[21.06] Global Day. Giornata Mondiale Sclerosi Laterale Amiotrofica e Malattie del Motoneurone. Il Policlinico di Milano in prima linea!
— Valentina Meschia, con la consulenza scientifica di Stefania Corti e Delia Gagliardi, neurologhe esperte in malattie neuromuscolari e rare
21 Giugno - Giornata Mondiale dedicata alla lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e le Malattie del Motoneurone (MND), nota come "Global Day". Questa ricorrenza unisce persone da ogni angolo del pianeta per sensibilizzare sull'importanza di identificare cause, trattamenti e cure efficaci per combattere la SLA. Il simbolo scelto per questa giornata è il fiordaliso, un fiore raro come la malattia che rappresenta la rarità e la fragilità dei pazienti affetti da questa malattia. La scelta del 21 giugno come data del Global Day non è casuale: coincide con il solstizio d'estate, un momento simbolico di rinascita e di speranza.
La SLA è una patologia rara che colpisce circa 2 o 3 individui ogni 100.000 all'anno. È un problema globale che interessa ogni parte del mondo e ha un impatto profondo sulla vita dei pazienti, compromettendo la capacità di movimento, il linguaggio, la deglutizione e altre funzioni vitali. Attualmente non esiste una terapia efficace per questa patologia: l'obiettivo del Global Day è informare e sensibilizzare sulla malattia e promuovere la raccolta di fondi per la ricerca.
Per approfondire su questa rara patologia, abbiamo incontrato Stefania Corti, direttore della Neurologia - Malattie Neuromuscolari e Rare, e Delia Gagliardi, neurologa.
Che cos'è la SLA?
La Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) è una patologia neurodegenerativa progressiva che comporta la perdita dei motoneuroni, ovvero le cellule nervose presenti nel cervello e nel midollo spinale responsabili del controllo dei movimenti muscolari volontari. Questa condizione interessa il sistema motorio, causando una graduale perdita di forza e massa muscolare in tutti i muscoli sottoposti a controllo volontario, inclusi quelli deputati alla respirazione. Nella maggior parte dei casi, la SLA si manifesta in modo sporadico, senza un'apparente predisposizione genetica. Tuttavia, nel 10-20% dei casi, la malattia è determinata da fattori genetici ereditari.
Quali sono i sintomi?
La SLA si manifesta con una gamma di sintomi che variano a seconda dell'area colpita, specialmente nelle fasi iniziali. Tra i segnali comuni figurano crampi muscolari, rigidità e tensione dei muscoli (spasticità), debolezza muscolare agli arti, fascicolazioni (tremori involontati) in una specifica regione come la mano, le gambe o la lingua. Man mano che la patologia progredisce, la debolezza e l'atrofia muscolare si estendono ad altre parti del corpo. I pazienti affetti da SLA giungeranno a uno stadio in cui non saranno in grado di rimanere in piedi, camminare, alzarsi o coricarsi autonomamente, né di utilizzare mani e braccia. Questa condizione comporterà difficoltà nella masticazione (disfagia), nella produzione di linguaggio (disastria) e nella respirazione (dispnea). Nelle fasi avanzate, i pazienti perderanno la capacità di respirare in modo indipendente,rendendo necessario il ricorso alla ventilazione assistita. Nonostante il progressivo deterioramento fisico, la maggior parte dei pazienti mantiene intatte le facoltà cognitive come il ragionamento, la memoria e la comprensione, rendendoli consapevoli del declino funzionale: questo può causare ansia e depressione.
Come viene diagnosticata?
Non esiste un singolo esame in grado di diagnosticare con certezza la SLA. Il processo inizia con la visita specialistica, durante la quale il medico raccoglierà un'anamnesi dettagliata ed eseguirà una valutazione oggettiva del paziente. Qualora sussista il sospetto di SLA, verranno effettuati esami neurologici a intervalli regolari per monitorare l'eventuale peggioramento dei sintomi come debolezza muscolare, atrofia e spasticità. Durante questi controlli, verranno valutati i riflessi, la forza muscolare e altre risposte neurologiche. A seconda della storia clinica del paziente, potrebbe essere necessario sottoporre lo stesso ad ulteriori esami e analisi genetiche.
Per escludere altre malattie e confermare la diagnosi, potrebbero essere eseguiti esami muscolari e di imaging, tra cui:
- elettromiografia (EMG): una tecnica di registrazione che rileva l'attività elettrica delle fibre muscolari, utile per la diagnosi della SLA.
- studio della conduzione nervosa (NCS): misura l'attività elettrica dei nervi e dei muscoli, valutando la capacità dei nervi di trasmettere segnali lungo il proprio percorso o ai muscoli.
- risonanza magnetica (RM): procedura non invasiva che sfrutta campi magnetici e onde radio per produrre immagini dettagliate del cervello e del midollo spinale.
Ci sono terapie?
Attualmente non esiste una cura definitiva per la SLA. Esistono due farmaci approvati, Riluzolo e Edaravone, sia dall'FDA (Food and Drug Administration) che dall'EMA (European Medicines Agency) che possono rallentare la progressione della malattia, ma il loro impatto rimane modesto. Recentemente, l'FDA ha approvato un terzo farmaco, Sodium phenylbutyrate-taurursodiol, che potrebbe avere un ulteriore effetto positivo, anche se limitato.
Un'importante novità è l'approvazione da parte dell'FDA e dell'EMA del farmaco Tofersen (oligonucleotidi antisenso) per il trattamento di pazienti affetti da SLA associata a una mutazione nel gene della superossido dismutasi 1 (SOD1-ALS). Questo rappresenta un passo avanti significativo per il trattamento di una specifica forma di SLA legata a una mutazione genetica.
Nonostante questi progressi, la ricerca continua per trovare terapie più efficaci e, potenzialmente, una cura definitiva per la SLA, una malattia neurodegenerativa grave e debilitante.
A che punto è la ricerca?
Gli sforzi della comunità scientifica stanno portando a significativi avanzamenti nella comprensione dei meccanismi alla base della SLA e allo sviluppo di potenziali nuove terapie. Il Policlinico è in prima linea in questo campo, ospitando studi pre-clinici e clinici ai quali i pazienti possono prendere parte. In particolare, approcci innovativi come la terapia molecolare con oligonucleotidi antisenso e la terapia genica rappresentano linee di ricerca promettenti, aprendo nuove prospettive per il trattamento di questa patologia devastante. I progressi compiuti alimentano la speranza di individuare soluzioni efficaci per contrastare la SLA.
Fondi PNRR, la ricerca su una nuova terapia per la SLA
Finanziato dal Ministero della Salute nell'ambito dei grant PNRR, al Policlinico di Milano è stato avviato un progetto di ricerca per lo sviluppo di una nuova terapia per la SLA: lo studio osserva gli effetti di una molecola chiamata microRNA (miR)129-5p su HuD, proteina importante per il funzionamento dei neuroni.
Il team di ricerca sta lavorando per migliorare le proprietà farmacologiche di un composto chiamato oligonucleotide antisenso (ASO) a partire dall'utilizzo di particolari peptidi che facilitano il suo ingresso nelle cellule e bloccare l'azione del miR129-5p. Gli effetti di questo trattamento saranno testati su modelli cellulari umani di SLA e valutati a livello cellulare e molecolare.
Il progetto prevede l'analisi dei livelli di miR129-5p in campioni di pazienti affetti da SLA per identificare sottogruppi che potrebbero rispondere meglio al trattamento. L'obiettivo è portare questo approccio innovativo alla sperimentazione clinica sull'uomo e, in futuro, estendere i benefici anche ad altre malattie neurologiche legate all'alterazione del miR129-5p.
Quali percorsi al Policlinico di Milano?
Al Policlinico di Milano è attivo uno specifico percorso diagnostico terapeutico (PDTA) per la SLA. L'assistenza ai pazienti affetti da SLA richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo professionisti sanitari come fisioterapisti, logopedisti, terapisti occupazionali e assistenti sociali. Inoltre, il supporto psicologico e l'assistenza sociale sono fondamentali per affrontare gli aspetti emotivi e sociali che accompagnano la malattia, sia per i pazienti che per le loro famiglie. In Policlinico è offerto un servizio di diagnosi molecolare sia dei principali geni associati alla patologia che di diagnostica genetica avanzata.
STORIE DAL POLICLINICO
Anna è affetta da SLA, ma è riuscita a realizzare il suo sogno più grande: diventare mamma nonostante la sua malattia. I primi sintomi evidenti sono comparsi proprio durante la sua gravidanza quando un giorno iniziò ad avere difficoltà a eseguire dei semplici movimenti con la sua mano destra. Azioni quotidiane come scrivere, aprire un cassetto o tenere in mano il cellulare, col passare dei mesi diventavano sempre più difficili.
Ogni gravidanza porta con sé gioia, ma anche preoccupazioni e per Anna se ne era aggiunta una molto grande. La diagnosi di SLA era stata per lei una doccia fredda, ma era determinata a far nascere la sua piccola Iris, e nonostante le difficoltà e la progressiva perdita delle capacità motorie e del linguaggio, Anna è riuscita a portare a termine la sua gravidanza e ad abbracciare la sua bambina.
Benché la malattia continui a progredire, Anna ogni giorno trova il suo modo per essere una mamma amorevole e presente, e grazie alla tecnologia riesce a comunicare e dare voce alle sue emozioni e pensieri.
*Anna e Iris, nomi di fantasia
21 Giugno - Giornata Mondiale SLA
Il 21 giugno si celebra la giornata mondiale dedicata alla lotta contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) e le malattie del motoneurone (MND), il cosiddetto "Global Day". La giornata è promossa dall'International Alliance of ALS/MND Associations, una federazione internazionale delle associazioni dei pazienti. Dal 1997, il 21 giugno è l'occasione in cui le persone di tutto il mondo si mobilitano per sottolineare l'importanza di identificare cause, trattamenti e cure efficaci per combattere la SLA.
La scelta del 21 giugno come data del Global Day non è casuale. Coincide con il solstizio d'estate, un momento simbolico di svolta e di speranza. È un giorno che evoca una sensazione di rinascita e rappresenta un nuovo punto di partenza per la ricerca, il trattamento e la cura della SLA.
La SLA è un problema globale. Colpisce persone in ogni paese del mondo. Non fa discriminazioni di razza, etnia, stato socioeconomico o regione. Per questo viene utilizzato l'hashtag #ALSMNDWithoutBorders