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04/09 2024
Salute

Obesità: quando trattarla con la chirurgia bariatrica

— Rosy Matrangolo e Valentina Meschia, con la consulenza scientifica degli specialisti della Chirurgia Generale e Mini-Invasiva

Abitudini alimentari scorrette, sì. Ma anche condizioni patologiche possono portare all'obesità.
 
L'aumento ponderale eccessivo e patologico è considerato un importante problema di salute pubblico, un fattore di rischio per l'insorgenza di diabete, ipertensione arteriosa e tumori.
In che modo la chirurgia può contribuire a un significativo calo del peso corporeo migliorando la qualità di vita delle persone obese?

Ne abbiamo parlato con Elisa Galfrascoli, specialista della Chirurgia Generale e Mini-Invasiva, diretta da Luigi Boni.
 

In caso di obesità, quando si ricorre alla chirurgia?

Inizialmente è stato difficile accettare, da parte di tutta la comunità medica, il concetto che l’obesità si potesse curare in sala operatoria. La chirurgia che si occupa del trattamento di pazienti affetti da grave e patologico eccesso di peso si chiama bariatrica e nasce in Italia verso la metà degli anni ’70. Essa si rende necessaria quando l’obesità o le patologie associate non rispondono alle terapie, alla dieta e ai cambiamenti di comportamento.

Quali sono le tipologie di intervento che rientrano in questa specialità?

I trattamenti bariatrici possono essere riassunti in due tipi di approcci: endoscopici o chirurgici.
I trattamenti endoscopici sono il pallone endogastrico e la restrizione gastrica endoscopica (endosleeve): vengono effettuati mediante gastroscopia e consistono nel ridurre la capacità gastrica inducendo un precoce senso di sazietà.
I trattamenti chirurgici invece si dividono in: restrittivi, misti e malassorbitivi. Gli interventi di tipo restrittivo agiscono riducendo le dimensioni dello stomaco, fornendo un precoce senso di sazietà e riduzione dell’introito alimentare (sleeve gastrectomy e bendaggio gastrico). Negli interventi misti, come il Bypass Gastrico, OAGB (One Anastomosis Gastric Bypass) e SADI (Single Anastomosis Duodenal-Ileal bypass) il calo ponderale avviene, non solo per riduzione dell’apporto di cibo, ma anche per una riduzione dell’assorbimento degli alimenti e un effetto ormonale (influenza sulla secrezione di entero-ormoni e centri regolatori ipotalamici di fame/sazietà). Infine, i malassorbitivi puri, come la diversione bilio pancreatica e il bypass bilio intestinale, rivestono ormai solo ruoli marginali.

Si tratta di chirurgia mininvasiva?

In Italia più del 97 % degli interventi di chirurgia bariatrica viene effettuato con tecnica mini-invasiva seguendo tecniche endoscopiche e laparoscopiche. Grazie alla standardizzazione delle procedure, all’incremento delle skills chirurgiche laparoscopiche e all’accurata preparazione per correggere tutti i fattori di rischio prima di affrontare l’intervento chirurgico, le complicanze di questi tipi di intervento sono sovrapponibili a quelle di interventi di routine, come la colecistectomia.

Infine, chi stabilisce se il paziente con obesità è idoneo ad accedere a questi tipi di interventi?

Serve una valutazione multidisciplinare con chirurgo, dietista/dietologo, psicologo/psichiatra, endocrinologo ed eventuali ulteriori specialisti in base alla singola storia clinica, per individuare il tipo di procedura più adatta. Per poter procedere alla valutazione il paziente con documentato fallimento di terapia dietetico comportamentale, deve essere motivato ad apportare modificazioni dello stile di vita e accettare un follow-up a lungo termine. Il paziente che accede a trattamento bariatrico deve avere una età compresa, salvo casi motivati, tra 18 e 65 anni.

 


Chirurgia Bariatrica al Policlinico di Milano
Un team di specialisti per un approccio multidisciplinare
 

Il Policlinico di Milano è stato uno dei precursori nel trattamento della obesità. Fin dagli anni Ottanta si è occupato di chirurgia bariatrica ad alti livelli e con approccio multidisiplinare. Attualmente l’attività annuale è nell’ordine di cira 50 pazienti sottoposti a procedure chirurgiche o endoscopiche e più di 300 persone inserite nel percorso multidisciplinare. L’obiettivo è incrementare le risorse e le possibilità di cura di questi pazienti per poter far fronte alla crescente domanda sul territorio, in quanto l’obesità rappresenta un problema in costante aumento nella popolazione.

La collaborazione con il Centro di riferimento Obesità e Lavoro dell'Ospedale consente di offrire un supporto multidisciplinare con percorsi di cura e preparazione personalizzati. Inoltre, non tutti i pazienti sono idonei a chirurgia, grazie a questa sinergia si riesce a offrire a tutti un percorso di cura, sia esso chirurgico, endoscopico o dietetico-comportamentale.

Infine, per offrire una maggior completezza diagnostica, è attiva una collaborazione con il team della Gastroenterologia ed Epatologia dell'Ospedale, per offrire uno screening per le patologie epatiche nei pazienti con steatosi epatica.