Cardiochirurgia sempre più ‘mininvasiva’ grazie all’occhio vigile della tecnologia endoscopica 3D
— Rosy Matrangolo
Minor trauma, miglior recupero e un vantaggio globale nella qualità di vita del paziente: in Policlinico di Milano gli interventi di cardiochirurgia mininvasiva in toracoscopia (ma non solo) sono realizzati con una nuova colonna in 3D.
Quando ci viene prospettata l’ipotesi di affrontare un intervento chirurgico delicato, il nostro primo auspicio è quello di finire in buone mani e per pensare più in grande e a come il lavoro del cardiochirurgo possa essere agevolato, al Policlinico di Milano è in funzione l’occhio vigile di una nuova tecnologia nell’ambito della Cardiochirurgia mininvasiva: una colonna endoscopica ad alta risoluzione di immagini 3D.
L’expertise degli specialisti di Cardiochirurgia del Policlinico può avvalersi oggi di uno strumento in più in grado di restituire una visione dettagliata delle strutture cardiache tramite telecamera. La cardiochirurgia mininvasiva, del resto, prevede proprio l’utilizzo di telecamere endoscopiche per ridurre al minimo il trauma chirurgico, pur mantenendo l'efficacia dell'intervento tradizionale.
Minor trauma, recupero più veloce e una qualità di vita globale migliore per il paziente: partiamo da qui, perché l’innovazione tecnologica sia sempre al servizio della persona. Ne parliamo con Paolo Vanelli, cardiochirurgo con ampia esperienza nel trattamento delle patologie valvolari, sia riparativo che protesico, in particolare della cardiochirurgia mininvasiva.
Quali sono le peculiarità di una Colonna 3D? "Innanzitutto è chiamata 'colonna' perché è disposta in altezza, in modo tale di permettere all’intera équipe di avere sotto controllo le immagini in qualunque fase dell’intervento attraverso un grande monitor. Uno dei suoi punti di forza è proprio la qualità della riproduzione, grazie alla tecnologia UHD (Ultra High Definition) e 3D, che fornisce al chirurgo una visione estremamente dettagliata delle strutture anatomiche - spiega Paolo Vanelli -. Ciò facilita l'uso degli strumenti mininvasivi con alta precisione, come il braccio robotico a oggi già in uso e che anticipa la via della chirurgia robotica. Grazie all’utilizzo di occhiali stereoscopici, gli operatori possono operare sul cuore aiutati nei movimenti da una prospettiva nitida e completa che favorisce un coinvolgimento più diretto e mirato da parte dello specialista. Queste immagini possono essere condivise in formato 3D o tradizionale con altri centri per fini diagnostici come anche educativi".
In quali tipi di interventi si rende efficace questa strumentazione? "L’esperienza è maestra ed è proprio grazie alla competenza dell’équipe in forze al Policlinico di Milano che la tecnologia endoscopica UHD-3D potrebbe essere applicata in molti interventi cardiochirurgici - aggiunge il cardiochirurgo Paolo Vanelli -. Nel bypass coronarico, ad esempio, il prelievo endoscopico dai condotti arteriosi e venosi, potrà facilitare la guarigione delle ferite. Nella chirurgia mitralica e aortica - sia per interventi di riparazione che di sostituzione delle valvole - l’impiego della colonna 3D evita di ricorrere all’apertura chirurgica dello sterno, inevitabilmente più invasiva. Interessanti risultati si riscontrano anche nel trattamento della fibrillazione atriale persistente. L'ablazione delle vene polmonari e la chiusura dell'auricola sinistra con piccole incisioni (di circa un centimetro) ha dimostrato una alta percentuale di successo nei casi refrattari al trattamento percutaneo. La tecnologia endoscopica permette, infine, anche in cardiochirurgia l'asportazione precisa di neoplasie cardiache e para-cardiache, come già dimostrato con successo in chirurgia generale presso il Policlinico".
Continuità e innovazione si uniscono a garanzia di un servizio sempre aggiornato e orientato al benessere dei pazienti, come spiega Stefano Carugo, direttore di Dipartimento dell'Area Cardio Toraco Vascolare del Policlinico di Milano: “Questa nuova tecnologia si integra perfettamente con i sistemi di archiviazione e trasmissione delle immagini già presenti in Policlinico di Milano e sarà utilizzata anche nel nuovo blocco operatorio che verrà presto completato nel nuovo ospedale”.
“L’investimento in dispositivi che rappresentano effettivamente il vertice della tecnologia in questo campo va di pari passo con l’importante operazione di realizzazione del Nuovo Policlinico di Milano che ospiterà il moderno padiglione dedicato alle degenze con 900 posti letto ora in costruzione, pensato per rispondere alla necessità di rinnovare e migliorare le opportunità di cura adattandosi alle esigenze del paziente” dichiara il direttore generale del Policlinico di Milano Matteo Stocco.