È (potenzialmente) sulla bocca di tutti. L'herpes alle labbra visto con gli occhi del dermatologo
— Lino Grossano, con la consulenza scientifica di Angelo Marzano
A molti è capitato di sviluppare un herpes sulle labbra, soprattutto in periodi di forte stress. Di herpes in realtà ne esistono tanti tipi: c'è ad esempio quello genitale, oppure quello della varicella che è responsabile anche del cosiddetto fuoco di sant'Antonio. Però quello alle labbra è il più comune e diffuso. Scopriamo insieme come si trasmette e come possiamo trattarlo con Angelo Marzano, direttore della Dermatologia del Policlinico di Milano.
Cos'è l'herpes delle labbra?
Più propriamente chiamato herpes labiale, è una malattia infettiva causata principalmente dal virus Herpes simplex di tipo 1. Si manifesta inizialmente con delle vescicole raggruppate che si formano a livello delle labbra e della cute circostante. Queste vescicole dopo alcuni giorni danno luogo a una crosta che provoca dolore. In genere questi sintomi durano 7-10 giorni, dopo i quali la situazione rientra alla normalità.
Come si contrae? E soprattutto, è contagioso?
Il virus può essere contratto attraverso la saliva, quindi uno dei veicoli può essere il bacio, oppure la condivisione di oggetti con persone che abbiano l'infezione in fase attiva, come ad esempio bicchieri, posate o asciugamani. La fase infettiva corrisponde a quella in cui si sviluppano le vescicole: queste ultime infatti contengono il virus attivo, che può quindi passare più facilmente ad altre persone. Va sottolineato peraltro come un rapporto sessuale di tipo orale ricevuto da una persona con l'infezione in fase attiva possa comportare il rischio di un herpes genitale. Quest’ultimo, anche se tradizionalmente associato all’Herpes simplex di tipo 2, può essere determinato infatti anche dal virus di tipo 1.
Inoltre bisognerà porre particolare attenzione anche ad evitare contatti con i bambini più piccoli, dal momento che questi ultimi, venendo a contatto per la prima volta con il virus, rischiano di sviluppare un quadro più importante: la cosiddetta gengivostomatite erpetica, sebbene anche per loro il contagio sia asintomatico nella maggior parte dei casi.
Più in generale, una volta contagiati il virus rimane latente nell'organismo ospite 'nascondendosi' nel nervo trigemino, e non è detto che si manifesti; devono infatti verificarsi alcuni fattori scatenanti perché dia luogo alle vescicole e poi alle croste.
Quali sono i fattori che possono risvegliare il virus?
In genere sono situazioni legate a uno stress di qualche tipo che abbassa le nostre difese immunitarie. Sicuramente un periodo di forte stress lavorativo può scatenarlo, oppure un cambiamento importante nell'organismo come può essere quello della gravidanza. Ma possono contribuire anche dei repentini sbalzi di temperatura, la febbre e le sindromi influenzali o parainfluenzali, e persino un'esposizione scorretta ai raggi solari o un'alimentazione particolarmente sregolata. Tutti questi fattori rendono il nostro organismo più esposto e favoriscono il risveglio del virus, che quindi può manifestarsi sulle labbra.
Si può curare?
Al momento non si conoscono cure definitive per l'herpes labiale: è una malattia cronica, anche se il virus potrebbe rimanere latente (e quindi non dare luogo a sintomi) per un tempo indefinito. E' comunque un'infezione estremamente diffusa: si calcola che nel mondo riguardi quasi 4 miliardi di persone, ma ovviamente per la maggior parte di loro i sintomi sono molto lievi o addirittura assenti.
Nel caso le manifestazioni siano particolarmente fastidiose o invalidanti è possibile utilizzare farmaci antivirali e creme anestetiche, sempre sotto il consiglio e la prescrizione di uno specialista. E' importante intervenire da subito per ostacolare il più possibile la replicazione del virus: di solito chi è soggetto ad herpes labiale riconosce alcuni segnali diverse ore prima che si presentino le vescicole sul labbro, come ad esempio prurito, irritazione o puntini doloranti. Se invece il virus si è già manifestato, è possibile intervenire con gli antivirali per attenuarne la replicazione e alleviare i sintomi.
In ogni caso, nella fase in cui il virus è attivo è fondamentale avere un'accurata igiene delle mani: altrimenti il rischio è di diffondere il virus anche ad altre parti del corpo. Se contagia gli occhi, ad esempio, è possibile che provochi un herpes oculare o la ben più temibile cheratite erpetica, un'infiammazione della cornea che nei casi più gravi può causare anche cecità.