Piede piatto: 7 cose da sapere
— Valentina Meschia, con la consulenza scientifica di Laura Messina e Matteo Porro
Il piede piatto è una condizione molto frequente nel bambino e spesso fisiologica. Si corregge spontaneamente durante la crescita, in genere entro i 10-12 anni. Se permane può contribuire in età adulta all'insorgenza di problemi a caviglie e ginocchia per un alterato allineamento delle gambe.
In genere è asintomatico, ma in alcuni casi può causare dolore nella zona del tallone o della volta plantare e gonfiore nella parte interna della caviglia, rendendo necessaria la consulenza dello specialista.
Per saperne di più abbiamo incontrato Laura Messina e Matteo Porro, medici fisiatri dell'Età Evolutiva del Servizio di Medicina Fisica e Riabilitativa Pediatrica della Neonatologia della Clinica Mangiagalli.
1) Cos’è il piede piatto?
Il piede piatto si caratterizza per una riduzione dell’arco plantare interno e può essere associato alla caduta interna del calcagno (valgo-pronazione). Esso può essere flessibile o rigido: il piede piatto flessibile è la condizione più frequente, spesso asintomatica, e si differenzia da quello rigido in quanto si può evidenziare la formazione dell’arco in alcune posizioni, ad esempio, in punta di piedi. Nel piede piatto rigido, invece, non si evidenzia l’arco plantare in nessuna posizione assunta dal bambino.
2) Quando si presenta?
Il piede piatto è una condizione fisiologica nei primi anni di vita e in genere si corregge spontaneamente durante la crescita. Vi sono però dei casi in cui non si risolve fisiologicamente e diventa patologica.
3) Quali sono le cause?
Può essere causato da una serie di fattori, tra cui l’ereditarietà, la debolezza muscolare, l’iperlassità legamentosa, la presenza di alcune patologie neurologiche o genetiche.
4) Quando rivolgersi a un medico in caso di piede piatto del bambino?
In genere è asintomatico e lo si nota osservando il piede del bambino o dalle impronte che lascia nella sabbia o quando ha i piedini bagnati. È opportuno rivolgersi al medico specialista in caso di dolore, rigidità, affaticamento o callosità (ispessimento duro), condizioni che rendono difficile ad esempio calzare scarpe e ciabatte o praticare sport.
5) Come avviene la diagnosi nel bambino?
La diagnosi del piede piatto si basa su raccolta dei dati che emergono dalla visita specialistica, dalla storia clinica del paziente anamnestica e dall'esame clinico con utilizzo del podoscopio, uno strumento diagnostico utile ad analizzare la postura del paziente. Se necessario saranno prescritti eventualmente accertamenti radiologici come la radiografia dei piedi sotto carico.
6) Quali sono i trattamenti?
Quando il piede piatto non è associato a sintomatologia dolorosa, è sufficiente che il bambino venga sottoposto a controlli periodici fino a quando il piede si modifica fisiologicamente. Mentre, in alcuni casi specifici, il principale trattamento è rappresentato dai plantari con il principale obiettivo di sollevare l’arco plantare, correggere la postura e migliorare l’appoggio durante il cammino. Dopo i 10-12 anni, se ancora presente, può essere utile una valutazione ortopedica per eventuale chirurgia correttiva.
7) Come si può prevenire il piede piatto?
Non esiste una prevenzione specifica. Ma possono essere utili esercizi a piedi nudi, come il cammino su superfici di diversa consistenza (es: sabbia, il cammino su punte e talloni).