Orticaria cronica, come riconoscerla e quali sono le terapie più efficaci?
— Redazione, con la supervisione scientifica del team dermo-allergo del Policlinico di Milano
Prurito insopportabile, pomfi, infiammazione: quando l’orticaria colpisce - e non raramente perché i dati ci dicono che il 15-20% della popolazione generale ha vissuto almeno un episodio di orticaria nel corso della vita - è davvero “irritante” e debilitante.
Meno diffusa è fortunatamente la patologia nella sua cronicizzazione: l’orticaria cronica, che si presenta con più frequenza nella popolazione femminile. Ne parliamo con Silvia Mariel Ferrucci, dermatologa del team del Policlinico di Milano.
Cos’è l’orticaria cronica?
L’orticaria cronica è definita, secondo le linee guida internazionali vigenti, come la persistenza di lesioni pomfoidi e/o angioedema per più di 6 settimane. Queste orticarie sono di diverso tipo: l’orticaria cronica spontanea compare senza un evidente stimolo scatenante, mentre l’orticaria cronica inducibile è scatenata da uno stimolo come sfregamento, pressione, caldo, freddo, vibrazione o esposizione a radiazioni ultravioletti. Nell’orticaria cronica colinergica, in particolare, il fattore scatenante è il riscaldamento della cute da agenti esterni o per esercizio fisico.
Come si manifesta?
I pomfi sono la manifestazione più evidente e si riconoscono come lesioni eritemato-edematose di breve durata: regrediscono infatti nell’arco delle 24 ore senza esiti. In genere sono pruriginosi, ma possono essere associati a bruciore e dolore. L’angioedema, in particolare, è un gonfiore che si sviluppa velocemente per edema del derma profondo e del sottocute. Interessa più frequentemente il volto (palpebre, labbra) ma può coinvolgere i padiglioni auricolari, le mani, i piedi e i genitali.
Nella maggior parte dei pazienti con orticaria cronica spontanea moderata o grave le lesioni si verificano quasi tutti i giorni disturbando il sonno e lo svolgimento delle attività quotidiane. Inoltre, l'attività di malattia può cambiare marcatamente nel tempo nello stesso paziente, con periodi di settimane e mesi in cui non si verificano sintomi. In alcuni pazienti, fattori scatenanti non specifici come lo stress o le infezioni possono sporadicamente portare all’esacerbazione della malattia.
Quali sono gli impatti dell’orticaria cronica sulla qualità di vita di chi ne soffre?
La maggior parte delle manifestazioni regredisce spontaneamente in un periodo che va dai 2 ai 5 anni. In circa il 20% dei pazienti la malattia persiste per più di 5 anni.
Oltre all'impatto visivo dei sintomi a livello epidermico, la qualità della vita dei pazienti affetti è ridotta a causa del prurito che interferisce con il riposo notturno, le attività quotidiane, le relazioni, la produttività lavorativa e il benessere emotivo. L’orticaria cronica ha un elevato impatto socioeconomico sia per i costi diretti (farmaci e visite mediche) che per i costi indiretti (assenza o efficienza ridotta durante il lavoro).
Quali sono le terapie a oggi disponibili per trattare l’orticaria cronica?
Non esiste a oggi un trattamento risolutivo e tutte le opzioni terapeutiche raccomandate nelle linee guida hanno come obiettivo la remissione completa di segni e sintomi. Gli antistaminici di seconda generazione sono le terapie di prima linea. Diversi studi pubblicati hanno riportato che solo il 39% dei pazienti risponde a dosi standard mentre il 63% dei pazienti migliorano con l'aumento della dose. Se il paziente non trova beneficio con dosaggi alti di antistaminici in circa 2-4 settimane o prima, si passa alla seconda linea che prevede la terapia con anticorpo monoclonali in aggiunta all’antistaminico non sedativo di seconda generazione. Il passaggio alla terza linea di cure prevede, invece, l’utilizzo di ciclosporina in aggiunta agli antistaminici a seguito dei dovuti accertamenti in quanto tale terapia non è ben tollerata o può essere interrotta a causa di eventi avversi. La ciclosporina è generalmente usata per brevi periodi anche se il trattamento a lungo termine a basse dosi è stato riportato in letteratura come sicuro ed efficace.
Il consiglio è di rivolgersi ai centri di riferimento, in grado di individuare precocemente la diagnosi corretta e avviare terapie mirate.
Il Policlinico di Milano è parte della rete UCARE, network mondiale per la diagnosi, ricerca e cura della orticaria cronica. Gli obiettivi principali delle UCARE GA²LEN sono fornire l'eccellenza nella gestione dell'orticaria, aumentare la conoscenza dell'orticaria attraverso la ricerca e l'educazione e promuovere la consapevolezza dell'orticaria attraverso il patrocinio di diversi attività alle quale noi partecipiamo attivamente
1 ottobre: Giornata Mondiale dell'Orticaria