Farmaci “made in Policlinico di Milano”, grazie all’expertise di specialisti e professionisti dell’Ospedale
— di Ilaria Coro con la consulenza scientifica degli specialisti del Policlinico di Milano
Vasi in maiolica, mortai, formulari e ricette: sono strumenti che hanno segnato nei secoli la storia della Farmacia. Nel 1456, quando ha visto la luce il Policlinico di Milano, è stato fin da subito previsto un intero cortile dedicato a questa attività. La Farmacia è infatti ancora oggi uno dei cuori pulsanti dell’Ospedale. Ma ora - oltre a sciroppi, pomate, cartine e capsule – vengono preparati “in casa” anche farmaci chemioterapici per le cure oncologiche, i prodotti all’avanguardia di terapia genica per il trattamento di malattie rare e le terapie nutrizionali parenterali. Un progresso reso possibile grazie alla tecnologia ma anche all’expertise multidisciplinare di farmacisti ospedalieri, infermieri e tecnici di laboratorio. Per saperne di più, ne abbiamo parlato con l’equipe della Farmacia del Policlinico di Milano, diretta da Marcello Sottocorno.
Di cosa si occupa la Farmacia del nostro Ospedale?
Le nostre principali attività riguardano non solo i farmaci ma anche i dispositivi medici, diagnostici e altro materiale sanitario, dall'acquisto alla distribuzione in tutti reparti dell'Ospedale. Inoltre, c’è un team dedicato che, su indicazione dei medici, allestisce terapie e medicinali personalizzati in base alle esigenze del paziente.
Qual è il vantaggio di allestire direttamente in Ospedale i prodotti farmaceutici che non si trovano già pronti in commercio?
Si tratta di una grande opportunità per i pazienti del Policlinico di Milano: in questo modo possiamo rispondere alle richieste che l’industria farmaceutica non riesce a soddisfare. Con gli stessi strumenti che si usavano un tempo – come mortai, bilance e spatole -, siamo in grado di formulare preparazioni personalizzate di pomate, sciroppi, e cartine. Quest’ultime sono una tra le più antiche forme farmaceutiche “solide monodose” costituite da bustine di carta oleata che contengono miscele di polveri, con dosaggi pediatrici o ad hoc per il singolo paziente, non reperibili sul mercato. Gli sciroppi, invece, sono fondamentali anche nel caso di pazienti disfagici, che hanno difficoltà a deglutire a causa ad esempio di patologie a carico dell'esofago, disturbi neuro-vascolari, demenza senile, morbo di Parkinson e alcuni tumori. Ma le preparazioni “made in home” non sono finite.
Ad esempio, quali altri prodotti vengono preparati qui al Policlinico di Milano?
In ambiente sterile, con l’uso di cappe ad alto flusso, vengono allestite le sacche per le nutrizioni parenterali - per la somministrazione endovenosa di nutrienti come carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali, acqua, elettroliti e oligoelementi quando le condizioni di salute del paziente non permettono l’alimentazione “per bocca” – e i chemioterapici e anticorpi monoclonali per le cure oncologiche.
Inoltre, contribuiamo attivamente alle sperimentazioni cliniche che consentono di fornire in anticipo farmaci innovativi ai pazienti, prima che vengano messi in commercio. Come è successo con la terapia genica per la cura di alcune malattie rare, per cui il Policlinico di Milano è un punto di riferimento per diagnosi e cura. Per fare un esempio concreto, possiamo citare la terapia genica per il trattamento dell’emofilia A grave, autorizzato all’uso dall'Agenzia Italiana del Farmaco a gennaio 2024 e per cui ad aprile è stato trattato qui in Policlinico il primo paziente italiano.
Quali sono le prospettive della Farmacia per il futuro nel Nuovo Policlinico?
È previsto un ampliamento dei laboratori dove vengono preparati i farmaci, consentendo l’inserimento del supporto robotico nell’allestimento di antibiotici, nutrizioni parenterali e chemioterapici.
Un sistema robotico potrebbe essere utilizzato anche per lo stoccaggio e la distribuzione automatizzata dei farmaci ma adesso è ancora presto per parlarne.
25 settembre, Giornata Mondiale del Farmacista