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02/09 2024
Salute

Antibiotico resistenza: 5 cose da sapere

— Valentina Meschia, con la consulenza scientifica di Alessandra Bandera infettivologa

Il primo antibiotico, scoperto nel 1928, fu la penicillina: da allora questa categoria di farmaci ne ha fatta di strada rivoluzionato la cura di tante malattie causate da batteri. 

Negli anni però, troppe persone hanno iniziato a utilizzare gli antibiotici senza una prescrizione medica, assumendoli con leggerezza e anche in caso di malattie causate da virus. Risultato?batteri si sono adattati e sono diventati resistenti, anche a più antibiotici contemporaneamente.

Per saperne di più ne abbiamo parlato con Alessandra Bandera, direttrice delle Malattie Infettive del Policlinico di Milano.

 


 

Cosa significa che un batterio ha sviluppato antibiotico-resistenza?

La resistenza agli antibiotici avviene quando i batteri (ma anche i funghi) sviluppano la capacità di sconfiggere i farmaci progettati per ucciderli divenendo così inefficaci. I germi così continuano a crescere e a moltiplicarsi. Le infezioni causate da germi resistenti agli antibiotici sono quindi difficili, e a volte impossibili, da trattare. Questo richiede lunghi periodi in ospedale, visite mediche di controllo e alternative farmacologiche.
 

Qual è il principale pericolo dell'antibiotico-resistenza?

Tornare indietro di 100 anni nella capacità di curare alcune malattie un tempo mortali, ma ai giorni d'oggi guaribili come infezioni, polmoniti batteriche e tubercolosi. L'antibiotico-resistenza non è un pericolo solo per la nostra salute ma anche per la sanità pubblica: senza antibiotici efficaci sarebbe impossibile contrastare gravi infezioni in caso di trapianto d'organo, chemioterapia, ricoveri in terapia intensiva e tantissime altre procedure mediche, comprese le cure odontoiatriche.

La resistenza agli antibiotici non significa che l'organismo sta diventando resistente agli antibiotici: sono i batteri che sono diventati resistenti agli antibiotici progettati per ucciderli.

 

Quanto è diffuso il problema?

L'antibiotico-resistenza è uno dei problemi di salute pubblica più urgenti al mondo: può colpire non solo le persone a tutte le età, ma è un problema diffuso anche in ambito veterinario e agricolo. L'Italia è prima in Europa per numero di morti legate all'antibiotico-resistenza: le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli otto patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species) si mantengono più alte rispetto alla media europea.

Si può prevenire l'antibiotico-resistenza?

Non si può evitare completamente il rischio di infezioni resistenti e alcune persone sono più a rischio di altre ad esempio le persone con malattie croniche. Il lavaggio delle mani rimane uno dei modi migliori per prevenire le infezioni, evitare di ammalarsi e prevenire quindi anche la diffusione di germi. I vaccini sono un'altra importante strategia di prevenzione, capace di proteggerci anche dalle infezioni causate da germi resistenti agli antibiotici.
Inoltre, in caso di sospetta infezione batterica bisogna sempre rivolgersi al medico ed evitare auto-prescrizioni di antibiotici per evitare il trattamento antibiotico nei casi in cui non sia necessario.

 


Antibiotico-resistenza: la ricerca in Policlinico 
Il team delle Malattie Infettive del Policlinico di Milano sta affrontando il tema dell'antibiotico-resistenza attraverso ricerche scientifiche sia di tipo osservazionale sia traslazionale, che hanno ricevuto finanziamenti nazionali e internazionali. L'obiettivo principale di questi studi è definire meglio i meccanismi messi in atto dal germe e dalle difese immunitarie dell'ospite per diffondere/controllare la resistenza agli antibiotici; ma tra gli scopi c'è anche quello di valutare l'effetto di una politica di antimicrobial stewardship sulla diffusione dei batteri multi-resistenti. I nostri medici effettuano inoltre consulenze personalizzate per la gestione della terapia antibiotica nei pazienti di tutte le Unità operative del Policlinico, e abbiamo attivato percorsi ambulatoriali dedicati alla valutazione della profilassi o della terapia antibiotica, con possibilità di somministrare i farmaci anti-infettivi per via endovenosa anche in regime ambulatoriale.