Un nuovo anticorpo monoclonale per contrastare il virus respiratorio sinciziale (RSV)
— Redazione, con la consulenza scientifica di Monica Fumagalli, neonatologa e Paola Marchisio, pediatra
In Lombardia dal 1° novembre al via l’immunizzazione gratuita con anticorpo monoclonale a tutti i bambini nati dal 1° gennaio 2024 e che nasceranno fino al 31 marzo 2025. Il Policlinico di Milano è tra gli Ospedali in cui verrà effettuata al momento della nascita l’immunizzazione gratuita contro il virus respiratorio sinciziale (RSV), responsabile di bronchioliti e polmoniti nei più piccoli.
Nel 2023 in Regione Lombardia sono stati circa 3.000 i bambini di 0-12 mesi che hanno affrontato un ricovero ospedaliero per infezione respiratoria da RSV. Per prevenire questa patologia Regione Lombardia ha avviato una campagna dedicata all'immunizzazione anti-RSV.
Si stima che ogni anno nel mondo si verifichino circa 33 milioni di episodi da RSV nei bambini di età inferiore a 5 anni, condizione che può portare anche al ricovero in ospedale e a conseguenze più gravi.
Per saperne di più ne abbiamo parlato con Monica Fumagalli, direttrice della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale e Paola Marchisio, direttrice della Pediatria-Pneumoinfettivologia del Policlinico di Milano.
Che cos’è RSV?
Il virus respiratorio sinciziale è un virus stagionale, tipicamente invernale, che in Italia circola solitamente da metà novembre a fine marzo con un picco a metà febbraio. È la causa più comune di bronchioliti e polmoniti nell’infanzia ed è la prima causa di ricovero ospedaliero nei neonati in tutto il mondo.
Come si trasmette?
L'infezione da RSV si trasmette per via aerea attraverso l'inalazione di goccioline generate da uno starnuto o dalla tosse o dal contatto diretto con bocca o naso.
Come si manifesta?
Quando l’infezione da RSV è limitata alle alte vie respiratorie il bambino manifesta sintomi come starnuti e tosse, mentre quando si estende alle basse vie respiratorie causa bronchiolite e/o polmonite che possono portare affaticamento respiratorio, apnee e difficoltà ad alimentarsi. La gravità dell’infezione da RSV è maggiore nei bambini di età inferiore a 1 anno.
RSV oltre a causare infezioni respiratorie acute, che spesso necessitano di ospedalizzazione, è responsabile anche di effetti a lungo termine sulla salute respiratoria dei bambini infettati. È ormai evidente che la bronchiolite da RSV può determinare broncospasmo ricorrente nei primi anni di vita e può essere associata allo sviluppo di asma in età adulta.
Perché è importante prevenire l’RSV?
Perché non esiste una terapia specifica per curare questa infezione. Seguire misure di igiene ambientale e comportamentale, come la pulizia e il lavaggio frequente delle mani evitando il contatto con persone malate, e l’immunizzazione con l’anticorpo monoclonale, sono importanti strategie per prevenire questa infezione.
Per chi è indicata l’immunizzazione con anticorpo monoclonale?
Per i neonati che nascono dal 01 novembre 2024 al 31 marzo 2025 l’anticorpo monoclonale viene offerto nel Punto Nascita ospedaliero. Per i bambini nati dal 01 gennaio 2024 al 31 ottobre 2024 invece viene offerto dai Pediatri di Libera Scelta o nei Centri Vaccinali in occasione delle vaccinazioni previste per l’infanzia o singolarmente.
Come si somministra?
È prevista una singola iniezione per via intramuscolare, nella parte antero-laterale della coscia del bambino.
Infine, vaccino e anticorpo monoclonale agiscono allo stesso modo?
No. I vaccini prevengono la malattia, stimolando il sistema immunitario della persona ricevente a produrre anticorpi contro alcune proteine denominate “antigeni” presenti sulla superficie del virus, mentre l’anticorpo monoclonale blocca direttamente il virus, senza dover prima attivare il sistema immunitario, impedendogli di entrare nelle cellule dell’apparato respiratorio.
Quasi tutti i bambini vengono infettati da questo virus almeno una volta entro i 2 anni di vita e la Campagna di Immunizzazione anti- RSV offerta su larga scala a tutti i neonati ha come obiettivo quello di ridurre significativamente i ricoveri ospedalieri, gli accessi al Pronto Soccorso e le forme gravi e complicate di malattia da RSV.