Integratori alimentari e farmaci fitoterapici. Errori comuni e consigli per proteggere i reni
— di Valentina Castellano Chiodo, con la consulenza scientifica di Giuseppe Castellano, nefrologo
Come funzionano gli integratori alimentari e i farmaci fitoterapici? Si possono assumere senza correre rischi? Se li trovo al supermercato li prendo senza consultare il medico? Alzi la mano, chi almeno una volta nella vita non si è fatto queste domande e ha pensato di fare da sé, credendo di avere bisogno di un integratore per favorire il dimagrimento o potenziare i muscoli, magari fidandosi di qualche consiglio letto su una rivista, ascoltato in palestra o nei programmi TV.
Per sapere di più sugli integratori e capire cosa occorre fare o evitare per “proteggere” i nostri reni ne abbiamo con Giuseppe Castellano, direttore della Nefrologia, Dialisi e Trapianti di Rene al Policlinico di Milano.
Quale effetto hanno gli integratori alimentari e i farmaci fitoterapici sui reni?
Ci troviamo in un periodo storico in cui alcuni integratori alimentari o farmaci fitoterapici (cioè derivanti dalle piante) possono addirittura causare un danno renale, cioè diventare nefrotossici. Ne sono un esempio quelli ottenuti con erbe di origine orientale, utilizzate per ottenere per esempio effetti “drenanti” a livello urinario ma che in realtà risultano molto tossiche per il rene; un altro esempio è rappresentato da integratori contenenti elevate concentrazioni di proteine, particolarmente in voga tra chi, praticando attività fisica, si affida ad alcuni nutrizionisti che non considerano quanto l’eccesso di proteine possa “affaticare” il rene, determinando danni spesso irreversibili. Bisogna inoltre considerare che in persone con ipertensione, diabete o obesità l’utilizzo di integratori “iperproteici” aumenta il rischio di sviluppare una malattia renale.
In generale gli integratori vengono assunti per bilanciare le carenze nutritive (come ferro, magnesio e potassio). Come possiamo riconoscere queste carenze? Esistono esami specifici?
Nel corso di una visita con il nefrologo o col medico di famiglia ed eseguendo gli esami del sangue (potassiemia, sideremia, magnesiemia, etc.) è possibile identificare eventuali carenze. Ad esempio, nel caso di integratori alimentari a base di potassio sarà necessario assumerli sotto stretto controllo medico, per evitare l’eccesso (iper-potassiemia) o una la carenza (ipo-potassiemia), condizioni entrambe pericolose per il cuore. Infatti, le alterazioni della concentrazione di potassio del sangue potrebbero determinare serie aritmie cardiache.
Alimentazione bilanciata e attività sportiva per una vita sana. Gli integratori come contribuiscono?
Una persona in salute non ha bisogno di particolari integratori. Essi vanno utilizzati solo se necessari e cioè in presenza di una carenza diagnosticata dal medico. Infine, è bene ricordare che la salute dei reni va preservata con una buona dieta mediterranea, l’astensione dal fumo di sigaretta, una attività fisica regolare (circa 150 minuti a settimana) e riducendo il peso corporeo.
Cosa sono gli integratori?
Gli integratori, come dice il nome, aiutano a integrare la dieta e sono una fonte concentrata di sostanze nutritive tra le quali vitamine, minerali e aminoacidi. Essi hanno un effetto nutritivo o fisiologico e possono essere alimentari (non farmaci) o fitoterapici (riconosciuti come farmaci).
Gli integratori possono essere mono composti o composti da più sostanze, in forme pre-dosate ed essere assunti in forma di compressa, di capsula oppure in polvere.
Gli integratori possono migliorare lo stato di salute e a favorire il regolare funzionamento dell’organismo, ma è necessario consultare il medico o il farmacista prima di assumerli, in quanto potrebbero arrecare danni.