervento prima che la situazione degeneri. Quando invece l’equilibrio psico-fisico è già compromesso, può coinvolgere altri specialisti per approfondire la diagnosi così da iniziare un idoneo percorso terapeutico, e indicare adeguate misure correttive a livello di condizioni di lavoro.
Un’altra figura fondamentale a cui fare riferimento, presente in tutti gli enti pubblici e sempre più frequentemente anche in quelli privati, è il consigliere di fiducia che garantisce ascolto competente e riservato, cercando assieme alla persona interessata, possibili interventi di tutela all’interno dell’ente stesso.
Per risolvere i problemi di disagio sul lavoro, è inoltre possibile rivolgersi ai pochi centri pubblici attivi in Italia, come il “Centro stress e disadattamento lavorativo” del Policlinico di Milano.
Qual è l’iter assistenziale al “Centro stress e disadattamento lavorativo”?
Vengono eseguiti una visita medica, un colloquio psicologico e batteria di test psicometrici, fondamentali per escludere eventuali disagi psicologici sviluppati nella propria storia personale per cui ci si sente vittime e perseguitati anche in situazioni lavorative non “patologiche”. Al termine degli accertamenti, svolti di solito in un’unica giornata, il medico e lo psicologo compilano un referto con la valutazione psicologica utile per eventuali cause legali che il lavoratore intende promuovere. La relazione, essendo rilasciata da un Ente Pubblico, ha infatti valore anche in sede giudiziale. Inoltre, nel caso fosse necessario, viene proposto anche un ciclo di psicoterapia finalizzato alla ristrutturazione emotiva e cognitiva dei “vissuti sperimentati”. Sono anche previsti successivi incontri per monitorare il quadro clinico sintomatologico e verificare i risvolti lavorativi.
La domanda da parte dei cittadini che desiderano accedere a questo servizio è molto alta, con conseguente aumento dei tempi di attesa, ma questo non deve far desistere nel trovare una soluzione ai problemi lavorativi rivolgendosi centri qualificati.
Modalità di accesso al “Centro stress e disadattamento lavorativo” del Policlinico
Parla con tuo medico di famiglia delle problematiche che vivi in ambito lavorativo così che potrà valutare se sia utile prescriverti una visita nel nostro Centro.
Se così fosse, l’impegnativa dovrà riportare la seguente dicitura:
Visita Medicina del Lavoro (prima visita) – Codice Ambulatorio MLW62#1
Quesito diagnostico: sospetto stress occupazionalePrenota la tua prestazione al Numero Verde Regionale:
800.638.638 (da fisso)
02 99.95.99 (da cellulare)
Lun – Sab: 8.00 – 20.00