#RASSEGNASTAMPA. Vivere a lungo e vivere bene. Le sfide dell'active aging. Tiziano Lucchi ne parla sul Corriere della Sera
— di Redazione
La capacità di mantenersi attivi nonostante gli anni che passano - in inglese “active aging” – è un tema centrale in una società come la nostra in piena transizione demografica verso una vita sempre più lunga. Diventa quindi fondamentale riuscire a invecchiare in salute.
«Ci sono due fattori importanti da considerare. Da una parte un aspetto positivo, l'aumento dell'attesa di vita alla nascita, che attualmente è di 81 anni per gli uomini e 85 per le donne, dunque in media circa 83 anni. Dall'altra, il calo della natalità che ha portato il nostro Paese ad avere uno dei tassi più bassi nel mondo, un dato che inevitabilmente determina il sempre maggiore invecchiamento della popolazione» spiega Tiziano Lucchi, direttore della Geriatria del Policlinico di Milano.
«È importante non solo vivere a lungo, ma anche vivere bene. Mantenersi attivo - nota Lucchi - è sicuramente un'opportunità per il singolo anziano ma diventa anche una strategia di sostenibilità da un punto di vista sociale».
Il tema dell'active aging sarà anche il focus del convegno “L'anziano tra fisiologia e patologia. Funzioni sensoriali e invecchiamento attivo”. Sul tavolo dei relatori, in particolare, le alterazioni sensoriali che, nel corso dell'invecchiamento, vanno a intaccare il benessere, l'autonomia e l'inclusione del singolo.
QUANDO
Venerdì 14 giugno
dalle 8 alle 17
DOVE
Aula Magna della Clinica Mangiagalli,
via della Commenda, 12
IN MEMORIA DEL PROF. CARLO VERGANI - già direttore della Geriatria del Policlinico di Milano e Fondatore della Scuola di specializzazione in Geriatria dell'Università degli Studi di Milano
Secondo Carlo Vergani, per il singolo l’invecchiamento è una “sfida adattativa” che necessita del supporto di una medicina proattiva, che favorisca oltre la cura lo stare bene. Lo studio dei meccanismi molecolari e cellulari che sottendono l’invecchiamento fisiologico, il normal aging e i progressi dell’ingegneria genetica e dell’editing genetico aprono nuove prospettive per le future generazioni, per affrontare al meglio questa sfida