Sole in vacanza e fuochi estivi: i consigli per non rimanere scottati
— Rosy Matrangolo, con la consulenza scientifica di Emanuela Passoni, dermatologa
“A A Abbronzatissima” intonava Edoardo Vianello nell’estate del 1963 adattando in musica una verità ampiamente condivisa: il corpo baciato dal sole piace di più. Escludendo memorabili ritornelli sulle tintarelle di luna per una pelle color latte, questo mito è durato nei decenni e persiste tutt’ora: in questa stagione di tormentoni radiofonici è la giovane cantante Anna a convincerci che colei che è “Abbronzatissima”, sia anche “Bellissima”.
Nella stagione calda aumentano le occasioni di esposizione ai raggi UVA e UVB, e la saggezza popolare contiene spesso, a suo modo, un fondo di verità. Oltre a prendere il sole, siamo più propensi a organizzare un barbecue o un falò in compagnia.
Come godere dei benefici del periodo più radioso dell’anno senza rischi per la salute e come comportarsi in caso di scottaturee bruciature? Ne parliamo con Emanuela Passoni, dermatologa del Policlinico di Milano
Quali sono i benefici per la salute dell’esposizione solare?
L’esposizione al sole, oltre alla produzione di melanina che determina la classica “tintarella” con un piacevole effetto estetico, ha anche una azione fotoprotettiva in risposta ai raggi ultravioletti.
Gli effetti benefici dell’esposizione solare sono tanti. Innanzitutto, aumenta la produzione di vitamina D: la Radiazione Ultravioletta permette di sintetizzare questa vitamina che favorisce l’apporto di calcio, sono sufficienti 15-20 minuti di esposizione giornaliere. Il sole favorisce il miglioramento di alcune patologie dermatologiche come la psoriasi, la dermatite atopica e, allo stesso tempo, il rilassamento muscolare e la mobilità delle articolazioni.
Altro aspetto positivo è capacità di influenzare positivamente il metabolismo a beneficio della qualità del sonno e della produzione di neurotrasmettitori fondamentali per il ritmo sonno-veglia, con aumento della produzione notturna di melatonina, ormone che riduce lo stress e migliora la qualità del riposo.
Prendere il sole agevola la produzione di serotonina (ormone del benessere) e la liberazione di endorfine, con effetto positivo sull’umore e riduzione della percezione dello stress.
Quali sono invece i problemi dermatologici che possono insorgere in seguito a una prolungata e non protetta esposizione solare? Ci sono età più a rischio di altre, o fototipi più delicati?
Il primo rischio in cui si può incorrere sono le scottature che nel tempo possono rivelarsi dannose per la salute, per l’aumentata comparsa di macchie cutanee. Ustioni ripetute inoltre aumentano la probabilità che insorgano tumori della pelle come il melanoma. Le personee più a rischio sono i bambini sotto i 3 anni perché la loro pelle è ancora molto delicata e gli anziani la cui attività di fotoprotezione cutanea è ridotta.
Cosa sono le "scottature"? C'è differenza rispetto agli eritemi solari? Quali sono le caratteristiche di queste problematiche?
L’eritema solare è una infiammazione della pelle che può svilupparsi in seguito a esposizione eccessiva ai raggi UV e si manifesta con prurito e arrossamento più o meno intenso (eritema). La scottatura è caratterizzata non solo da eritema, ma anche da accumulo di liquidi (edema) nella zona interessa con eventuale formazione di bolle. Se la superficie interessata è ampia possono comparire sintomi generali come febbre, vertigini, mal di testa, e malessere generale.
Ma non solo sole. Le bruciature in estate possono essere accidentali e dovute all’utilizzo di piccoli o grandi fuochi durante falò, grigliate, vacanze in campeggio. Come comportarsi quando accade?
È necessario rimuovere abiti, anelli o collane circostanti la bruciatura e immergere la zona colpita in acqua fresca corrente o applicare impacchi freschi fino a quando il dolore non cessa e per almeno per 15-20 minuti.
Se la parte ustionata è coperta da vestiti, bagnare con acqua fredda subito gli indumenti e solo dopo rimuoverli delicatamente, ad eccezione di quelli presenti sulla zona interessata, che invece non vanno rimossi. Non va mai applicato ghiaccio, perché rallenta l’afflusso di sangue alla zona e può danneggiare ulteriormente il tessuto. Successivamente, va applicato un bendaggio sterile con una garza grassa per proteggere la zona ustionata. Se compaiono vesciche non bisogna romperle, la zona ustionata non va mai sfregata.
Consigliata è l’assunzione di farmaci anti-infiammatori, come ibuprofene o naproxene per alleviare il dolore, ridurre l’infiammazione e aiutare la guarigione.
Quando la bruciatura si è completamente rimarginata, potrebbe rimanere una cicatrice e sarà necessario applicare una crema con alto fattore di protezione solare.
Come riconoscere i livelli di importanza di una bruciatura?
Gli strati della pelle sono principalmente tre: l'epidermide, il derma e la sottocute, ognuno dei quali è formato da più strati. Le ustioni, a seconda della gravità, possono essere di diverso grado. Ustione di I° grado: interessa solo l’epidermide che si presenta arrossata e dolorante; di II° grado: il danno riguarda l’epidermide e il derma. Oltre al rossore sono presenti vescicole e bolle; di III° grado: sono danneggiati tutti e tre gli strati e la pelle si presenta secca, ispessita come il cuoio; infine, di IV° grado la più grave, in cui vengono danneggiati muscoli, ossa e nervi.
Quali prodotti è bene avere sempre con sé come primo soccorso?
La cura dell’ustione dipende dalla gravità. Solitamente, per le lesioni di primo grado non c’è bisogno dell’intervento del medico: dopo aver raffreddato la zona, basta applicare una pomata cicatrizzante e lasciare la parte lesionata senza bendaggio.
Un kit per le ustioni dovrebbe comprendere guanti sterili, garze, bende, cerotti, soluzione fisiologica, forbici tagliabendaggi, creme lenitive/cicatrizzanti.
Per ogni dubbio è importante rivolgersi al proprio medico poiché in caso di ferita aperta potrebbe essere consigliato l’utilizzo di un antibiotico topico per evitare infezioni.
Quando invece è meglio recarsi in un Pronto Soccorso?
Sicuramente quando l'ustione è estesa e profonda, per intenderderci dal II° grado in su, e in tutti quei casi in cui si nota un ritardo nella guriagione e comparsa di infezione.