Operata d’urgenza a 107 anni. Sta bene e torna a casa per Natale
— di Valentina Castellano Chiodo
I vantaggi della chirurgia mininvasiva e del trattamento personalizzato: non è l’età che conta oggi, ma la fragilità del paziente
Ultracentenaria, un intervento d’urgenza all’addome in anestesia totale perfettamente riuscito e la vita continua. Non è uno scherzo e nemmeno un miracolo, ma una scelta dei professionisti della Chirurgia d’Urgenza del Policlinico di Milano. Questa è una storia da ricordare per l’Ospedale milanese, che entra nella rosa di quei rarissimi casi in Italia, in cui un ultracentenario supera brillantemente una procedura chirurgica d’emergenza. Sempre più spesso infatti in Pronto Soccorso si assistono pazienti over 65 con occlusioni addominali e i medici si trovano dinnanzi a molti casi in cui operare è la soluzione migliore, grazie alle nuove e moderne tecniche chirurgiche, sempre meno invasive, che sono il futuro della medicina.
La protagonista è Clementina, detta Tina, classe 1917, mamma e nonna premurosa, di origini emiliane, che non ha mai preso medicine ed è sempre stata superattiva e in buona salute. Ora sta bene, ha energia da vendere e infonde la sua immensa voglia di vivere. Lucidissima, sorride dolcemente verso l’obiettivo per un selfie con il dottore Hayato Kurihara, direttore della Chirurgia d’Urgenza del Policlinico di Milano, e ha tanta voglia di chiacchierare. Prima della dimissione ha ringraziato tutta l’equipe medica per averle salvato la vita in un momento così delicato. Ora, dopo una settimana, è tornata a casa perché, come dice lei: “Voglio riprendermi mangiando le tagliatelle al ragù e ho voglia di trascorrere le feste di Natale coccolata dalla famiglia e da mio nipote Gianluca”.
La signora Tina è arrivata alla sera in Pronto Soccorso accusando un dolore addominale importante e la Tac ha evidenziato l’occlusione del piccolo intestino, una situazione urgente da valutare. “Abbiamo aspettato alcune ore per vedere se si poteva gestire il caso senza la necessità di procedere chirurgicamente - racconta Kurihara - ma alla mattina, rivalutato il quadro clinico, abbiamo notato un tratto di intestino sofferente e l’unica possibilità per salvare la vita alla signora sarebbe stato un intervento. Viviamo in una società che sta invecchiando velocemente e sempre più spesso dobbiamo confrontarci con situazioni complesse: non è l’età che conta, ma l’eventuale fragilità del paziente che importa oggi e il trattamento personalizzato che possiamo garantire”.
La signora ha sempre avuto una tempra forte e con il consenso della famiglia i medici hanno optato per una laparoscopia, un accesso mininvasivo e sono bastate solo tre piccole incisioni (meno di un’ora in sala operatoria) e la situazione si è risolta positivamente. “Grazie all’approccio multidisciplinare adottato insieme agli anestesisti coordinati da Maria Pitré, responsabile dell’Anestesia dell’Ospedale - aggiunge Kurihara – non c’è stato nemmeno il bisogno della Terapia Intensiva e Tina è tornata presto in forma: basta vederla poco dopo in foto con la pelle rosa e il sorriso disteso. Pensate che tre anni fa era già stata operata al Policlinico per una frattura al bacino e pochi giorni dopo la dimissione era in piedi. Non diamo solo una chance ai nostri pazienti fragili, la vera sfida è riportarli alla loro normalità”.
Il Direttore Generale, Matteo Stocco, a margine della storia commenta: "Le tecnologie e l'expertise dei nostri professionisti consentono di garantire l'accesso alle cure per tutti i pazienti, rispondendo alle esigenze di una società sempre più longeva".
Centenari: in 10 anni oltre il 30% in più
Secondo i dati Istat: al 1° gennaio 2024 i centenari residenti in Italia sono 22.552, l’81% dei quali di sesso femminile. La crescita in un solo decennio è stata di oltre il 30%.
Secondo un’indagine del network sanitario statunitense NiceRx l’Italia è quinta al mondo per aspettativa di vita con una media di 84,01 anni (81,90 per gli uomini e 85,97 per le donne).