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Patologie della tiroide, in quali casi occorre rivolgersi al chirurgo?
— Rosy Matrangolo, con la consulenza scientifica di Tullio Ibba
Noduli, gozzo, tiroide iperfunzionante: sono questi i principali motivi per cui può rendersi necessario ricorrere all’endocrinochirurgia.
Tiroide e paratiroidi svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione dell’attività ormonale del nostro organismo e anche nel corretto immagazzinamento del calcio. L’Italia è una delle aree geografiche a parziale carenza di iodio, elemento essenziale per il corretto funzionamento tiroideo, e anche per questo la comparsa di noduli tiroidei può essere dunque più frequente.
La presenza di un nodulo singolo a livello tiroideo si stima riguardi circa il 5% della popolazione adulta ed è più frequente nelle donne. Solo nell’1% dei casi questi noduli, generalmente benigni, possono risultare essere forme aggressive e tumorali maligne. Fortunatamente, seppur la presenza di noduli tiroidei sia piuttosto comune, non lo è altrettanto il ricorso alla chirurgia. Quando si rende, dunque, necessario disporre un intervento chirurgico di rimozione della tiroide o parte di essa in caso di noduli o struma tiroideo? Ne parliamo con Tullio Ibba, responsabile della Endocrinochirurgia del Policlinico di Milano.
Piccola ma essenziale, perché è così importante la tiroide?
La tiroide è una ghiandola endocrina che occupa la porzione mediana al di sopra del giugulo del collo, la sua forma ricorda una farfalla ed è mediamente lunga 5 cm per un peso intorno ai 20 grammi. Si tratta di un organo centrale nella sua funzione: è coinvolto nelle fasi dello sviluppo della persona durante la crescita e per tutta la vita determina la regolare attività del metabolismo. Le patologie che coinvolgono la tiroide sono in aumento e si stima che circa 6 milioni di italiani soffrano di una qualche disturbo tiroideo. A seconda delle evidenze più o meno gravi e della tipologia di disturbo, nell’ambito chirurgico si parla di chirurgia tiroidea e paratiroidea.
Per quali disturbi si interviene chirurgicamente?
Sono 3 le categorie sottoposte ad ambito chirurgico: il nodulo tiroideo singolo palpabile, sempre più frequente da riscontrare. L’approfondimento diagnostico necessario, l’ecografia tiroidea ed eventuale esame agoaspirato del nodulo, è teso a distinguere la natura benigna o maligna della neoformazione, per prevedere le procedure terapeutiche chirurgiche più adatte qualora si riscontri un nodulo potenzialmente o certamente maligno. Lo struma tiroideo, comunemente conosciuto anche come gozzo, è l’ingrossamento della tiroide che può determinare sintomi compressivi, difficoltà respiratorie e di deglutizione. Lo struma può arrivare a misurare anche oltre i 10-12 centimetri ed è di natura benigna. La tiroide iperfunzionante, si parla di ipertiroidismo, è invece una condizione in cui il metabolismo è accelerato per la produzione di troppi ormoni. All’origine di questa iperfunzione possono esserci altre patologie come il morbo di Basedow o l’adenoma tossico di Plummer ed in casi selezionati, non candidabili a terapia medica, si ricorre alla chirurgia.
In base alla condizione del paziente si può rendere necessaria un’asportazione completa della tiroide, la tiroidectomia totale, oppure l’asportazione di un singolo lobo, l’emitiroidectomia. Questi tipi di intervento sono sempre realizzati in anestesia generale e la loro durata può variare dai 90 minuti circa alle 2 ore complessive.
Dopo l’intervento si devono assumere dei farmaci?
In caso di rimozione totale, la persona assumerà l’ormone tiroideo in forma sintetica. Sarebbe infatti scorretto parlare di farmaco perché si tratta dello stesso ormone che il nostro organismo produrrebbe naturalmente. In caso di emitiroidectomia è opportuno valutare prima il grado di funzionalità del lobo rimanente. Rispetto ad altre terapie, per quanto riguarda gli ormoni tiroidei i dosaggi restano piuttosto stabili nel tempo e questo evita stravolgimenti nell’adesione alle terapie.
In che modo in Policlinico di Milano sono trattate le patologie della tiroide?
Nel nostro Ospedale abbiamo 3 ambulatori per prime visite ed esami con agoaspirato. I pazienti sono seguiti con un approccio multidisciplinare che prevede la presenza dell’endocrinologo, dell’endocrinochirurgo e, se necessario, del chirurgo toracico. L’attività chirurgica, in particolare, rientra nel team dell’Otorinolaringoiatria diretta dal prof Lorenzo Pignataro e questo garantisce un supporto ancora più completo in caso di complicanze.
I pazienti che accedono per risolvere chirurgicamente i problemi della tiroide hanno aspettative elevate che variano dall’attenzione all’impatto estetico delle cicatrici ad altezza del collo, fino alla riduzione delle temute complicanze post operatorie, per questo ci avvaliamo di tecnologie che permettono al chirurgo di monitorare il funzionamento dei nervi ricorrenti durante l’atto chirurgico (neuromonitoraggio) e in casi selezionati di vedere molto più nitidamente grazie alle immagini in 3D il campo chirurgico riducendo la probabilità di errori.
Quali complicanze possono verificarsi dopo una tiroidectomia o emitiroidectomia?
Le complicanze non sono frequenti ma non possono essere escluse ed è importante che il paziente sia bene informato di quali procedure verranno eseguite e quali situazioni si possano verificare.
Le paralisi ricorrenziali riguardano eventuali lesioni dei nervi ricorrenti responsabili della motilità delle corde vocali, la paresi di questo nervo causa danni alla voce. Si tratta di una condizione spesso transitoria e solo in rari casi diventa permanente. Grazie all’utilizzo del neuromonitoraggio intraoperatorio del nervo ricorrente, oggi non esponiamo più il paziente al rischio di paralisi ricorrenziale bilaterale, limitando la chirurgia a una emitiroidectomia in attesa della ripresa di funzionalità del nervo danneggiato, completando quindi se necessario la tiroidectomia in un secondo intervento chirurgico. Può verificarsi, inoltre, una diminuzione dell’ormone paratiroideo che comporta un calo nell’assorbimento del calcio con la necessità di dover ricorrere a una integrazione calcica giornaliera. Il team multidisciplinare presente in Policlinico di Milano garantisce in tutte queste situazioni un servizio di logopedia per la rieducazione vocale in caso di deficit concorrenziale transitorio o permanente e di consulenza foniatrica per eventuale fonochirurgia riabilitativa. È prevista, infine, un'assistenza endocrinologica in caso di danneggiamento delle ghiandole paratiroidi per il ripristino del corretto metabolismo.