Guardare il mondo con occhi nuovi a 12 anni, grazie al trapianto di cornee
— di Rosy Matrangolo
Dalla Liguria per essere seguita dal team dell’Oculistica del Policlinico di Milano, specializzato nel trattamento del cheratocono, malattia che compromette irreversibilmente la vista e che ha colpito Ilenia (nome di fantasia) in tenera età.
Rivedere distintamente le espressioni buffe dei suoi amati cani, andare a scuola muovendosi senza incertezze. Ma soprattutto, scorgere senza indugio l’affetto immenso di papà quando si è occhi negli occhi: per Ilenia una nuova vita dai contorni nitidi è appena cominciata.
Di solito i primi difetti della vista si acuiscono proprio con l’età dello sviluppo e nel caso di Ilenia la situazione è sembrata da subito anomala e irreversibile, fino alla diagnosi: una forma molto avanzata di cheratocono. Questa malattia si presenta come una alterazione della struttura della cornea, che da tondeggiante diventa a cono portando a vedere in maniera distorta e offuscata. Tale condizione rende impossibile correggere il difetto visivo con lenti, anche a contatto, ed è per questo che per Ilenia si è reso necessario ricorrere al trapianto di cornea.
Dall’entroterra ligure, la famiglia è stata indirizzata al Policlinico di Milano dove, nella specialità di Oculistica diretta da Francesco Viola, è presente una solida expertise sul cheratocono. Qui, è l’oculista Saverio Luccarelli a predisporre il percorso terapeutico e organizzare l’intervento.
Ilenia è stata operata con il supporto degli anestesisti pediatrici e dopo solo una notte di ricovero ha potuto proseguire la sua convalescenza a casa, tornando in ospedale solo per i controlli di routine.
“Essere seguiti in un centro specializzato in Oftalmologia pediatrica garantisce la corretta gestione della delicata riabilitazione visiva del bambino trapiantato – spiega Saverio Luccarelli -. Il decorso post-operatorio non è doloroso, anche se possono manifestarsi fastidio e lacrimazione. Le complicanze intraoperatorie dipendono dalla patologia di partenza, anche se sono rare in mani esperte. L’aspetto cruciale diventa la gestione post-operatoria per prevenire eventuali peggioramenti”.
I trapianti di cornee su pazienti sotto i 18 anni rappresentano meno del 10% dei circa 5.000 interventi effettuati ogni anno nel nostro Paese.
Per ogni paziente trapiantato occorre che ci sia un donatore. In Italia esiste una rete efficiente di Banche degli Occhi e la cultura della donazione è ben radicata, questo fa sì che i tempi di attesa varino a seconda della gravità della compromissione visiva e dall’età del bambino, da 4-6 mesi a poche settimane nei casi più urgenti.
“Al Policlinico di Milano l’attività di trapianto di cornea è aumentata significativamente e ciò ha portato a curare pazienti con una casistica sempre più ampia – dichiara Matteo Stocco, direttore generale dell’Ospedale -. L’impegno è rivolto a sviluppare Programmi che si avvalgano di tecnologie e competenze per la cura dei pazienti pediatrici, i quali richiedono di essere seguiti secondo percorsi dedicati e altamente specializzati e questo oggi è possibili in pochi centri in tutta Italia. Questo intervento è stato il primo eseguito nel nostro Ospedale e adesso pensiamo di rispondere ad altre famiglie nelle liste di attesa”.