notizia
12/09 2024
Attualità

Lavoro, violenza di genere e salute della donna. Ne hanno parlato le nostre specialiste a Il tempo delle donne del Corriere

— Rosy Matrangolo

Ma davvero non siamo ancora pronti per vivere in una società in cui le donne sono indipendenti e realizzate? I numeri non sono celebrativi: in Italia, in media, gli uomini hanno uno stipendio più alto del 15% per mansioni di pari responsabilità; secondo l’Istat il divario si allarga notevolmente nei settori più qualificati e per il personale dirigente, in cui la forbice sfiora il 27%. Il 72,8% delle dimissioni volontarie dei neo genitori riguarda le madri, a dimostrazione che la conciliazione tra famiglia e professione sia appannaggio soprattutto femminile. Nell’ambito medico, i primari in Ostetricia sono tuttora per la stragrande maggioranza uomini, pur sia assodato che le professioni sanitarie e di cura restano prevalentemente rappresentate da donne. 

Non un mero elenco di dati spiacevoli, però, è stato il focus del convegno “Lavoro, violenza di genere e salute della donna: l’empowerment femminile attraverso cultura e medicina”, per la rassegna di eventi “Il tempo delle Donne”, organizzata dal Corriere della Sera. 

Nell’Aula Magna della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano si sono confrontate e raccontate professioniste di prim’ordine per descrivere le molteplici connessioni tra crescita professionale, equilibri familiari e riconoscimento culturale delle differenze di genere. I tetti di cristallo non sono gli unici e ultimi ostacoli di una società fortemente incentrata su valori maschili: l’autostima e l’empowerment sono minacciati da pericoli subdoli come la violenza economica nella coppia o le malattie femminili non riconosciute dal mondo del lavoro e stigmatizzate dalla società.

Non è possibile trovare un’unica via per raggiungere l’Obiettivo 5 dell'Agenda 2030 sullo Sviluppo Sostenibile, ossia il raggiungimento dell’Uguaglianza di genere, perché occorre fare i conti con la discriminazione nella discriminazione. La violenza domestica e sessuale, il background migratorio o la condizione di disabilità costituiscono la più grave emergenza: gli ambulatori medici e i Pronto Soccorso sono approdi nevralgici per intercettare e prevenire situazioni di violenza contro le donne, contribuendo ad apportare un impatto positivo sulla qualità della vita di donne che non osano nemmeno ad ambire a una vita gratificande e soddisfacente, ma semplicemente dignitosa.

Un panel d’eccezione: tra le relatrici intervenute, anche diverse professioniste del nostro Ospedale: Laila Micci e Donatella Galloni dello SVSeD hanno parlato di violenza economica; Alessandra Kustermann, dell’associazione SVS Donna Aiuta Donna e già primario alla Clinica Mangiagalli, ha palato di empowerment femminile e lavoro nella donna che ha subito violenza domestica; Giussy Barbara dello SvSeD si è occupata della paziente ginecologica nel contesto lavorativo insieme alla ricecatrice Francesca Parisi mentre, con il medico legale Cristina Cattaneo ha parlato di come identificare e prevenire la violenza di genere in contesti sanitari. Francesca Merzagora, presidente della Fondazione Onda ETS ha presentato un’indagine sulle donne nella ricerca medica.

A condurre i lavori Irene Cetin, direttrice dell'Ostetricia della Clinica Mangiagalli del Policlinico di Milano e Simona Ravizza, giornalista del Corriere della Sera. In apertura, l'intervento del nostro direttore generale Matteo Stocco.