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04/12 2024
Salute

Fondo oculare: l'esame che svela le malattie dell'occhio, ma non solo

— di Valentina Castellano Chiodo, con la consulenza scientifica di Alessandro Bindella, oculista

L’esame del fondo oculare (dal latino fundus oculi, come viene ancora denominato) permette allo specialista di rilevare alcune patologie dell’occhio che possono danneggiare la vista, ma anche di controllare la salute del paziente più in generale. Lo studio della retina, del nervo ottico e del corpo vitreo, infatti, aiuta i medici a diagnosticare numerose patologie non solo oculistiche, ma anche sistemiche, come ad esempio il diabete o le malattie cardiocircolatorie. 

Per saperne di più su questo esame, abbiamo incontrato Alessandro Bindella, specialista dell’Oculistica del Policlinico di Milano.


In cosa consiste l’esame del fondo oculare?

L’esame del fondo oculare studia tutte strutture situate nella parte posteriore dell’occhio, cioè dietro al cristallino (retina, coroide, corpo vitreo, papilla ottica e albero vascolare)*Dura pochi minuti ed è indolore, viene eseguito utilizzando una fonte luminosa (lampada a fessura) o un oftalmoscopio (uno strumento che permette di guardare dentro l’occhio): questi strumenti consentono l’illuminazione e l’osservazione delle strutture del fondo dell’occhio grazie a lenti speciali che ne permettono la messa a fuoco. Il paziente è seduto, dovrà tenere gli occhi spalancati e spostare lo sguardo seguendo le indicazioni per favorire l’esplorazione di tutti i quadranti del fondo oculare. L’esame in genere richiede l'instillazione di un collirio per dilatare la pupilla per una migliore visione del fondo oculare. Lo specialista in base alla storia clinica, alle strutture da esaminare e alla trasparenza dei mezzi diottrici, valuterà l'utilizzo o meno del collirio.

Da quale età si può eseguire?

L’esame è eseguibile a tutte le età, basti pensare che fa parte degli esami di screening per il riconoscimento e trattamento della Retinopatia del Prematuro, ovvero una malattia della retina nei nati pretermine. 

Quali sono le patologie più comuni che possono essere diagnosticate?

Prima di tutto questo esame permette di individuare eventuali alterazioni che potrebbero essere dovute a malattie congenite o acquisite dell’occhio come la maculopatia o il glaucoma, a rotture e distacco della retina, infiammazioni dei vasi retinici e della retina, a nevi coroideali e a patologie oncologiche del complesso retina-coroide (melanomi, metastasi, angiomi), o a malattie sistemiche e neurologiche, come la retinopatia diabetica o ipertensiva, le occlusioni vascolari arteriose e venose della retina, l’edema del nervo ottico.

Perché è importante?

È l’unico esame che permette di avere visione diretta dello stato dei vasi sistemici e delle possibili complicanze vascolari di alcune patologie di larghissima diffusione quali il diabete mellito e l’ipertensione arteriosa. Viene eseguito anche per valutare le complicanze di malattie neurologiche o di trattamenti farmacologici, come per esempio il papilledema da ipertensione endocranica, la neurite ottica (sclerosi multipla, per esempio) o la maculopatia secondaria a tossicità da clorochina (molto utilizzata nella terapia dell’artrite reumatoide).

Infine, quali accorgimenti prendere dopo aver eseguito l'esame?

Finito l'esame, si potrà avvertire un po' di bruciore momentano dovuto al collirio, disturbo agli occhi a causa sia dell’elevata intensità della luce sia per le possibili difficoltà visive successive alla dilatazione della pupilla. È importante quindi essere accompagnati per non guidare e non eseguire attività per le due o tre ore successive all’esame; mentre nel periodo estivo è utile indossare occhiali da sole per evitare un fastidioso abbagliamento.

 


* Un mini-vocabolario per comprendere l’occhio

- La retina è il tessuto nervoso interno dell’occhio che raccoglie le immagini, le trasforma in impulsi elettrici e le invia tramite il nervo ottico al cervello.
- Il nervo ottico è una sorta di corda di fibre nervose, che trasporta al cervello l'impulso elettrico generato dalla luce sulla retina.
- Il cristallino è una sorta di lente trasparente naturale all’interno del bulbo oculare che insieme alla cornea permette di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina.
- Il corpo vitreo è una gelatina posta dietro al cristallino che può fluidificarsi con l’età dando origine a un disturbo detto “mosche volanti”.
- La papilla ottica è la zona di entrata del nervo ottico nell’occhio ed è in continuità con la retina.
- Per albero vascolare si intendono i vasi arteriosi e venosi che dal nervo ottico si diramano nei vari settori retinici.