Al Policlinico di Milano il coordinamento per il trattamento salvavita in caso di insufficienza respiratoria acuta e grave
— di Monica Cremonesi
È attiva al Policlinico di Milano la centrale operativa lombarda per l'assistenza ai pazienti con insufficienza respiratoria acuta e grave nell’ambito della rete regionale delle terapie Intensive. L'esperienza della pandemia di COVID-19 ha dato ulteriore impulso a questa soluzione organizzativa per migliorare l'efficienza e la rapidità del trattamento salvavita di pazienti in situazioni critiche.
Al Policlinico di Milano è stato affidato il ruolo centrale di coordinatore nella gestione della sindrome da insufficienza respiratoria acuta e grave, una condizione critica causata da varie patologie, tra cui polmoniti gravi, lesioni ai polmoni o complicazioni di altre malattie. Nella maggior parte dei casi i pazienti che presentano questi sintomi hanno la necessità del trattamento salva vita ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation). Il metodo in questione funge da polmone artificiale: il sangue viene prelevato dal corpo, ossigenato artificialmente e poi reimmesso, permettendo ai polmoni danneggiati di riposarsi e guarire mentre l'ECMO supporta la funzione respiratoria.
Indirizzare i pazienti all’ospedale più adatto e nei tempi più adeguati risulta quindi di vitale importanza ed è per questo motivo che Regione Lombardia, nel suo piano di riorganizzazione e di efficientamento del sistema di assistenza per queste patologie, ha riconosciuto al Policlinico il ruolo di coordinamento.
L’attività è gestita dalla Terapia Intensiva diretta dal Prof Giacomo Grasselli: “I pazienti che presentano sintomi di insufficienza respiratoria acuta grave vengono segnalati dai vari ospedali alla Centrale Operativa di AREU che indirizza la chiamata alla nostra Terapia Intensiva. Il nostro compito è di indirizzare il paziente all’ospedale più adeguato, tenendo conto dei dati clinici, della distanza geografica e della disponibilità di posti letto. I pazienti più gravi vengono centralizzati negli Ospedali dove è possibile effettuare il trattamento ECMO. I vantaggi di questa strategia includono una migliore gestione delle risorse, un risparmio di tempo significativo e risultati ottimali nel trattamento di pazienti con gravi problemi respiratori. Il sistema assicura che tutti i pazienti lombardi necessitanti di ECMO abbiano accesso a questo trattamento salvavita, migliorando considerevolmente le loro prospettive di salute”.
In Lombardia le Terapie Intensive che gestiscono l’ECMO per insufficienza respiratoria oltre al Policlinico di Milano sono: San Gerardo di Monza, Papa Giovanni XXIII di Bergamo, San Matteo di Pavia e San Raffaele.
In Italia più di 1300 pazienti con insufficienza respiratoria sono stati trattati con ECMO nel decennio precedente al 2019. In Lombardia, vengono trattati tra i 60 e i 70 pazienti l’anno: questi numeri evidenziano l'importanza cruciale del sistema di coordinamento per garantire il trattamento salvavita ai pazienti in condizioni critiche e in quei periodi in cui vi è un aumento importante di casi dovuto soprattutto ai picchi influenzali.
Questa riorganizzazione promossa da Regione Lombardia, che prevede anche un coordinamento costituito dal San Raffaele e dall'Ospedale Niguarda per pazienti che necessitano di un trattamento ECMO per insufficienza cardiaca, rappresenta uno sviluppo ulteriore della rete delle Terapie Intensive verso un sistema sanitario più integrato e specializzato, dove le necessità dei pazienti e la qualità delle cure sono al centro dell'attenzione.