Omaggio a Giovanni Pietro Carcano, una mostra per celebrare il “secondo fondatore dell’Ospedale Maggiore”
— di Valentina Castellano Chiodo
Il Policlinico di Milano celebra uno dei suoi più grandi benefattori
Per ricordare il 400° dalla morte di Giovanni Pietro Carcano, fino al 31 ottobre i visitatori del Museo dell'Ospedale "I tesori della Ca’ Granda", troveranno come benvenuto nella prima sala, il nobile ritratto e una teca con alcuni documenti che ricordano la storia e le volontà di quello che è considerato il “secondo fondatore dell’Ospedale Maggiore”, (oggi denominato Policlinico di Milano), che all’epoca fu secondo solo al duca di Milano Francesco Sforza, che ne avviò la costruzione.
Giovanni Pietro Carcano, visse fra il 1559 e il 1624 ed era originario di Cantù (Como): fu soprannominato il Ricco, in quanto fortunato e lungimirante banchiere e commerciante di lane. Nel testamento lascia l’usufrutto di metà del suo patrimonio per 16 anni all’ospedale, con l’obbligo di ingrandire il fabbricato, i cui lavori erano fermi da tempo per mancanza di fondi. Questo permise di ridare avvio all’enorme cantiere della Ca’ Granda, di costruire tra il 1625 e il 1659 la chiesa dell’Annunciata e la sottostante cripta, le preziose sale capitolari, ma anche il cortile maggiore e alcune ali dell’edificio, che oggi ospitano l’Università Statale di Milano e si possono ammirare in tutto il loro splendore.
Al progetto e alla guida del cantiere furono chiamati Francesco Maria Richini, il più importante architetto dell’epoca, e prestigiosi artisti che prestarono la loro opera per decorare, come Francesco Barbieri “il Guercino” che dipinse la pala d’altare della chiesa, Camillo Procaccini che disegnò le decorazioni delle finestre e Giovan Pietro Lasagna che si occupò delle sculture in facciata. Il ritratto di Giovanni Pietro Carcano fu realizzato da Giacomo Antonio Santagostino nel 1643, artista proveniente da una famiglia di pittori della zona del lago di Como.